Riforma scuola approvata, nuove regole: lavori sociali e modello 4+2

Il governo Meloni cambia le regole della scuola, soprattutto per gli istituti tecnici e professionali. Dall'avvio all'impiego ai lavori sociali: le novità

Pubblicato: 19 Settembre 2023 19:00

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il governo Meloni è al lavoro per operare dei concreti cambiamenti al sistema scolastico. Saranno svariate le novità introdotte, con sguardo rivolto soprattutto agli istituti tecnici e professionali, al centro di una vera e propria riforma.

Se da un lato si punterà a un percorso d’introduzione al mondo del lavoro, dall’altro si mira a riportare nelle mani degli insegnanti alcuni strumenti in grado di ripristinare l’ordine in classe. In che modo? Attraverso il voto in condotta.

Come cambia la scuola: condotta e bocciature

Nella giornata del 18 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge per revisionare la valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti. Ecco quanto riportato in una nota del ministero dell’Istruzione e del Merito, in relazione alla nuova rilevanza data al voto in condotta.

Il disegno di legge è principalmente incentrato su quella che viene definita filiera tecnologico-professionale, ma di questo parleremo in seguito. Il governo di Giorgia Meloni mira a garantire un maggior controllo in aula attraverso la valutazione del comportamento degli studenti, che avrà un peso enorme in merito alla media complessiva e, dunque, all’ammissione all’Esame di Stato e non solo.

La riforma della scuola evidenzia la possibilità di bocciare uno studente, in risposta a gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto. In parole povere, chi non rispetta le norme comportamentali pagherà le dovute conseguenze, in relazione alla gravità delle proprie azioni.

Ricevere il 5 equivale a bocciatura, mentre ottenere un sei in condotta genererà un debito scolastico registrato in Educazione civica. Ciò richiederà una verifica per il recupero a settembre. Test che sarà incentrato sui valori di cittadinanza e costituzionali.

Cambierà l’intero sistema di gestione dell’ordine in aula, con le sospensioni fino 2 giorni che non prevedranno più l’allontanamento dalla scuola. Sarà invece previsto più impegno e maggior studio in classe. Nei casi più gravi, ovvero con sospensione di più di due giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale. Ciò potrà avvenire in strutture convenzionate.

Istituti tecnici e professionali: le novità

Sul fronte degli istituti tecnici e professionali, la “scommessa” del ministero dell’Istruzione e del Merito riguarda la sperimentazione del modello 4+2. Ciò si traduce in percorsi quadriennali, ai quali aggiungere due anni da trascorrere all’interno degli Its Academy.

Un test su larga scala, che potrà coinvolgere fino al 30% degli istituti del territorio. Un approccio che mira a indirizzare verso una professione, nella speranza di formare la forza lavoro del domani. La metodologia applicata sarà incentrata sulla formazione pratica. Non mancherà ovviamente la teoria ma, in un certo senso, si tenterà di garantire agli studenti una sorta di praticantato in aula.

Altro aspetto innovativo è il campus tecnologico-professionale, che andrà a coinvolgere istituti tecnici e professionali in un percorso integrato. Tutto ciò prevede un approccio ben differente sotto l’aspetto dell’insegnamento, il che si traduce in figure professionali dietro la cattedra. Esperti del mondo del lavoro che contribuiranno a rendere il lavoro in aula più aderente alle effettive necessità del mondo esterno.

Ecco le parole del ministro Giuseppe Valditara: “L’istruzione è oggi finalmente in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le potenzialità di ognuno”. L’obiettivo finale è offrire competenze spendibili nel mondo del lavoro, offrendo competitività nel prossimo futuro al sistema produttivo italiano.