Pensioni a rischio, il Mes porterà dei tagli?

Se l'Italia dovesse ricorrere al fondo salvastati, il sistema pensionistico potrebbe subire scossoni non indifferenti

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 12 Aprile 2020 09:00Aggiornato: 23 Aprile 2024 10:09

Il MES fa paura. Nonostante le rassicurazioni del Premier Conte, infatti, molti italiani temono che alla fine il nostro Paese sarà costretto a far ricorso al fondo salvastati dell’Unione Europea, aprendo così le porte alla famigerata Troika. La preoccupazione è che ciò comporterà tagli allo stato sociale (sanità inclusa) e che ci sarà una nuova riforma del mercato del lavoro e del sistema pensionistico.

In particolare, secondo alcuni analisti, l’eventuale ricorso dell’Italia al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) potrebbe comportare tagli significativi agli assegni pensionistici e complicare ulteriormente l’accesso alla pensione per le future generazioni. Si fa spesso riferimento al caso della Grecia per illustrare questo rischio: dopo aver aderito al MES, la Troika ha esercitato pressioni per riformare il sistema pensionistico e ha applicato tagli alle pensioni dei già pensionati. Questo scenario ha generato timori simili anche in Italia, nonostante le rassicurazioni del Premier Conte e del Ministro Gualtieri che hanno più volte sottolineato che il governo non aderirà al MES. Resta però viva la preoccupazione tra i cittadini italiani riguardo alle possibili conseguenze per il sistema pensionistico nazionale nel caso in cui l’Italia dovesse ricorrere a questa misura di salvataggio europea.

Condizionalità MES, cosa è successo in Grecia

Il ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità “in stile Grecia” porta con sé alcune condizionalità. Ossia, l’utilizzo dei fondi del MES è soggetto al rispetto di determinate condizioni dettate dai rappresentanti della Commissione Europea, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea (le tre anime della cosiddetta Troika). Le condizionalità del MES sono discusse di volta in volta con il Paese debitore ma, nella gran parte dei casi, riguardano tagli alla spesa pubblica, con interventi piuttosto marcati sulla spesa sociale e pensionistica.

L’esperienza della Grecia offre un’importante lezione sui potenziali impatti delle condizionalità imposte dalla Troika sul sistema pensionistico. Nel caso greco, la Troika ha richiesto un taglio del 20% su tutti gli assegni pensionistici che superavano i 1.200 euro mensili, oltre alla cancellazione della tredicesima mensilità, estendendo tale misura anche ai dipendenti statali. Inoltre, è stata applicata una riduzione agli assegni di coloro che erano andati in pensione prima dei 55 anni.

Queste misure hanno avuto conseguenze significative sulla stabilità finanziaria e sul benessere dei pensionati greci, evidenziando l’impatto drammatico che le condizionalità esterne possono avere sui sistemi pensionistici nazionali. In considerazione di ciò, l’ipotesi di adesione al MES da parte dell’Italia potrebbe sollevare preoccupazioni simili tra i pensionati italiani, che potrebbero vedersi catapultati in simili misure di austerità. Pertanto, la necessità di una valutazione attenta e di una gestione oculata delle trattative con l’Unione Europea assume un’importanza cruciale per salvaguardare il sistema pensionistico italiano e il benessere dei suoi beneficiari.

MES, cosa potrebbe succedere alle pensioni degli italiani

L’incertezza sul futuro delle pensioni italiane persiste, soprattutto alla luce delle possibili implicazioni di un’eventuale adesione al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), le cui condizioni verrebbero negoziate con la Troika. Si paventa la prospettiva di un irrigidimento delle regole per l’accesso alle pensioni, con il regime della Quota 100 che potrebbe essere il primo a subire gli effetti delle condizionalità imposte dal MES.

In questo scenario, le proposte di riforma pensionistica recentemente avanzate, quali la Quota 101 e la Quota 102, potrebbero essere messe temporaneamente da parte. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che è prematuro trarre conclusioni definitive sull’evoluzione del sistema pensionistico italiano. Le decisioni future saranno influenzate da una serie di variabili, tra cui lo svolgimento delle trattative con l’Unione Europea e le dinamiche politiche interne. È quindi cruciale seguire attentamente gli sviluppi e le decisioni che verranno prese in merito alla riforma delle pensioni, poiché queste avranno un impatto significativo sulle vite di milioni di cittadini italiani.