Green pass, mascherina, quarantena: via gli obblighi, tutte le date

Il 31 marzo, come stabilito, finisce lo stato di emergenza Covid. Cosa cambierà? Quali restrizioni verranno meno e quando? La road map del governo

Pubblicato: 15 Marzo 2022 09:50Aggiornato: 16 Marzo 2022 13:48

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il 31 marzo, come stabilito dal governo Draghi che vuole mantenere la promessa, entreremo in una nuova fase della pandemia. Anzi, dell’epidemia. Sì, perché dal 1° aprile passeremo ufficialmente alla fase di convivenza con il Covid, quella dell’accettazione, della responsabilità certo, ma anche del ritorno definitivo alla vita normale. Almeno questo sarebbe il piano di Draghi e dei suoi.

Certo è che, proprio adesso che mancava così poco, già si intravedono i primi segnali (inquietanti ma ancora poco comprensibili) di una sesta ondata Covid pronta nuovamente a travolgere il mondo. In Cina 17 milioni di persone sono tornate in lockdown.

Anche in Europa ci sono segnali piuttosto evidenti di nuovi contagi importanti, e il conseguente aumento dei ricoveri ospedalieri. Difficile, a questo punto, capire perché ciò stia accadendo: l’eliminazione o comunque la riduzione delle restrizioni, la maggiore trasmissibilità delle varianti Omicron 2 e 3, il calo della protezione immunitaria dei vaccini nel tempo sicuramente, insieme, potrebbero spiegare in parte l’attuale situazione che ha già messo in allerta i governi occidentali.

Nonostante il rialzo dei contagi – anche in Italia la curva è tornata a crescere dopo settimane in cui si era piegata verso il basso – il governo è pronto a fissare la road map ancora mancante per eliminare le restrizioni collegate allo stato di emergenza, che si chiuderà il 31 marzo per quanto riguarda il Covid (la proroga al 31 dicembre riguarda la guerra in Ucraina).

La fine delle restrizioni è vicina

Green pass non più richiesto a fine maggio e un’estate senza restrizioni: è questo lo scenario che delinea il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Ritengo ragionevole pensare che a fine maggio nel nostro Paese il green pass non sarà più richiesto. Questo è un obiettivo del Governo”. Secondo Costa “arriveremo ad un momento in cui il green pass”, anche nella versione base, “non sarà più richiesto. Poi lo strumento rimane lì qualora ci fosse la necessità di affrontare la situazione”.

Il green pass, spiega Costa, “è stato strumento utile, ci ha permesso di gestire la pandemia e il precorso di riapertura di tutte le attività. Ma credo che dal 1° aprile ci saranno alcune situazioni in cui il certificato non sarà più richiesto, pensiamo ai bar e ristoranti all’aperto, alle attività sportive all’aperto. Poi ci sarà una seconda fase nel mese di maggio dove si arriverà a un ulteriore allentamento. Credo che ci sono le condizioni per pensare ad un’estate senza restrizioni”.

Le parole d’ordine restano quelle che hanno sempre contraddistinto l’operato di Palazzo Chigi: gradualità e prudenza. Anche se bisogna spingere per la ripartenza, anche del turismo, tra le priorità assolute soprattutto in vista dell’estate. E proprio in seno alla maggioranza si è aperta una settimana di riunioni coordinate dal sottosegretario Roberto Garofoli per fare il punto sulle date. Mercoledì 15 marzo dovrebbe tenersi la cabina di regia e, a seguire, il Consiglio dei ministri che darà il via libera alle nuove misure.

Ma vediamo a quali misure pensa il governo, e che probabilmente verranno adottate domani.

Green pass

Dal 1° aprile via l’obbligo di green pass per:

  • bar e ristoranti all’aperto
  • mezzi di trasporto pubblico locale (bus, tram e metro)
  • aerei, treni, navi e funivie (ma resta l’obbligo di mascherina FFP2 fino al 31 maggio)
  • negozi e attività commerciali
  • uffici pubblici, Poste, banche
  • hotel e strutture ricettive
  • servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti)
  • sport all’aperto
  • sagre e fiere
  • spettacoli e feste all’aperto
  • cerimonie pubbliche
  • stadio (ma resta l’obbligo di mascherina fino al 30 aprile).

Dal 1° maggio, Festa dei Lavoratori, via l’obbligo di green pass per:

  • bar e ristoranti al chiuso
  • cinema, teatri, sale da concerto (ma resta obbligatoria la mascherina FFP2 fino al 31 maggio)
  • mostre e musei
  • palestre, piscine e sport che si svolgono al coperto (via anche per gli spogliatoi)
  • eventi sportivi
  • centri benessere
  • centri culturali
  • corsi di formazione
  • concorsi pubblici.

Dal 1° giugno via l’obbligo di green pass per:

  • spettacoli al chiuso
  • università

Mascherina

Per il momento resta l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi diversi dall’abitazione privata. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, insiste nel chiedere cautela su questo aspetto.

Quarantena, anche a scuola

Il governo è al lavoro anche per abolire la quarantena. L’orientamento sembra quello di eliminare la quarantena precauzionale se si viene a contatto con una persona contagiata, anche se non si è vaccinati.

Se verranno sciolte le riserve del Ministro della Salute Speranza e dell’Istruzione Bianchi, la novità riguarderà anche la scuola: non ci sarà più differenza tra vaccinati e non, ma gli studenti e i docenti positivi continueranno a stare a casa fino al tampone negativo.

Via anche l’obbligo della mascherina FFP2 in caso di compagni positivi a casa, basterà la chirurgica, ma la data non è ancora stata decisa.

Sport e capienze

La capienza degli impianti sportivi torna al 100% dei posti disponibili sia all’aperto che al chiuso, ma al chiuso resta l’obbligo di mascherina.

Anche le discoteche all’aperto potranno lavorare a capienza piena.

Cts e Struttura commissariale

Sul fronte organizzativo, il generale Figliuolo lascia l’incarico di commissario all’emergenza Covid. Le competenze della struttura commissariale saranno divise tra Ministero della Salute e Protezione civile. Anche il Cts si scioglie, ma restano come consulenti del governo il presidente Franco Locatelli e il portavoce Silvio Brusaferro. Il monitoraggio settimanale e il bollettino quotidiano andranno avanti.