Come si andrà in pensione dal 2023: tutte le opzioni

Da Quota 102 all'Ape sociale fino a opzione donna, le possibilità per uscire dal lavoro in attesa della vera riforma dal 2023

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Il cammino verso una riforma completa del sistema pensionistico italiano sta procedendo con nuovi sviluppi che delineano il futuro delle pensioni nel Paese. Attualmente, nell’ambito della discussione della Legge di Bilancio, il governo Draghi ha stanziato una somma significativa, superiore ai 600 milioni di euro, per sostenere diverse iniziative, tra cui l’implementazione di Quota 102. Questo progetto, insieme alla proroga di Opzione donna e dell’Ape sociale per lavori usuranti, rappresenta un importante passo avanti nel processo di riforma. Tuttavia, è importante sottolineare che queste misure sono temporanee, con una durata prevista di 12 mesi. Il loro obiettivo è quello di fornire un periodo di transizione durante il quale il governo potrà negoziare con i sindacati e altre parti interessate al fine di definire un nuovo sistema pensionistico che sia equo, sostenibile e in grado di soddisfare le esigenze di tutti i cittadini italiani. Questo processo di transizione è cruciale per assicurare una gestione ottimale delle risorse e garantire la stabilità economica e sociale del Paese nel lungo periodo.

Il confronto tra governo e sindacati

A partire dal 2023 le alternative di uscita dal lavoro potrebbero essere ridotte e dovrà essere definito in concreto un modello previdenziale. Nel tavolo di confronto con le principali sigle Cgil, Cisl e Uil, il premier Mario Draghi ha aperto alla disponibilità di cambiare la legge Fornero, rimanendo però nel perimetro del sistema contributivo che prevede una pensione calcolata in base all’ammontare dei contributi effettivamente versati nell’arco della vita lavorativa di un soggetto. Questa è la novità riguardante la riforma delle pensioni.

Le ipotesi per andare in pensione dal 2023

Una condizione che non piace ai sindacati, impegnati a discutere con il governo tutte le ipotesi allo studio tra cui la Quota 93 e non solo.

Come si andrà in pensione dal 2023: 64 anni di età e 20 di contributi

Come indicato nel dossier finale della Commissione tecnica sulla riforma previdenziale, i tecnici del ministero dell’Economia hanno incluso tra le opzioni la pensione con almeno 64 anni d’età e almeno 20 di contribuzione.

Una possibilità già prevista dalla legge Fornero ma soltanto per i lavoratori totalmente “contributivi”, cioè le persone che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995.

62 anni più 25: ecco come si andrà in pensione dal 2023

Altra formula per accedere alla pensione sarebbe rappresentata allo studio da una soglia di età minima di 62 anni, ma con una quota di contributi più elevata, alzata a 25 anni.

La Lega ha anche presentato la proposta di una Quota 104, cioè un’uscita anticipata con almeno 63 anni d’età e 41 di contributi, non molto lontano dalla richiesta dei sindacati di una Quota 41 che prevede l’uscita del lavoratore dal mercato con 41 anni di contributi senza alcun vincolo anagrafico.

In pensione dal 2023, ecco come si andrà: Opzione tutti

Oltre a quanto precedentemente menzionato, rimane in discussione anche la cosiddetta “Opzione tutti“, simile al già esistente meccanismo dell'”Opzione donna”. Questo sistema offre la possibilità di andare in pensione in anticipo rispetto alla quota anagrafica prevista dalla Legge Fornero, ma con la particolarità che il beneficiario riceverà soltanto quanto versato durante gli anni di contribuzione. Questa proposta è al centro dei dibattiti in corso, poiché rappresenta una via alternativa per coloro che desiderano anticipare il pensionamento senza dover affrontare penalizzazioni eccessive. La sua implementazione potrebbe offrire ulteriori opportunità di flessibilità nel sistema pensionistico italiano, consentendo ai lavoratori di pianificare il proprio futuro in modo più adattabile alle proprie esigenze e circostanze personali.