I pensionati in Italia sono 16,3 milioni, per oltre 23 milioni di prestazioni previdenziali fra assegni di vecchiaia, di invalidità e altre forme di assistenza.
Il dato emerge dall’Osservatorio Inps sul casellario dei pensionati, riferito all’anno 2024. In totale le prestazioni del sistema pensionistico italiano costano alle casse pubbliche oltre 364 miliardi di euro, che corrispondono a un importo medio per prestazione di 15.821 euro.
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Quanto costano le pensioni in Italia
Il report evidenzia fra l’altro che rispetto al 2023, il numero di prestazioni previdenziali è aumentato dello 0,4% e il corrispondente importo complessivo annuo è aumentato del 4,9%.
Facendo una media, ciascun beneficiario percepisce 1,4 pensioni. Per quanto riguarda la distribuzione per categoria dei trattamenti, si segnala che le pensioni Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti) sono il 77,2% del totale, di cui il 53,8% è relativo alle pensioni di vecchiaia, il 3,9% a quelle di invalidità e il 19,5% a quelle ai superstiti. Le prestazioni di tipo indennitario sono il 2,7%, mentre quelle di tipo assistenziale sono il 20,2% del totale. All’interno della categoria “vecchiaia”, l’Inps inserisce anche le voci “anzianità” e “anticipate”.
La tabella sottostante indica la ripartizione della spesa pensionistica italiana:
| Tipo pensione | Numero totale | % | Milioni di euro | % | Euro | Numero indice |
| Ivs | 17.757.257 | 77,2 | 330.389 | 90,7 | 18.605,86 | 117,60 |
| Vecchiaia | 12.373.259 | 53,8 | 268.248 | 73,7 | 21.679,68 | 137,03 |
| Invalidità | 899.344 | 3,9 | 13.205 | 3,6 | 14.682,90 | 92,80 |
| Superstiti | 4.484.654 | 19,5 | 48.936 | 13,4 | 10.911,79 | 68,97 |
| Indennitarie | 613.189 | 2,7 | 4.386 | 1,2 | 7.153,07 | 45,21 |
| Assistenziali | 4.644.565 | 20,2 | 29.357 | 8,1 | 6.320,69 | 39,95 |
| Totale | 23.015.011 | 100 | 364.132 | 100 | 15.821,50 | 100 |
Poco più dei due terzi dei beneficiari di prestazioni pensionistiche (68,1%) percepisce una sola prestazione, mentre quasi un terzo (31,9%) ne percepisce due o più. Il 24% dei beneficiari percepisce due prestazioni, mentre il 6,7% ne percepisce tre e l’1,2% ne percepisce da quattro in su.
Il maggior numero di beneficiari è composto da donne (51%), anche se la maggior parte dei redditi pensionistici va agli uomini (56%). L’Inps evidenzia che l’importo medio annuo dei redditi percepiti dagli uomini è superiore a quello delle donne del 34% (25.712 contro 19.140 euro).
Cumulo fra pensioni
Fra chi percepisce più di una pensione, dominano le donne: le pensionate rappresentano infatti il 58% dei titolari di due pensioni, il 68,3% dei percettori di tre pensioni e il 68,9% dei titolari di quattro o più trattamenti. Ciò è spiegabile facendo riferimento alla maggiore durata della vita media femminile: all’aumentare dell’età, per le donne aumenta la probabilità di incassare la reversibilità del coniuge deceduto e una serie di trattamenti riferibili al peggiorare delle proprie condizioni di salute.
La distribuzione territoriale
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale di pensioni e pensionati, il report dell’Inps evidenzia come al Nord si ha un maggior numero sia di pensioni (47,3%) sia di pensionati (47,7%). Al Centro abbiamo il 20,3% delle pensioni, per il 19,9% di pensionati. Al Sud ci sono il 32,4% di pensioni, per il 32,4% di pensionati.
Gli importi medi delle pensioni sono più elevati al Nord rispetto al resto dell’Italia (+8,1%). Ciò è spiegabile con la maggiore distribuzione del lavoro nelle regioni del Nord rispetto alle altre, e agli stipendi relativamente più alti.
Pensioni sotto i 1.000 euro
Il 53,9% delle pensioni ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro. Grazie alla possibilità di cumulare più trattamenti, la quota di pensionati con reddito al di sotto dei 1.000 euro cala al 28,1%. Ma si tratta, comunque, di un numero allarmante.
Il rapporto fra lavoratori e pensionati
Preoccupa poi il rapporto fra pensionati e lavoratori: come detto, i pensionati sono 16,3 milioni. Ad agosto 2025, l’Istat evidenziava un numero di occupati pari a 24,17 milioni di persone, delle quali 2,5 milioni con contratti a termine.