Mutui, tasso medio crolla al 3,67% e non si escludono ulteriori ribassi: i dati dell’Abi

L'Abi certifica un calo del tasso medio dei mutui al 3,67% ad aprile e i notai evidenziano un crollo dei mutui del -26% nel loro ultimo rapporto. Il punto sulla situazione

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Ad aprile il tasso medio sui nuovi mutui in Italia è calato al 3,67% rispetto al 3,79% di marzo 2024. Ma la forbice si allarga ancora di più se si considera il 4,42% di dicembre 2023. Sono i dati riportati nel Rapporto mensile dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana).

Tassi sui mutui casa al minimo

L’andamento dei tassi, e in particolare quello sui mutui, “non è sostanzialmente diverso da quanto registrato nei mesi precedenti” e viene inoltre confermata la capacità di anticipo dei mercati rispetto ai trend dell’economia reale. Commenta così il vice direttore generale vicario dell’associazione bancaria, Gianfranco Torriero. In particolare i mutui a tasso fisso “stanno incorporando con anticipo le attese di calo dei tassi da parte della Bce”, mentre “per i contratti variabili è probabile ci possa essere un effetto positivo dalle prossime decisioni della Banca centrale”.

Sul mercato dei mutui influiscono molti fattori, non ultimo il calo delle compravendite e i prezzi più bassi nel mercato immobiliare. L’ultimo Rapporto Dati Statistici Notarili racconta di un 2023 in cui in Italia si è registrato un calo del -7% nelle compravendite rispetto all’anno precedente, che sono state pari a poco più di 1 milione e 30mila. Il mercato dei mutui, secondo i dati dei notai italiani, è crollato del -26%.

Ultime previsioni sui tassi dei mutui

Ma le previsioni sui tassi dei mutui potrebbero riservare altre sorprese nelle prossime settimane, per quanto riguarda i contratti variabili. Il mercato dei mutui risente del costo del denaro. La Bce valuta un taglio dei tassi a giugno, dopo che nelle ultime tre riunioni del 2024 i valori erano stati lasciati invariati.

Secondo una simulazione di Facile.it, un taglio dei tassi dello 0,25 avrebbe l’effetto di far risparmiare 15 euro al mese su un mutuo a tasso variabile di 126mila euro a 25 anni. Su base annua si tratta di uno sconto di 180 euro. Sui mutui a tasso fisso, invece, non si registrerebbe alcun beneficio. La prossima riunione della Bce durante la quale si deciderà se tagliare i tassi è attesa per il 6 giugno. Non si prevede invece alcun taglio al costo del denaro per luglio a causa dell’andamento incerto dell’inflazione.

Prestiti alle imprese più costosi

Mentre il mercato dei mutui cala, aumenta il costo del denaro per i finanziamenti alle imprese, che in aprile si è assestato al 5,32% contro il 5,26% di marzo.

In aprile i prestiti a imprese e famiglie in Italia sono scesi del -2,5% rispetto all’anno precedente. A marzo 2024 si era registrato un calo generale del -2,6%, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del -3,9% e quelli alle famiglie del -1,4%. Secondo l’Associazione bancaria italiana “il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti“. Secondo la rilevazione, il tasso medio sul totale dei prestiti resta stabile al 4,8%.