Aumentano i contributi previdenziali per i collaboratori domestici nel 2022. Per effetto dell’aumento dell’inflazione del 1,9% lo scorso anno, sono stati infatti rivisti al rialzo gli importi a carico dei datori di lavoro.
Lo rende noto l’Inps con la circolare n. 17/2022 con la quale l’ente previdenziale aggiorna come di consueto le somme dovute per la copertura degli oneri contributivi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 per i datori di lavoro che impiegano a tempo determinato o indeterminato lavoratori domestici.
Pensioni, gli importi per i contributi di colf e badanti
Nel testo del documento Inps si legge:
Restano in vigore gli esoneri previsti dall’articolo 120, commi 1 e 2, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, con decorrenza 1° febbraio 2001, nonché gli esoneri istituiti ai sensi dell’articolo 1, commi 361 e 362, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, con decorrenza 1° gennaio 2006, come indicato nella circolare n. 19 dell’8 febbraio 2006. Si conferma, pertanto, la minore aliquota contributiva dovuta per l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI) dai datori di lavoro soggetti al contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari) che, ovviamente, incide sull’aliquota complessiva.
E ancora: Per il rapporto di lavoro a tempo determinato continua ad applicarsi il contributo addizionale a carico del datore di lavoro, previsto dall’articolo 2, comma 28, della legge 28 giugno 2012, n. 92, e successive modificazioni, pari all’1,40% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali (retribuzione convenzionale). Tale contributo non si applica ai lavoratori assunti a termine in sostituzione di lavoratori assenti.
Nella circolare è possibile trovare le tabelle coi contributi per l’anno 2022.
Pensioni, come sono calcolati i contributi
I contributi sono calcolati in modo diverso rispetto alla generalità dei lavoratori dipendenti in quanto vengono determinati in misura convenzionale a seconda che il collaboratore familiare presti la propria attività lavorativa con orario inferiore o superiore alle 24 ore settimanali. Se non supera le 24 ore, il contributo orario è commisurato a tre diverse fasce di retribuzione. Se l’orario, invece, è di almeno 25 ore settimanali, il contributo orario prescinde dalla retribuzione corrisposta ed è fisso per tutte le ore lavorate.
Anche le aliquote di contribuzione sono inferiori rispetto ai lavoratori dipendenti: l’aliquota IVS di finanziamento della gestione è infatti pari allo 17,4275% della retribuzione contro il 33% della generalità degli altri assicurati. A tale aliquota va aggiunto il contributo Aspi (che è superiore per i datori non soggetti al contributo CUAF, Cassa Unica Assegni Familiari) la tutela Inail e il Fondo per il Tfr.
Complessivamente l’aliquota su cui si versano i contributi è pari al 19,9675% della retribuzione convenzionale oraria. Dal 2013, per i soli rapporti di lavoro a tempo determinato, è previsto un contributo addizionale di finanziamento dell’Aspi, a carico del datore di lavoro, nella misura del 1,40 per cento.
Contributi, quando e come fare i versamenti
Il versamento dei contributi è trimestrale e deve essere effettuato entro i primi 10 giorni del trimestre successivo a quello di riferimento. L’ultima scadenza utile per il pagamento dei contributi relativi al 1° trimestre (gennaio-marzo), sarà dunque il 10 aprile 2022. Le date per il 2022 sono dunque:
- 10 aprile
- 10 luglio
- 10 ottobre
- 10 gennaio dell’anno successivo.
In caso di conclusione del rapporto di lavoro, la contribuzione va versata entro i dieci giorni successivi alla cessazione.
Dal 2021 non è più possibile fare versamenti tramite bollettini MAV, quindi i datori di lavoro possono effettuare i versamenti in due modi:
- online tramite il portale dei pagamenti, con la modalità pagoPA, con carta di credito, carta di debito oppure conto corrente bancario;
- utilizzando l’avviso di pagamento pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti Inps nella sezione lavoratori domestici.