Come scegliere il nome dell’azienda

Ogni impresa per poter essere riconoscibile deve avere una ragione sociale e una denominazione sociale. Le regole da seguire per non sbagliare

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

“Impresa edile, Mario Rossi & Figli”. Quando si acquista un prodotto o un servizio da un’azienda, sullo scontrino o sulla fattura troviamo il nome della società. Nell’ordinamento italiano è obbligatorio che ogni azienda debba avere un nome con cui i cittadini possano identificarla. Il nome scelto per un’azienda la deve distinguere sia dai soci sia da altre imprese presenti nella stessa area territoriale e nello stesso settore. Nelle società di persone (S.N.C, S.A.S) il nome dell’azienda è identificato con la ragione sociale, mentre nelle società di capitali si chiama denominazione sociale.

Come scegliere il nome della società

Quando si deve scegliere il nome di un’azienda è necessario attenersi alle norme del nostro ordinamento giuridico: verità e novità; liceità.

Nel primo caso l’azienda non può dire il falso, ovvero nella ragione sociale si può riportare il settore d’interesse dell’impresa. Se creiamo un’azienda edile, non possiamo mettere nell’intestazione officina metalmeccanica. Nelle S.a.s e nelle S.a.p.a, il nome del socio accomandatario deve essere presente nella ragione sociale, altrimenti l’azienda non potrà essere creata.

La denominazione dell’azienda deve essere originale e non ci può essere omonima con altre società. Il requisito dell’omonimia, però, vale solamente per le aziende che lavorano nello stesso territorio. Se ad esempio in provincia di Roma è stata registrata un’impresa con il nome “Officina Metalmeccanica Marco Bianchi”, un altro imprenditori non potrà usare la stessa denominazione. Lo potrà fare, invece, un imprenditore della provincia di Rovigo. Il rispetto di questa norma è fondamentale per non creare confusione nei cittadini/clienti.

Il rispetto della liceità è regolata dalle norme del buon costume: la denominazione dell’azienda non può offendere altre persone e non possono essere utilizzate parole volgari.

Suggerimenti per scegliere il nome

  • Comprendi il brand – Il brand è ciò che spinge la clientela ad acquistare da un dato produttore e non da un altro. Occorre dunque avere ben chiara quella che è la visione e l’insieme dei valori, insieme con il contenuto e l’immagine complessiva che si intende trasmettere;
  • Brainstorming – Non sempre si è illuminati da un’idea brillante dalla quale tutto ha inizio. In assenza di una scintilla, è necessario aprirsi agli altri e dare il via a un incontro con persone fidate;
  • Facile da pronunciare – Lo studio del brand passa anche dalla pronunciabilità del nome. Avere una grande idea alle spalle di un nome ma, al tempo stesso, renderne complicata pronuncia e scrittura, è un autogol;
  • Nome unico – Somigliare ad altri non fa che generare confusione. Si ha la necessità di distinguersi, soprattutto in ambiti altamente competitivi;
  • Valutare un logo – La capacità dei loghi, quando ben studiati, è quella di garantire un’immediata identificazione visiva. Non è da escludere, dunque, la possibilità di affiancarne uno al proprio nome.

Cosa si rischia in caso di omonimia

Se un’azienda chiama in giudizio un’altra impresa per un caso di omonimia e viene riconosciuta colpevole, è obbligata a integrare o cambiare il proprio nome. Inoltre, se viene appurato anche un danno d’immagine e un uso abusivo del nome, l’azienda colpevole è chiamata a risarcire economicamente la vittima.

L’unico caso in cui è ammesso l’utilizzo di un nome già usato in passato è quando il tempo trascorso non permette di ricondurre l’azienda a una determinata persona.