Attualmente, l’Italia si conferma l’ottavo Paese esportatore al mondo, con una quota di mercato del 2,8%, e fra i Paesi avanzati è fra quelli che «nella globalizzazione hanno conservato maggiori quote di mercato a livello internazionale». È un risultato importante quello raggiunto dal nostro Paese, se pensiamo che soltanto due anni l’Italia occupava invece il decimo posto, ma che tuttavia pone evidenza di come soltanto sette nazioni in tutto il pianeta esportano più del nostro. Ed ecco che la figura del Digital Export Manager (DEM) o Temporary Export Manager (TEM) si colloca in un ambito di estrema importanza per tutte le aziende, PMI comprese, ancora oggi erroneamente convinte di non poter operare al di fuori dei confini nazionali per via delle loro piccole dimensioni.
Stiamo parlando di una figura professionale ed esperta necessaria alle aziende per avviare una strategia di internazionalizzazione sui mercati esteri o affermare la presenza di un’azienda ne mercati esteri di riferimento, soprattutto sfruttando le opportunità offerte dalle tecnologie digitali. Il digital export manager apre dunque all’impresa nuove opportunità commerciali, mediante l’utilizzo mirato degli strumenti digitali e una strategia aziendale mirata. Infatti, le PMI spesso non dispongono di un ufficio commerciale estero, quelle che se ne sono dotate, sebbene siano maggiormente organizzate, potrebbero non essere capaci di raggiungere determinati paesi.
Ma quali attività svolge un DEM e perché è così importante per le aziende? Tra le attività principali figurano la mappatura del potenziale internazionale dei prodotti e servizi dell’azienda, l’individuazione dei principali mercati di sbocco, la definizione per ciascun mercato della strategia di ingresso da adottare, nonché la redazione di un vero e proprio piano di business (azioni, risultati, costi). Inoltre, opera di concerto con l’area marketing, al fine di strutturare una presenza online dell’azienda volta a massimizzare i vantaggi dei mercati individuati.
Ma qual è il livello di competenza che deve avere questa figura? Il primo aspetto da considerare è la conoscenza della lingua del Paese in cui si vuole operare, nonché la padronanza del settore e le cosiddette strategie di entrata. Inoltre, deve avere è la conoscenza delle modalità di utilizzo degli strumenti e delle tecnologie digitali specifiche di un determinato Paese quali digital e web marketing, e-commerce e piattaforme integrate per il trade marketing. Tante sono le iniziative oggi del MISE volte a favorire l’inserimento in aziende di DEM finanziate grazie ai fondi del Piano Straordinario per il Made in Italy.
Nel quadro delle attività formative a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI per colmare il deficit di cultura digitale e rafforzare le competenze di nuove figure professionali, quali i Temporary e Digital Export Manager, Italiaonline in partnership con il Ministero degli Esteri organizza una nuova edizione di webinar. Il secondo appuntamento è giovedì 30 giugno con un webinar dedicato all’ecommerce ad agli strumenti chiave per lo sviluppo di un export di successo.
I webinar saranno presentati dalla Italiaonline Academy, la corporate University di Italiaonline nata per la formazione interna e successivamente allargata alla formazione esterna delle aziende, in special modo delle PMI italiane.