Quando si tratta di finanziare un mutuo per la seconda casa, le banche non applicano tutte le agevolazioni previste per la prima casa. Anche i requisiti per accedervi sono più restrittivi ma alcune banche sono disposte anche a finanziare un mutuo 100 per cento per la seconda casa. Prima di decidere di sottoscrivere un mutuo, è consigliabile confrontare le varie offerte e decidere per quella più conveniente per le proprie esigenze.
Mutuo seconda casa: i requisiti
Un immobile è classificato come seconda casa quando risponde a una serie di requisiti:
- quando è catalogato come abitazione di lusso;
- quando non si trova nello stesso comune di residenza del richiedente o in quello in cui risiederà entro 18 mesi dalla stipula del mutuo;
- quando chi chiede il mutuo ha diritti di proprietà, uso e usufrutto, o di abitazione su altre abitazioni nello stesso comune;
- quando il richiedente beneficia già delle agevolazioni prima casa su un altro immobile.
In tutti questi casi, non è possibile beneficiare di un mutuo agevolato per la prima casa e bisogna richiedere un mutuo per la seconda casa. Tale mutuo prevede un’aliquota maggiorata, corrispondente al 2% del finanziamento, vale a dire 8 volte quella prevista per il mutuo per la prima casa (corrispondente allo 0.25%). Inoltre, sul mutuo seconda casa non è possibile beneficiare della detrazione sugli interessi passivi.
Mutuo acquisto seconda casa: caratteristiche
Quando si sottoscrive un mutuo per l’acquisto della seconda casa bisogna tener conto che le banche impongono condizioni molto più restrittive rispetto ai mutui per la prima casa. Questo perché si presume che, non essendo l’abitazione principale, non è detto che si vogliano compiere sacrifici e fare salti mortali per pagare le rate. Inoltre, si pensa che chi acquista un altro immobile abbia la possibilità economica di sostenere tutte le spese previste. Una delle limitazioni applicate è quella sulla durata, che non deve superare i 30 anni.
Inoltre, l’importo erogato non può superare l’80% del valore dell’immobile, anche se difficilmente le banche finanziano più del 60%. I tassi di interesse e i piani di ammortamento corrispondono invece a quelli del mutuo sulla prima casa. La rata del finanziamento però non può superare il terzo dello stipendio mensile. In alcuni casi, è possibile mantenere le agevolazioni fiscali relative alla prima casa, come ad esempio quando ci si deve trasferire per lavoro in un’altra città, oppure quando sono presenti gravi motivi di salute.
Se il sottoscrittore ha già un altro mutuo in corso, è possibile percorrere due strade. La prima prevede che si chieda la sottoscrizione del mutuo per la seconda casa nella stessa banca, in modo da fornire maggiori garanzie all’istituto di credito. Non è automatico che la banca accetti, poiché potrebbe non volersi trovare con ben due mutui insoluti. La seconda strada da percorrere è quella di sottoscrivere un nuovo mutuo che integri anche il vecchio e avere una sola rata mensile.
Mutuo 100% per la seconda casa
Sebbene oggi sia molto difficile che le banche concedano il 100% per l’acquisto della prima casa, alcune di loro possono concederlo anche per la seconda casa. In realtà, il cosiddetto 100% che di solito viene concesso è il valore minimo tra il prezzo di acquisto e il valore dell’immobile. Per riuscire a ottenerlo è indispensabile fornire alcune garanzie (polizze, fideiussione, un altro immobile su cui iscrivere ipoteca).
La delibera del mutuo infatti è spesso subordinata alla polizze accessorie, che possono avere un peso nel calcolo finale. Nel caso in cui la banca accetti di finanziare il 100% dell’importo dell’immobile, bisogna ricordare che i costi di notaio, imposte e tributi sono comunque esclusi dal totale. Quindi, prima di valutare se richiedere un mutuo al 100%, è sempre bene calcolare tutte le ipotesi e tutte le variabili.
Le altre spese per la seconda casa
La seconda casa è considerata un bene di lusso, per cui anche dal punto di vista della tassazione non beneficia di sconti o agevolazioni. Tasse come l’Imu o la Tasi, abolite per la prima casa, devono essere pagate per la seconda casa, seppur con aliquote ridotte. Anche tutte le spese per le utenze possono subire una tassazione maggiore rispetto alle bollette per l’abitazione principale. Da considerare anche la possibilità che si cambi lo scaglione Irpef di appartenenza.