Casa, mercato in difficoltà: le città dove i prezzi sono saliti di più

Secondo il secondo Osservatorio sul Mercato immobiliare del 2023 di Nomisma, dopo l'"euforia" post Covid il settore immobiliare ha fatto segnare un rallentamento

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Il mercato immobiliare italiano frena dopo l’accelerazione registrata con la fine della pandemia e i prezzi delle case continuano a salire. È quanto emerso dal report del secondo Osservatorio sul Mercato immobiliare del 2023 di Nomisma, secondo cui il settore mostra “inequivocabili segnali di appannamento”. L’analisi prende in esame le dinamiche di 13 principali città italiane, nelle quali se da una parte si rileva un calo delle compravendite, dall’altra il costo delle abitazioni continua a fare segnare dei rialzi, con alcune eccezioni.

Il rapporto

La società di ricerche di mercato e consulenze strategiche spiega nel report che in un quadro macroeconomico diventato progressivamente meno favorevole, “le possibilità di accesso alla proprietà si sono fatte più problematiche” e nello specifico “la perdita di potere d’acquisto, l’erosione della capacità di risparmio e il rialzo dei tassi applicati hanno di fatto messo fuori gioco una quota considerevole della domanda potenziale con conseguenze rilevanti sui mutui erogati e sul numero di compravendite residenziali”.

Nomisma sottolinea come proprio il continuo rialzo dei tassi d’interesse sia tra i fattori principali del rallentamento del mercato immobiliare, che sottrae a molticttadini  possibilità di accedere al necessario sostegno creditizio per acquistare casa.

Il primo semestre dell’anno è stato caratterizzato in generale da valori immobiliari bloccati, con una crescita intorno dell’1%. La dinamica dei prezzi varia però da città a città e se, ad esempio, nella laguna di Venezia per il terzo semestre consecutivo sono in calo, a Milano fanno segnare invece aumenti del +2,2% negli ultimi sei mesi, il doppio rispetto alla media nazionale (qui l’approfondimento di QuiFinanza sull’aumento dei prezzi delle case).

Il caso di Milano

Il capoluogo lombardo dimostra ancora una volta nel mercato immobiliare di correre a una velocità diversa rispetto al resto d’Italia, riportando una forte crescita dei prezzi medi delle abitazioni nuove e ristrutturate a nuovo, che continuano a salire a un tasso annuo più che doppio rispetto al resto delle grandi città (+4,5% contro il +2%). Le cifre salgono a Milano anche nel comparto non residenziale, sia per gli immobili direzionali ( gli uffici) che per i negozi e non rallentano nemmeno i canoni di locazione, che confermano la crescita degli ultimi due semestri (+1,8% semestrale), con un balzo annuale del 3,9%. Il rendimento medio lordo da locazione è stazionario su 4,8%.

Un aumento costante che non sembra volersi fermare, a dispetto dell’altrettanto rilevante calo del 23% sulle compravendite nel primo trimestre del 2023. In questa variazione Milano è seconda soltanto a Bologna che, sempre nei tre mesi dell’anno, fa segnare un -24% sulle transazioni immobiliari (qui l’approfondimento di QuiFinanza su tutti i bonus da conoscere per acquistare casa).

I rialzi nelle altre città

Il capoluogo emiliano rileva un aumento dei prezzi delle abitazioni nuove dell’1,8% sul semestre e del 3,3% sull’anno, ma al pari Firenze e Roma fa segnare anche una dilatazione dei tempi necessari a vendere una casa. In media servono 5,2 mesi, ma nella Capitale, ad esempio, si può arrivare fino a un mese in più.

In generale dal report Nomisma emerge una flessione delle locazioni di medio-lungo periodo, con un calo superiore al 4% per i contratti ordinari e una riduzione dell’1,5% per quelli di tipo agevolato. Sugli immobili locati a canone libero sul breve periodo, invece, si registra una crescita dello 0,6%. Le variazioni più importanti in questa componente riguarda Bologna che balza al +3,7% seguita da Cagliari, Catania, Padova e Torino con il +2%.