Come cambiano mutui e prestiti dopo il taglio dei tassi della Bce: la simulazione

Si attende la riunione della Bce sul taglio dei tassi. Cambiano i mutui e i prestiti: le simulazioni dei costi

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Giovedì 6 giugno si terrà la riunione della Banca centrale europea che dovrebbe decidere il primo taglio del costo del denaro dopo nove rialzi consecutivi. Anche se la decisione non è stata ancora presa, la speranza di vedersi abbassare la rata del mutuo e dei prestiti ha portato molti siti di comparazione a creare simulazioni dei costi con la previsione del taglio di 25 punti base.

Taglio dei tassi della Bce: la riunione decisiva (o no)

La riunione di giovedì 6 giugno potrebbe segnare l’inizio di un’inversione di marcia rispetto al costo del denaro. Dopo nove consecutivi rialzi, potrebbe infatti essere deciso il primo taglio dei tassi di 25 punti base.

È una decisione attesa dai mercati, ma anche delicata perché potrebbe subito incappare in un altro fenomeno, ovvero quello degli aumenti dell’inflazione, stimato per luglio. A questo proposito si prevede, secondo gli esperti, un primo taglio annunciato nella riunione di domani e una pausa estiva per attendere i segnali dell’inflazione. Un secondo taglio potrebbe quindi essere deciso nella riunione di settembre.

La conferma sembra arrivare dall’esperto di economia dell’Istituto di Francoforte Philip Lane, che ha assicurato sulla posizione della banca centrale. Secondo Lane infatti la Bce resterà restrittiva e il processo di disinflazione è in corso. Per questo la Bce dovrebbe continuare ancora per un po’ a muoversi verso il target del 2%.

Come cambiano i mutui: le diverse simulazioni

Se la Bce dovesse confermare le voci sul taglio di 25 punti base, sia i prestiti che i mutui subiranno un ribasso. C’è da attendersi un risparmio complessivo sulle rate del variabile già da metà giugno. Secondo gli esperti di diversi siti di settore, il risparmio potrebbe aggirarsi tra i 16 e 29 euro.

Appare scontato, dalle precedenti rivelazioni, che non ci saranno ulteriori cali nei prossimi mesi, ma tutto dipenderà dall’andamento dell’inflazione. Se venissero invece annunciati tre ribassi da 25 punti, per un totale di 75 punti, i risparmi sulle rate dei mutui sarebbero più significativi, anche fino a 84 euro. Tutto dipenderà dal tipo di tasso e dagli anni scelti per ripagare il mutuo.

Dalle simulazioni si apprende che:

  • i mutui a tasso variabile, con il ricalcolo basato sul taglio di 25 punti base, vedranno un ribasso fino a 18 euro per un mutuo, per esempio, di 126mila euro in 25 anni – che si è visto aumentare la rata di oltre il 60%;
  • i mutui a tasso fisso godono di condizioni più favorevoli e le richieste sono tornate a crescere del +17% dall’inizio del 2024. Esempio: per un mutuo standard da 126mila euro in 25 anni, i tassi portano a una rata mensile di 589 euro.

I tagli non sono ancora molto incisivi, ma sono un segnale non scontato del miglioramento delle condizioni generali. Non ci sono molte indicazioni in merito alle future mosse, ma entro il 2024 potrebbero verificarsi ulteriori 3 tagli fino a 75 punti base in meno rispetto all’attuale livello. Come già detto, dipenderà tutto dall’inflazione, che in Italia viaggia sotto l’1%, ma che nella media dell’Eurozona resta ancora sopra l’obiettivo posto dalla Bce del 2%.

Tanto dipende anche da quanto incide lo Spread sui mutui, in particolare quelli a tasso variabile.