Quattordicesima sulla pensione: per molti, ma non per tutti. A luglio, grazie alla quattordicesima, c’è un aumento delle pensioni per migliaia di aventi diritto. I destinatari della misura sono quei pensionati che hanno già compiuto i 64 anni e che hanno un reddito che non supera di 2 volte l’importo del trattamento minimo Inps. L’aumento massimo previsto a luglio 2024 toccherà quota 655 euro. Una cifra non di poco conto, che però è riservata a una fetta relativamente piccola di beneficiari. La maggior parte dei pensionati che incasseranno la quattordicesima otterrà cifre nettamente inferiori. E una quota di lavoratori a riposo non otterrà del tutto la quattordicesima.
Vedremo fra poco il perché e scopriremo come, in determinati casi, è possibile porre rimedio. Ricordiamo intanto che la quattordicesima non è una vera e propria mensilità aggiuntiva, ma una sorta di bonus estivo sulla pensione di luglio 2024.
Quattordicesima pensione 2024, a chi spetta
La materia è regolata dalla legge n. 127 del 3 agosto 2007 (modificata dall’articolo 1, comma 187, della legge n. 232 dell’11 dicembre 2016). La misura spetta a chi si trovi a soddisfare queste tre condizioni:
- essere titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione Generale Obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della stessa, gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria;
- avere compiuto almeno 64 anni di età;
- avere un reddito complessivo fino a 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo Lavoratori Dipendenti (dal 2017).
Come si prende la quattordicesima
I calcoli per l’erogazione di questa somma aggiuntiva vengono effettuati d’ufficio dall’Inps per tutti quei pensionati dei quali l’Istituto detenga nei propri database i dati reddituali e anagrafici. Non è necessario, dunque, fare domanda per accedere alla quattordicesima e non è necessario, di norma, fare domanda per ottenerla.
Chi non abbia ricevuto la somma, ma ritenga comunque di averne diritto, ha la facoltà di presentare l’apposita domanda di ricostituzione online. Ma occorre considerare anche il fattore temporale: la maggior parte dei pensionati percepirà la quattordicesima mensilità a luglio. Tutti gli altri aventi diritto la percepiranno a dicembre 2024.
Chi prenderà la quattordicesima a dicembre
La quattordicesima verrà incassata con la mensilità di dicembre 2024 da una serie di soggetti:
- da chi perfeziona i requisiti a partire dall’1 agosto 2024 (pensioni gestite nei sistemi integrati) o dall’1 luglio 2024 (pensioni gestite nei sistemi della Gestione pubblica) al 31 dicembre 2024;
- da chi diventa titolare di pensione nel corso del 2024 e rientra nei limiti anagrafici e reddituali previsti.
Per farla breve, il beneficio viene incassato a luglio dai pensionati che ne maturino i requisiti entro il mese stesso. Altrimenti la quattordicesima viene rimandata a dicembre.
Requisiti reddituali
Come specifica l’Inps, il diritto al beneficio viene preso in considerazione anche in base al reddito annuo del richiedente. Questi i parametri in vigore per l’anno 2024:
- in caso di prima concessione, vengono valutati tutti i redditi rilevanti posseduti dal soggetto nell’anno 2024. In questa casistica rientrano anche coloro che negli anni precedenti non abbiano percepito la quattordicesima;
- in caso di concessione successiva alla prima, vengono valutati i redditi per prestazioni per le quali sussiste l’obbligo di comunicazione al Casellario centrale dei pensionati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 dicembre 1971, n. 1388, e successive modificazioni, conseguiti nel 2024, nonché i redditi diversi da quelli di cui al punto precedente, conseguiti nel 2023.
Il calcolo
Per il calcolo della quattordicesima occorre sottrarre il reddito personale al reddito contratto con i contributi del lavoratore autonomo o dipendente. La misura si basa su una ratio di tipo compensativa: l’importo è più alto per chi abbia un assegno previdenziale minore. Viceversa è più basso per chi abbia un assegno previdenziale maggiore.
Questo il meccanismo alla base del calcolo: gli importi sono più elevati per chi non supera di 1,5 volte il valore del trattamento minimo e più bassi invece per coloro che oltrepassano questa soglia ma restano entro le 2 volte. Nel calcolo vengono considerati anche gli anni di contribuzione e il tipo di carriera alle spalle (se dipendente o autonomo). Il valore del beneficio viene ricalcolato ogni anno sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat.
Tirando le somme, l’importo dell’assegno con la quattordicesima mensilità viene calcolato in base:
- al reddito;
- agli anni di contribuzione;
- alla tipologia di carriera alle spalle (autonoma o da lavoratore dipendente).
La somma erogata
La somma erogata varia da un minimo di 336 euro a un massimo di 655 euro, secondo calcoli che si basano sui parametri appena esposti.
I pensionati che incassino un assegno che non supera i 11.672,89 euro annui:
- prendono 437 euro se hanno versato contributi fino a 15 anni se dipendenti, o 18 anni se autonomi;
- prendono 546 euro se hanno versato tra i 15 e i 25 anni anni di contributi se dipendenti, o tra i 18 e i 28 anni di contributi se autonomi;
- prendono 655 euro, cioè il massimo previsto per il 2024, se hanno versato oltre 25 anni anni di contributi se dipendenti, oppure oltre i 28 anni di contributi se autonomi.
I pensionati che incassino un assegno che va oltre i 11.672,89 euro annui:
- prendono 336 euro se hanno versato contributi fino a 15 anni se dipendenti o 18 anni di contributi se autonomi;
- prendono 420 euro se hanno versato contributi da 15 a 25 anni se dipendenti, o da 18 a 28 anni di contributi se autonomi;
- prendono 504 euro se hanno versato oltre 25 anni di contributi se dipendenti o 28 anni di contributi se autonomi.
Il trattamento minimo Inps 2024
Come detto, uno dei parametri da tenere in considerazione per l’erogazione della quattordicesima è il trattamento minimo della pensione che nel 2024 ammonta a 598,61 euro. La soglia viene raggiunta grazie al recupero dell’inflazione fissato al 5,4%. La legge di Bilancio 2023 ha inoltre previsto per l’anno in corso un incremento ulteriore del 2,7% che porta le pensioni minime a 614,77 euro.
L’intenzione della maggioranza, espressa da Forza Italia, è quella di portare tale importo a 1.000 euro netti nel 2025. Sempre che impegni di spesa e disponibilità nelle casse pubbliche lo permettano.