Tassi d’interesse in Italia: in 10 anni ridotti di oltre il 50%

Colombia e Sud Africa i Paesi OECD con i tassi d’interesse a lungo termine più alti al mondo. L’Italia, con il 2,4%, al di sopra del livello dell’Eurozona

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Redazione

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L’aumento del costo del denaro recentemente annunciato dalla Banca Centrale Europea ha portato ad alcune giornate di instabilità nel mercato azionario. È stata questa la reazione a una decisione che segna di fatto un cambio di rotta rispetto al recente passato. Per la prima volta dopo ben sette anni – il presidente della BCE allora era l’attuale premier italiano Mario Draghi – la banca centrale ha infatti deciso lo stop agli acquisti del debito pubblico.
Si tratta di una scelta che ha un impatto diretto per un Paese come l’Italia, dove il debito pubblico rappresenta da decine di anni un tema di acceso dibattito politico. Una scelta che ha per questo destato più di qualche preoccupazione: realizzata per contenere l’inflazione che a maggio ha raggiunto il +6,8%, la decisione della BCE comporterà un innalzamento degli interessi per i mutui variabili.

Quali sono le nazioni che fanno parte dell’OECD dove i tassi di interesse a lungo termine sono più alti? E com’è la situazione in Italia?

In Colombia il tasso di interesse più alto

La Colombia è lo stato con il più alto tasso di interesse a lungo periodo. Secondo i dati pubblicati dall’OECD lo stato colombiano ha infatti un tasso di interesse pari al 10,5%. Alle sue spalle, sempre con un valore superiore al 10%, troviamo il Sud Africa, mentre in terza posizione c’è Messico con una percentuale dell’8,9%.

L’Italia oggi al 2,4%: dieci anni fa era più del doppio

E l’Italia? Da noi il tasso di interesse a lungo periodo è del 2,4%, un valore uguale a quello di Israele e al di sopra del dato dell’Eurozona (19 nazioni).
Nel nostro Paese il livello più alto è stato raggiunto all’inizio degli anni ’90. Nel 1992 il tasso di interesse era infatti pari al 13,27%. Da allora si è registrato, almeno fino al 1999, un calo che l’ha portato a quota 4,88%. Nell’ultimo decennio il dato più elevato si è invece segnalato nel 2012, anno della crisi del debito europeo. In quell’anno l’Italia aveva un tasso di interesse del 5,49% ed era la tredicesima nazione al mondo tra le più importanti economie dell’OECD.

Come viene calcolato il dato

I tassi di interesse a lungo termine si riferiscono ai titoli di Stato con scadenza decennale. I tassi sono determinati principalmente dal prezzo applicato dal prestatore, dal rischio del mutuatario e dal calo del valore del capitale. I tassi di interesse a lungo termine sono generalmente medie di tassi giornalieri, misurati in percentuale. Questi tassi di interesse sono impliciti nei prezzi a cui i titoli di Stato sono scambiati sui mercati finanziari, non nei tassi di interesse a cui sono stati emessi i prestiti. In ogni caso, si riferiscono a obbligazioni il cui rimborso del capitale è garantito dai governi. I tassi di interesse a lungo termine sono una delle determinanti degli investimenti delle imprese. Bassi tassi di interesse a lungo termine incoraggiano gli investimenti in nuove attrezzature, mentre alti tassi di interesse li scoraggiano. Gli investimenti sono, a loro volta, una delle principali fonti di crescita economica.