Sciopero a Samsung per la prima volta nella storia: rischio aumenti dei prezzi anche in Italia

I lavoratori di Samsung scioperano per la prima volta nella storia mettendo a rischio le forniture mondiali di smartphone e chip

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Per la prima volta nella storia i dipendenti coreani di Samsung Electronics, azienda del gruppo Samsung nucleo originale della multinazionale degli smartphone, hanno proclamato una giornata di sciopero. L’obiettivo è quello di ottenere un aumento del 6,5% della retribuzione, facendo leva sui profitti che la società sta registrando principalmente grazie al proprio comparto che produce chip di memoria.

La giornata di sciopero sarà il 7 giugno e si tratta di una novità assoluta per la multinazionale coreana, che ha visto nascere la prima rappresentanza dei suoi lavoratori soltanto nel 2019, dopo decenni di soppressione delle sigle da parte della dirigenza. Le ripercussioni di questa mobilitazione potrebbero arrivare anche in Italia.

Il primo sciopero della storia di Samsung

Il sindacato nazionale dei lavoratori di Samsung Electronics in Corea del Sud, che rappresenta circa il 20% dei dipendenti della società, ha chiesto ai propri associati di prendere contemporaneamente un giorno di ferie pagate per il 7 giugno prossimo. Si tratta, di fatto, del primo sciopero della storia dell’azienda coreana che è leader mondiale nel campo dei televisori, degli smartphone e dei microchip di memoria.

Le rappresentanze dei lavoratori chiedono un aumento del 6,5% del proprio salario, giustificando la richiesta con i significativi profitti di Samsung fatti registrare da inizio anno. Nel primo trimestre del 2024, il gruppo ha fatto registrare un utile di 4,5 miliardi di euro, un aumento di quasi dieci volte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un obiettivo raggiunto sia grazie alla ripresa del mercato degli smartphone, sia all’esplosione dell’intelligenza artificiale, che ha portato a un significativo aumento nel comparto dei chip di memoria di cui Samsung è tra i più importanti produttori al mondo.

I dipendenti Samsung si sono sindacalizzati solo di recente, nel 2019. In precedenza il potente fondatore dell’azienda, Lee Byung-chul, aveva sempre impedito anche con metodi aggressivi che i lavoratori si riunissero in associazioni e che provassero a negoziare un contratto collettivo. I primi tentativi in questo senso arrivarono solo dopo la morte di Lee ma arrivarono a un risultato soltanto nel 2019, approfittando di un momento di debolezza della dirigenza e dell’elezione di un governo di centro sinistra nel Paese.

Cosa è Samsung, per il mondo e per la Corea del Sud

Samsung ha assunto un ruolo fondamentale all’interno dell’economia della Corea del Sud. Oggi il suo fatturato vale il 17% dell’interno prodotto interno lordo del Paese. A livello globale ha 270mila dipendenti, 124mila dei quali nel Paese asiatico. Solo 28mila di questi fanno parte del sindacato che ha proclamato la prima giornata di sciopero nella storia della società per il 7 giugno. Le conseguenze di questa mobilitazione potrebbero farsi sentire anche nel nostro Paese, dato che il gruppo Samsung è leader mondiale di diversi ambiti dell’elettronica.

Samsung ha di recente superato Apple come primo produttore al mondo di smartphone, con 60 milioni di spedizioni nel solo primo trimestre del 2023. Il suo fatturato si aggira attorno ai 200 miliardi di dollari all’anno e si ritrova anche a essere uno dei leader mondiali nel settore dei semiconduttori, che compongono i microchip al centro dell’espansione dell’intelligenza artificiale in ogni ambito dell’economia.