Lo stop all’aumento dell’età pensionabile da 67 anni a 67 anni e tre mesi non sarà per tutti. Lo aveva promesso Claudio Durigon, vicesegretario della Lega e sottosegretario al Lavoro:
Fermeremo l’aumento dei tre mesi per tutti: l’abbiamo promesso e lo faremo.
La proposta aveva trovato l’ok anche del membro del Governo più prudente, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ma ora potrebbe essere irrealizzabile.
Non stupisce, ma non passa inosservata, l’assenza del tema delle pensioni nel Documento programmatico di finanza pubblica, scheletro della prossima Legge di Bilancio.
Per mantenere la promessa elettorale servirebbero 3 miliardi di euro, così si preferisce la proposta a blocchi selettivi per alcune età e categorie o la proposta di introduzione di tetti e finestre al congelamento dell’aumento dei tre mesi, che limitano però la portata dello stop.
Altro che zero aumenti per tutti. Le opposizioni parlano già di “truffa di governo” e di “pacco per gli italiani” che hanno messo il loro voto nelle mani di chi faceva promesse elettorali sull’abolizione della legge Fornero.
Congelamento età pensionabile verso il sì parziale
Sul capitolo pensioni c’è un po’ di disagio da parte dell’Esecutivo.
La promessa del Governo di congelamento dell’aumento di tre mesi dell’età pensionabile, previsto per il 2027, non potrà essere per tutti. Il problema è la sostenibilità: costerebbe circa 3 miliardi di euro.
Per non rifilare “il pacco” agli italiani, come critica il Movimento 5 Stelle, il Governo deve pensare a delle versioni meno onerose. Così si pensa al blocco dell’aumento parziale, che potrebbe riguardare solo chi ha già compiuto 64 anni nel 2027.
Nel concreto significa che, anche se un lavoratore ha 62 anni con 42 anni e 10 mesi di lavoro, si vedrà applicato l’aumento di tre mesi perché non rispetta il requisito della finestra d’età.
Un’ennesima “truffa”, per usare le parole di Elisa Pirro, capogruppo M5S in commissione Bilancio al Senato.
La proposta, infatti, restringerebbe di molto la platea dei beneficiari, per abbassare il costo della promessa elettorale “per tutti” da un miliardo l’anno a circa 300 milioni di euro.
Con le parole di Franco Mari, capogruppo di Avs in Commissione Lavoro alla Camera:
Il governo prende in giro i lavoratori: l’età aumenterà, non ci sono i soldi e la legge Fornero non può essere fermata.
Le altre ipotesi per l’età pensionabile
Ci sono però altre due proposte.
La prima è quella della Ragioneria generale: far scattare almeno un mese di aumento dell’età pensionabile. Si parla così di finestra mobile, ovvero di un periodo di transito tra il momento in cui si matura il requisito per la pensione e quello in cui si può effettivamente lasciare il lavoro.
L’altra ipotesi è quella sintetizzabile con il termine “Tfr”. A proporla è il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, secondo il quale l’alternativa all’aumento è un pensionamento anticipato a 64 anni con 25 di contributi, ma trasformando il Tfr accumulato in una rendita pensionistica per far arrivare l’assegno ad almeno 1.600 euro mensili.