Sono sempre di più le famiglie in affanno a causa dei tassi alle stelle, con le rate dei mutui che in questi mesi sono lievitate a dismisura. E quel che preoccupa di più è che non si vede ancora la luce alla fine del tunnel. Il problema è che quando i tassi di interesse sono molti alti, i mutuatari devono pagare rate mensili più elevate per estinguere il prestito ipotecario e ciò può mettere sotto pressione il bilancio familiare. Inoltre, un aumento dei tassi per i mutuatari significa dover restituire una somma complessiva maggiore rispetto al prestito iniziale, il che può essere un onere finanziario aggiuntivo. Ecco dunque 5 mosse per difendersi dal caro mutui.
Caro mutui, come difendersi in 5 mosse
Lunedì, l’ Associazione Bancaria Italiana ha diffuso un nuovo Memorandum, in cinque punti, segnalando in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili in Italia per le famiglie per ridurre l’impatto del rialzo del tasso di interesse sul mutuo a tasso variabile.
Innanzitutto – si legge nella nota – l’ABI raccomanda che ai primi segnali di possibili difficoltà, il titolare del mutuo dovrà rivolgersi alla propria banca. Così facendo, insieme all’Istituto di Credito, si valuteranno le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse.
In particolare, l’Associazione Bancaria Italiana ha evidenziato che il titolare di un mutuo ha diverse opzioni a disposizione:
• Può concordare con la propria banca un’estensione della durata del mutuo
• Ha la possibilità di richiedere una revisione di altre condizioni contrattuali
• Può effettuare la portabilità o surroga del mutuo, cioè trasferire il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca senza spese aggiuntive, modificandone le condizioni contrattuali
• Ha la possibilità di fare ricorso al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa, noto come “Fondo Gasparrini“, il quale consente di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo di sospensione, in caso di eventi come la perdita del lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro (cassa integrazione) o la diminuzione del fatturato per i lavoratori autonomi.
• Può trasformare il tasso di interesse del mutuo da variabile a fisso. La legge di bilancio per il 2023, infatti, ha stabilito che le banche sono tenute a effettuare tale trasformazione, su richiesta del mutuatario non in ritardo nei pagamenti, per mutui fino a 200.000 euro e con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del mutuatario non superiore a 35.000 euro.
La BCE tira dritto
La Banca Centrale Europea, intanto, sembra intenzionata ad alzare ancora i tassi di interesse: “Il nostro lavoro non è ancora finito. Escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione, continueremo a innalzare i tassi a luglio”, ha annunciato la presidente della BCE, Christine Lagarde, parlando al forum dell’istituto centrale a Sintra, in Portogallo.
L’obiettivo primario della Banca Centrale Europea consiste nel preservare la stabilità dei prezzi all’interno dell’area dell’euro e stimolare la crescita economica. L’incremento dei tassi di interesse rappresenta pertanto uno dei mezzi a disposizione per perseguire tale obiettivo. È fondamentale sottolineare che le decisioni riguardanti la politica dei tassi sono prese attentamente, tenendo conto delle attuali condizioni economiche e finanziarie. Si auspica, quindi, che queste decisioni possano adattarsi e fluttuare nel corso del tempo, con la speranza che, nel prossimo futuro, si verifichi una tendenza al ribasso dei tassi di interesse.