Pensioni, quota 100 con obbligo di preavviso

Le prime uscite con quota 100 per i pensionati del pubblico partiranno da giugno con l'obbligo di preavviso di tre mesi

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Redazione

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Pubblicato: 24 Ottobre 2018 10:19

Quota 100 potrebbe prevedere delle regole specifiche per i dipendenti pubblici, ai quali verrà chiesto di comunicare con un preavviso di 3 mesi l’intenzione di ricorrere a questa misura di pensionamento anticipato. Il motivo? Consentendo a circa 160.000 dipendenti pubblici di andare in pensione con quota 100 si rischia una improvvisa e brusca riduzione degli organici, con il rischio di minacciare la continuità amministrativa.

LE FINESTRE – Con quota 100 saranno introdotte delle finestre di accesso. Per poter percepire concretamente la pensione bisognerà attendere le scadenze prestabilite dal governo. Nel dettaglio, per chi fa domanda nei primi mesi del 2019 – perché nel frattempo ne ha maturato i requisiti richiesti – la prima finestra di accesso alla pensione è prevista ad aprile 2019, dopodiché ce ne sarà un’altra a luglio 2019, una a ottobre 2019 e infine a gennaio 2020.

PREAVVISO PER GLI STATALI – Per i dipendenti pubblici, però, rispettare le finestre di accesso a Quota 100 potrebbe non essere abbastanza: per far fronte alle circa 160.000 anticipate nel settore della pubblica amministrazione, infatti, sembra che il governo sia intenzionato a introdurre un preavviso di pensionamento per i dipendenti pubblici. In poche parole, coloro che decidono di accedere a quota 100 lo dovranno comunicare con almeno 3 mesi di anticipo, per poi attendere che si apra la prima finestra di accesso utile per il pensionamento.

Questo provvedimento sembra sia stato richiesto specialmente dal Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno il quale ha chiesto più tempo per poter organizzare i vari concorsi pubblici che verranno banditi nei prossimi mesi per colmare le carenze di organico che saranno lasciate in dote dalla quota 100. Bisognerà infatti garantire la continuità amministrativa, la quale rischia di essere messa a rischio qualora a tutti i dipendenti pubblici che possono accedere a quota 100 – circa 160.000 secondo le stime – venga concesso di andare in pensione in un’unica soluzione e senza alcun minimo preavviso.

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