Per molti giovani la pensione rischia di essere molto esigua e arrivare in età avanzata. Per questo motivo, spesso si pensa a riscattare gli anni di studi universitari, in modo da riuscire ad avere un vantaggio sul requisito dei contributi versati. L’operazione però rischia di essere molto costosa e non sempre è conveniente rispetto ad altri investimenti.
L’Inps offre diverse opzioni per riscattare la laurea, a seconda del regime a cui si appartiene, contributivo o retributivo. Esiste anche un’opzione agevolata, che spesso conviene rispetto a quella ordinaria.
Indice
Titoli e requisiti per riscattare la laurea
Prima di capire se conviene riscattare il proprio titolo di studio, è necessario capire quali sono i diplomi e le lauree che possono essere riscattati. L’Inps li elenca nel proprio sito:
- i diplomi universitari;
- i diplomi di laurea;
- i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea;
- i dottorati di ricerca;
- i titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509;
A questi si aggiungono i titoli rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale:
- il diploma accademico di primo livello;
- il diploma accademico di secondo livello;
- il diploma di specializzazione;
- il diploma accademico di formazione alla ricerca, equiparato al dottorato di ricerca universitario.
Si possono riscattare soltanto gli anni di studi non fuori corso, e solo nel caso si sia ottenuto il titolo di studio finale. In caso di periodi di studio all’estero, bisogna consultare le regole specifiche del ministero dell’Università.
Le opzioni per riscattare la laurea
Se si rispettano questi requisiti, si può procedere al riscatto della laurea. Il meccanismo prevede il versamento di una quota di contributi per far risultare all’Inps gli anni di studi come anni lavorativi ai fini dei calcoli che determinano quando si andrà in pensione. Il costo di questi contributi dipende da quale meccanismo si sceglie. Esistono tre opzioni:
- metodo della riserva matematica, dedicato a chi rientra nel sistema retributivo pre 1996;
- metodo ordinario contributivo, il metodo tradizionale per chi ha versato contributi a partire dal 1996;
- metodo agevolato, che offre un’opzione diversa sempre per chi rientra nel sistema contributivo.
Il calcolo della riserva matematica è particolarmente complicato. Include molti parametri come età, sesso, retribuzioni e variabili legate al sistema pensionistico. Sul sito dell’Inps è possibile utilizzare un calcolatore che permette di inserire ogni elemento e ottenere il risultato. Spesso però risulta un’opzione molto costosa e conveniente solo in casi specifici.
Per quanto riguarda il metodo ordinario contributivo invece, bisogna versare, per ogni anno di studio da riscattare, il 33% della retribuzione lorda dell’anno precedente alla domanda. Un’opzione che quindi conviene solo se questa è molto bassa, in particolare se risulta inferiore a 18.555 euro.
Questa cifra deriva dalla terza opzione per il riscatto della laurea, quella agevolata. Scegliendola, si paga un contributo fisso, pari a 6.123,15 euro nel 2025. Spesso è questa l’opzione più conveniente.
Quanto costa riscattare una laurea
Stando a questi calcoli, riscattare una laurea risulta molto costoso. Se si prendono in considerazione i tre percorsi di studi più comuni (laurea triennale, a ciclo unico e magistrale), e uno stipendio attorno alla media nazionale, di 30mila euro lordi annui, i costi risultano essere i seguenti.
| Anni da riscattare | Metodo scelto | Costo per anno | Costo totale |
| 3 | Ordinario | 9.900,00 € | 29.700,00 € |
| 3 | Agevolato | 6.123,15 € | 18.369,45 € |
| 4 | Ordinario | 9.900,00 € | 39.600,00 € |
| 4 | Agevolato | 6.123,15 € | 24.492,60 € |
| 5 | Ordinario | 9.900,00 € | 49.500,00 € |
| 5 | Agevolato | 6.123,15 € | 30.615,75 € |
A questi costi va applicato un significativo vantaggio fiscale. Chi riscatta la laurea può infatti scegliere se:
- dedurre l’importo pagato dall’Irpef, riducendo l’imposta dovuta;
- detrarre il 19% se il costo è stato sostenuto da familiari a carico o si è scelto il regime agevolato.
Il denaro versato si aggiunge al montante contributivo. Negli anni si rivaluta, seguendo l’andamento della crescita o del calo del Pil italiano (nel 2024 sarebbe stato lo 0,7%. Il rendimento dei titoli di Stato, per fare un paragone, è del 3,5%).
Per fare domanda per il riscatto della laurea è sufficiente recarsi sul sito dell’Inps, nella sezione dedicata, oppure rivolgersi a un patronato. Il riscatto può essere pagato in una soluzione unica oppure in 120 rate senza interessi, suddivise in 10 anni.