L’andamento dei tassi dei mutui variabili induce a prevedere un significativo calo entro 12 mesi, rispetto ai futures sugli Euribor aggiornati a metà luglio. Attualmente, i mutui a tasso fisso continuano ad essere più convenienti dei variabili. Nel breve periodo non si attende un calo importante nel mercato dei mutui variabili, ma entro un anno questa fetta di mercato potrebbe diventare maggiormente attrattiva.
La simulazione
Una simulazione effettuata da Facile.it mostra come la rata di un mutuo variabile medio da 126.000 euro a copertura del 70% del valore dell’immobile e con un piano di ammortamento a 25 anni sottoscritto a inizio 2022 sia arrivata a 733 euro a luglio 2024. Secondo gli esperti di Facile.it, la rata potrebbe scendere a 670 euro entro 12 mesi calando di circa 33 euro nel corso del secondo semestre dell’anno e di altri 30 euro entro giugno 2025.
I mutui più convenienti ad agosto 2024
I mutui variabili mostrano ancora rate alte e la clientela si sposta in massa verso il tasso fisso. Gli esperti, guardando alle migliori offerte disponibili online, evidenziano tassi fissi in partenza da un Tan pari al 2,81%, che corrisponde a una rata mensile di 585 euro. Ma ci sono indici ancora più vantaggiosi per i cosiddetti mutui green a tasso fisso (per immobili in classe A o B): in questo caso i tassi partono da un tasso Tan di 2,64% con una rata mensile di 574 euro.
Di seguito una simulazione degli esperti di Bussola Mutui Crif di MutuiSupermarket.it, per il miglior mutuo nel primo trimestre 2024. La scelta, che ricade su un tasso fisso, è relativa a un mutuo a 20 anni di 140.000 euro finalizzato all’acquisto di un immobile del valore di 220.000 euro, ipotizzando che il richiedente abbia 35 anni:
- nel primo trimestre 2024 si poteva ambire a un tasso del 2,56%, con una rata mensile fissa di 632 euro;
- nel secondo trimestre 2024 la situazione cambia, con un tasso fisso medio che cala al 2,22% e una rata mensile di 608 euro.
Bce ed effetti sui mutui
Nella sua ultima riunione la Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi di interesse dopo il primo taglio di giugno, che ha dato una sforbiciata di 25 punti base ai tassi di riferimento. La presidente Christine Lagarde si è detta possibilista in merito a un nuovo possibile taglio al costo del denaro. Se dalla possibilità si passerà alla realtà lo si scoprirà solo nella prossima riunione della Bce in agenda per il prossimo 12 settembre.
Fino a inizio autunno è dunque altamente improbabile aspettarsi un significativo calo degli importi di mutui e prestiti personali se non, eventualmente, di qualche decimale al massimo.
Al momento bisogna accontentarsi dell’onda lunga del taglio del costo del denaro intervenuto a giugno, che ha già iniziato a spingere al ribasso le offerte dei mutui. Dopo mesi in cui il mercato è andato in sofferenza, il calo più significativo si attende adesso per i mutui a tasso variabile.