Riforma pensioni, tagli in arrivo. A rischio gli assegni di reversibilità

Il pericolo è quello dei tagli ad alcune prestazioni considerate essenziali

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 8 Febbraio 2016 10:39

Il Consiglio dei Ministri ha approvato disegno di legge delega sulle norme riguardanti la lotta alla povertà e sul riordino di tutte le prestazioni di carattere assistenziale. Si tratta di una vera e propria riforma del sistema assistenziale, che cela il pericolo di tagli ad alcune prestazioni considerate essenziali come ad esempio la pensione di reversibilità.

Il disegno di legge

Il disegno di legge delega sul contrasto alla povertà prevede interventi soltanto sulle famiglie con minori e ha una portata, almeno per il momento, assolutamente limitata: secondo quanto dichiarato dal ministro Poletti, si tratta di distribuire poco meno di 60 euro a testa al mese ma viene considerato comunque un primo passo verso una determinazione differente del ‘diritto’ all’assistenza. Il ministro ha sottolineato che, soltanto a partire da un riordino e una razionalizzazione di tutti gli interventi assistenziali, il Fondo per il contrasto alla povertà potrà essere accresciuto e dunque prevedere assegni più consistenti. Si tratta, insomma, di finanziare il nuovo intervento attraverso una revisione completa dell’assistenza.

Il principio guida della revisione dell’assistenza prevista dal ddl delega del governo Renzi prevede il superamento delle attuali diversità categoriali mediante l’utilizzazione di un principio unico rappresentato dal reddito ISEE. Nel mirino del governo Renzi vi sono una serie di interventi previdenziali che potrebbero andare in contro a limitazioni e tagli: si parla, ad esempio, della riforma della pensione di reversibilità, ma sarebbero previsti interventi di spending review anche sulle cosiddette maggiorazioni sociali, sulla cosiddetta integrazione al minimo, sulla quattordicesima e l’assegno sociale. Si tratta, insomma, di una riforma complessiva e che potrebbe riguardare diverse centinaia di migliaia di persone; le uniche prestazioni a restare escluse da ogni intervento sono le pensioni di invalidità e l’assegno di assistenza mensile.

Novità in vista anche per la normativa sugli interventi e i servizi sociali, che potrebbe essere riformata attraverso la costituzione di un organismo nazionale che coordini questa tipologia di provvedimenti.