Il mercato del lavoro resta vivo e in crescita; nel 2024, il numero di occupati è aumentato di 352mila unità (+1,5% rispetto all’anno precedente), accompagnato da una diminuzione dei disoccupati (-283 mila, -14,6%) e da un incremento degli inattivi di 15-64 anni (+56 mila, +0,5%). Lo comunica l’Istat.
Il tasso di occupazione nella fascia 15-64 anni è salito al 62,2% (+0,7 punti percentuali rispetto al 2023), mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 6,5% (-1,1 punti) e il tasso di inattività (15-64 anni) si è attestato al 33,4% (+0,1 punti).
In crescita gli stipendi
Con i molti rinnovi contrattuali avvenuti nel 2024 e un conseguente aumento della retribuzione, anche il costo del lavoro è aumentato: su base annua l’aumento è del 3,2%, dovuto alla crescita della componente retributiva (+3,1%) e a quella contributiva (+3,5%), influenzata appunto dai rinnovi contrattuali. Nel corso del quarto trimestre 2024 sono stati recepiti 2 contratti (servizi portuali e tessili), mentre nello stesso periodo nessuno è scaduto. Ma ce ne sono 28 in attesa di rinnovo a fine dicembre 2024, che coinvolgono circa 6,6 milioni di dipendenti e il 50,8% dei dipendenti.
Guardando ai singoli settori, i dipendenti dell’industria registrano un incremento tendenziale del 4,8%, mentre quelli dei servizi privati vedono un aumento del 3,6%. Al contrario, la pubblica amministrazione evidenzia una contrazione del 14,1%.
Tra i settori con i maggiori aumenti, spiccano:
- metalmeccanico (+6,4%);
- legno, carta e stampa (+5,3%);
- gli alimentari (+5,1%).
Aumento di 352mila lavoratori rispetto al 2023
Con quest’ultimo aumento, nel 2024, gli occupati hanno raggiunto una media di 23 milioni 932mila unità, con un incremento di 352mila rispetto al 2023. Questo aumento è principalmente legato ai seguenti fattori:
- la crescita del lavoro a tempo indeterminato (+508mila, +3,3%);
- il calo di quello a termine (-203mila, -6,8%).
- l’aumento degli indipendenti (+47mila, +0,3%) .
I disoccupati nel 2024 sono stati 1 milione 664 mila, con una riduzione di 283mila unità rispetto al 2023. Il tasso di disoccupazione si attesta al 6,5%, con una diminuzione di 1,1 punti rispetto all’anno precedente.
Sale l’occupazione, ma giovani e donne vanno ancora a rilento
Analizzando invece i dati del quarto trimestre del 2024, il numero di occupati è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al terzo trimestre 2024, grazie alla crescita del lavoro stabile che ha compensato il calo del lavoro a termine e indipendente. Si è registrato un aumento di 170mila occupati rispetto allo stesso periodo del 2023 (+0,7%).
Il numero di occupati, secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, si mantiene sostanzialmente stabile rispetto al terzo trimestre 2024, raggiungendo i 24 milioni 37 mila. Questo equilibrio è dovuto a:
- crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+118 mila, +0,7% in tre mesi);
- diminuzione dei dipendenti a termine (-86 mila, -3,1%);
- diminuzione degli indipendenti (-36 mila, -0,7%).
Il tasso di occupazione rimane stabile al 62,4%, ma aumenta per gli uomini, nel Mezzogiorno e tra gli over 50, mentre resta invariato nel Nord e tra i 35-49enni. Al contrario, si riduce per le donne, nel Centro e tra i 15-34enni. Il tasso di disoccupazione scende al 6,1%, con una diminuzione di 0,1 punti rispetto al terzo trimestre del 2024, mentre il tasso di inattività sale al 33,5%, con un incremento di 0,1 punti.
Il tasso di posti vacanti, pari al 2,1%, cresce di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e cala di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2023.