Corte dei Conti, riforma con scudo per i politici: condanne limitate

La proposta di riforma della Corte dei Conti, in discussione, introduce uno scudo per i politici, limitando la responsabilità per danno erariale, suscitando forti critiche

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Redazione

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Pubblicato: 21 Marzo 2025 19:39

Una proposta di riforma della Corte dei Conti è attualmente in discussione in Parlamento, con l’obiettivo di modificare il sistema di responsabilità amministrativa e rendere più efficienti i controlli sulla gestione della cosa pubblica.

Tra le principali novità della riforma, spicca l’introduzione di uno “scudo” per i politici, che limita la loro responsabilità per danno erariale in determinate circostanze. Tuttavia, questa proposta ha suscitato un ampio dibattito, con forti critiche da parte delle opposizioni e dei magistrati contabili.

Cosa prevede la proposta di riforma della Corte dei Conti

La proposta di riforma della Corte dei Conti, introduce un sistema modificato per quanto riguarda le responsabilità amministrative. Una delle novità più rilevanti riguarda l’introduzione di uno scudo per i politici: i membri del governo, i sindaci e gli amministratori locali non saranno più automaticamente responsabili per danno erariale.

Ciò nel caso in cui gli atti amministrativi siano stati approvati sulla base di pareri tecnici o amministrativi. In pratica, i politici saranno esenti da responsabilità per colpa grave. Saranno condannati solo nel caso venga dimostrato il dolo, ovvero l’intenzione fraudolenta.

Questo cambiamento intende garantire una maggiore certezza giuridica per chi assume cariche politiche, riducendo il timore di eventuali ripercussioni legali per decisioni amministrative. A tal fine, la riforma propone di limitare la responsabilità per danno erariale, fissando un tetto massimo per le condanne.

Il risarcimento non potrà superare il 30% del danno accertato e non potrà eccedere il doppio della retribuzione annuale del responsabile.

Il contesto della riforma

Questa proposta fa parte di un più ampio processo di riforma della Pubblica Amministrazione. L’obiettivo è quello di snellire i procedimenti amministrativi e favorire una maggiore efficienza.

Gli amministratori pubblici, secondo i sostenitori della riforma, sono spesso bloccati dalla paura di incorrere in condanne per danno erariale, il che può impedire loro di prendere decisioni tempestive.

Con l’introduzione di uno scudo si intende incentivare l’azione amministrativa, rendendo più difficile l’imposizione di condanne per errore amministrativo, soprattutto se commesso in buona fede.

Reazioni e critiche

La riforma ha suscitato un acceso dibattito. Le opposizioni politiche criticano il provvedimento, accusandolo di voler favorire l’impunità per i politici coinvolti in cattiva gestione dei fondi pubblici. Secondo i critici, la proposta potrebbe indebolire il sistema di controlli sulla spesa pubblica, riducendo la possibilità di chiedere conto agli amministratori per eventuali danni erariali.

Anche la Corte dei Conti ha sollevato delle perplessità. Il Presidente della Corte, Guido Carlino, ha sottolineato che la riforma potrebbe compromettere l’efficacia del controllo della gestione pubblica, invitando a riflettere sugli effetti che potrebbero derivare da una riduzione delle responsabilità per i politici.

Infine, i magistrati contabili esprimono preoccupazione riguardo alla possibilità che la riforma possa portare a un indebolimento dei controlli sulle risorse pubbliche. Secondo alcuni esperti, il rischio è che si possa consentire agli amministratori pubblici di sfuggire alle proprie responsabilità senza dover risarcire adeguatamente i danni causati alla collettività.

La possibile riorganizzazione della Corte dei Conti

Un altro punto centrale della riforma riguarda la riorganizzazione della Corte dei Conti. La proposta prevede la riduzione delle sezioni regionali di controllo, che passerebbero da 21 a sole 6, con una maggiore centralizzazione delle attività.

Questa modifica, tuttavia, ha suscitato preoccupazioni tra i sindacati e tra il personale della Corte, che temono possibili tagli e riduzioni del personale. Secondo alcune stime, potrebbero essere coinvolti circa 900 dipendenti, con il rischio di trasferimenti forzati in altre sedi.