Shein, 461 lavoratori a rischio licenziamento in Italia: chiude il polo di Stradella

La chiusura del centro logistico Shein a Stradella mette in crisi l’Oltrepò Pavese: 461 posti persi e solo 60 ricollocazioni, mentre sindacati e azienda trattano

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Il colosso cinese del fast fashion Shein lascerà l’Oltrepò Pavese entro la fine dell’anno. La decisione, annunciata ieri dalla Fiege Logistics – partner logistico di Shein – comporta il licenziamento di 311 lavoratori a tempo indeterminato. A questi si aggiungono circa 150 contratti a termine che non verranno rinnovati, portando il totale dei posti di lavoro persi a 461. Un colpo durissimo per il territorio, che vedrà solo una parziale ricollocazione per una sessantina di dipendenti: 50 verranno assorbiti nello stesso sito di Stradella, mentre altri 10 troveranno impiego a Caste Sangiovanni (Piacenza).

La risposta di Shein

Integriamo l’articolo del 15 settembre con il comunicato di Shein:

Il polo logistico di Stradella è gestito dal nostro partner, Fiege. L’accordo di servizio triennale tra Shein e Fiege è iniziato a dicembre 2022 e giungerà alla sua naturale scadenza a dicembre 2025. In linea con la strategia più ampia di Shein, volta all’ottimizzazione del servizio e al miglioramento dell’esperienza del cliente, Fiege è stata informata con oltre un anno di anticipo rispetto alla conclusione del contratto della decisione di interrompere le nostre operazioni a Stradella. Questo anticipo ha avuto l’obiettivo di garantire a Fiege tempo più che sufficiente per prepararsi e implementare eventuali misure di adeguamento, inclusi gli aspetti legati alla gestione del suo personale. Nel corso di tutto il processo, SHEIN ha mantenuto, e manterrà, un dialogo costante e trasparente con Fiege e, sin dall’inizio, ha rispettato pienamente tutti gli impegni finanziari e contrattuali previsti dall’accordo.

In quanti perderanno il lavoro

La mossa, annunciata da Fiege Logistics (partner di Shein), mira a consolidare la presenza europea del gruppo e a preservare i suoi elevati margini nella distribuzione, con un impatto durissimo sull’economia locale. Stradella aveva infatti costruito negli anni una solida reputazione come centro logistico per l’e-commerce. Ora questa è seriamente minacciata dalla partenza di un player così importante, con il rischio concreto di scoraggiare futuri investimenti nell’area.

Una volta che arriveranno le lettere di licenziamento, scatteranno i 75 giorni previsti dalla legge in cui azienda e sindacati si siederanno al tavolo per arrivare a un accordo. Sergio Antonini, segretario generale della Filt Cgil Pavia, spiega:

Abbiamo fatto di tutto per ottenere più ricollocazioni. Fiege rimane fissa con la proposta di una ricollocazione di 60 lavoratori nei magazzini della zona, 50 a Zooplus a Stradella e 10 a Castel San Giovanni, e mette sul tavolo un incentivo di 6mila euro per chi decide di spostarsi a Novara o Bologna in altri magazzini sempre gestiti dalla società. Un’opzione che, però, al momento, ha raccolto pochissime adesioni. Trattandosi, infatti, di lavoratori in gran parte dell’area pavese, spostarsi a Novara o Bologna significa un cambio radicale di vita, soprattutto per chi ha famiglia.

Un nuovo incontro tra le parti è fissato per il 22 settembre, quando i sindacati affronteranno con Fiege il nodo delle condizioni economiche e delle misure di sostegno per i lavoratori. La società ha lasciato intravedere una possibile speranza: all’inizio del 2026 lo stabilimento potrebbe essere rilevato da nuovi acquirenti. Al momento, però, si tratta di una mera ipotesi, un’eventualità lontana che non placa l’emergenza sociale immediata creata dalla chiusura.

Shein
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Shein multata in Italia

La storia di Shein

Fondata in Cina nel 2008 e con sede legale a Singapore, Shein è un colosso globale dell’e-commerce della moda, specializzato in abbigliamento low cost per un target giovane. Il suo successo si basa su un modello di fast fashion estremo – più volte finito sotto inchiesta per accuse di sfruttamento del lavoro e impatto ambientale – caratterizzato da una logistica iper-reattiva. Questo sistema si regge sull’analisi massiccia dei dati, sulla produzione just-in-time e su una potentissima presenza digitale.

Nel 2023 ha superato i 30 miliardi di dollari di fatturato, operando in oltre 150 paesi. Recentemente ha diversificato la sua attività lanciando un marketplace multimarca e sperimentando il nearshoring (produzione vicino ai mercati di consumo) in Europa e Sudamerica. Parallelamente, sta preparando una possibile quotazione in Borsa entro il 2025.

La chiusura dello hub di Stradella si inquadra in questa strategia: una riorganizzazione logistica su scala europea per ottimizzare costi e efficienza, a discapito della storica presenza nel pavese.