Arriva una piccola grande rivoluzione nel mondo dello sport che riguarda i giudizi di fronte alla giustizia sportiva, i tesseramenti e la pubblicità, fra le altre cose.
Decreto sport 2023: cosa cambia
Le novità giungono da due provvedimenti: il decreto legge 75 del 2023, già pubblicato in Gazzetta ufficiale, e il decreto legislativo 36 del 2021, eredità del Governo Draghi, che diventa effettivo a partire dall’1 luglio 2023.
Fra le principali innovazioni si registra un cambio di passo per le società sportive professionistiche: le plusvalenze potranno contribuire a formare reddito solo su base biennale e non più su base annuale.
Cambio di passo anche per quanto riguarda il processo sportivo: all’articolo 34 del d.l. 75/2023 viene specificato che “Nei giudizi dinanzi alla giustizia sportiva aventi ad oggetto l’impugnazione di sanzioni comportanti penalizzazioni che hanno l’effetto di mutare la classifica finale delle competizioni a squadre” le penalità saranno adottate “solo una volta esauriti i gradi della giustizia sportiva“. I giudizi che comportano penalizzazioni di punti in classifica dovranno iniziare dopo la fine del campionato e dovranno terminare entro l’iscrizione al campionato successivo. Non dovrà, cioè, accadere un nuovo caso Juve: nell’ambito del giudizio sulle plusvalenze la Juventus venne squalificata di 15 punti in primo grado e poi ottenne uno sconto di 5 punti in secondo grado. Gli effetti si riverberarono su tutta la classifica della Seria A.
Viene disposto di sottoporre le società sportive professionistiche a “tempestivi, efficaci ed esaustivi controlli” al fine di “garantire la possibilità di iscrizione ai prossimi campionati sportivi, il regolare svolgimento degli stessi e l’equa competizione”.
Garantito un credito d’imposta per l’anno 2023 a imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali che effettuino investimenti in campagne pubblicitarie.
Inserito un articolo “al fine di tutelare i vivai giovanili e i relativi investimenti operati dalle associazioni e società sportive dilettantistiche”: il tesseramento dei giovani atleti è soggetto a vincolo “per una durata massima di due anni”.
I professionisti per cui è necessaria l’iscrizione all’albo vengono esclusi dalla figura di lavoratore sportivo. Per tali lavoratori non si applicano i regimi fiscali e previdenziali previsti dal Dlgs 36/2021, anche se svolgono attività per Asd (associazioni sportive dilettantistiche) o Ssd (società sportive dilettantistiche).
Riforma sport: novità anche per Milano-Cortina 2026
Introdotta una norma in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026: non si applicano i limiti di spesa per il lavoro flessibile stabiliti dalla legge per i comuni di Anterselva, Bormio, Cortina d’Ampezzo, Livigno, Predazzo, Tesero e Valdisotto. Tali comuni potranno inoltre mettere in atto procedure selettive semplificate, che prevedano solo la valutazione dei titoli e un colloquio. Questi contratti tuttavia non potranno restare in essere oltre il 31 dicembre 2026.
Riforma dello sport: i testi dei decreti
Per approfondire si rimanda al testo del decreto legge denominato “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025”. Gli articoli che riguardano lo sport vanno da 33 a 41.
Qui il testo del decreto legislativo 36 del 2021 denominato “Attuazione dell’articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo”.