Anche a novembre, come a ottobre, i costi di mantenimento di una casa hanno subìto un netto calo rispetto a quelli di dodici mesi prima. Come nel mese precedente si tratta prevalentemente di un effetto statistico dovuto al crollo delle tariffe energetiche, ma rimane comunque un dato positivo. A certificare il calo sono i numeri dell’Istat, che ogni mese rileva i dati sull’inflazione, ovvero l’andamento generale dei prezzi di un paniere di prodotti e servizi. In questo paniere ci sono anche le spese che ogni italiano, proprietario o affittuario, deve sostenere per mantenere l’abitazione nella quale vive.
Ebbene, nel novembre 2023 questi costi sono scesi del 20,1% rispetto allo stesso mese del 2022, quindi ancora più che a ottobre. Stiamo parlando della parcella per l’intervento di un idraulico, di un elettricista, di un carpentiere, di un imbianchino, delle tariffe per la manutenzione dei sistemi di riscaldamento, della bolletta dell’acqua, di quella dei rifiuti, del gas e dell’elettricità, dei prezzi del gasolio per riscaldamento e del pellet, degli affitti e delle spese condominiali.
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Quanto sono cresciuti i costi per mantenere una casa?
La ragione di una riduzione del genere è che il confronto effettuato dall’Istat, quando parliamo di dati tendenziali, è con i prezzi dello stesso mese dell’anno prima, quindi in questo caso con quelli del novembre 2022. Allora si raggiunse un picco assoluto nel costo delle bollette e nelle tariffe di gas ed elettricità. Per questo i costi oggi appaiono in discesa in questa misura, e del resto anche a livello generale l’inflazione è diminuita in modo impressionante: un anno fa era all’11,8% e oggi è solo allo 0,8%. Due numeri spiccano fra tutti, quelli relativi alla discesa del prezzo dell’elettricità, -50,6% in un anno, e del gas, che costa il 36,7% in meno.
Naturalmente il confronto con il periodo precedente al Covid o anche solo con il 2021 rimane impietoso, l’incremento dei costi rispetto ad allora continua a essere molto evidente, ma perlomeno vi è stato un parziale rientro rispetto alle punte raggiunte nelle fiammate senza precedenti dell’autunno 2022. Al punto che queste due variazioni, quelle relative a gas ed elettricità, da sole riescono a trascinare in negativo i costi medi di mantenimento di una casa, a dispetto di altre voci che, invece, aumentano. Per esempio le tariffe per la fornitura d’acqua sono salite del 6,9% e la raccolta dei rifiuti dell’1,6%.
Mai così forti i rincari per i servizi di manutenzione dei riscaldamenti
Sono cresciuti anche i costi di altri servizi indispensabili per il mantenimento di una casa, e in alcuni ambiti l’aumento è stato superiore a quello di ottobre e dei mesi precedenti. È il caso degli interventi di manutenzione degli impianti di riscaldamento, i cui prezzi sono saliti a novembre 2023 del 3,9%. Nel corso del resto dell’anno gli incrementi tendenziali erano sempre stati di alcuni decimali inferiori. Le tariffe applicate dai carpentieri, poi, sono aumentate del 2,4%, sempre a livello annuale, mentre quelle degli elettricisti del 3,3% e gli idraulici sono diventati più cari del 3,1%.
L’Istat non inserisce nella macrocategoria delle spese per il mantenimento della casa i servizi di pulizia, ma sono molto spesso comunque irrinunciabili, specie se si lavora e non si ha molto tempo da dedicarvi in prima persona. Ebbene, anche a novembre sono questi quelli che hanno visto l’incremento maggiore delle tariffe, del 7%, solo un decimale in meno che nei mesi precedenti.
Continua il calo dei prezzi degli elettrodomestici, ma è più lieve
Va considerato, tra i costi di mantenimento di una casa, anche quello dei grandi apparecchi elettrici, come lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, che sono indispensabili, e presenti del resto in quasi tutte le abitazioni. A differenza delle bollette di gas ed elettricità o della pulizia della casa, queste spese sono una tantum e spesso improvvise, in caso di guasto, per esempio, ma, soprattutto, sono di grande entità, richiedono l’esborso di diverse centinaia di euro per volta.
Per fortuna anche in novembre il prezzo degli elettrodomestici è risultato più basso rispetto a un anno prima, dello 0,4%. È certamente una buona notizia, anche se la riduzione dell’ultimo mese è inferiore a quella riscontrata in ottobre, quando era stata dell’1,5%.