Brexit, cosa cambia per lo shopping online: quando dall’Italia si paga la dogana

Cosa cambia per gli acquisti effettuati su e-commerce inglesi dall'Italia?

Pubblicato: 21 Gennaio 2021 13:10Aggiornato: 11 Ottobre 2022 13:05

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

AGGIORNAMENTO: in seguito ad alcune segnalazioni che abbiamo ricevuto, specifichiamo che dal 1° gennaio 2021 si dovrà considerare il proprio acquisto al pari di uno effettuato su un e-commerce americano o cinese. Per quanto riguarda nello specifico il Regno Unito, i dazi si  applicheranno alle transazioni che superano le 135 sterline (circa 147 euro). Per gli acquisti di valore minore non si pagano dazi, ma comunque si dovrà tener conto dell’Iva e dei 10 euro circa dei costi fissi sdoganamento.

Lo shopping online e gli acquisti a portata di click ci hanno abituati a compere e spese che, grazie a Internet, hanno abbattuto le distanze: così è diventato abituale frequentare e-commerce stranieri, consapevoli del fatto che basta poco per accaparrarsi un prodotto che si trova in uno stato diverso dal nostro. Con la Brexit, però, molti si stanno chiedendo oggi cosa cambierà per lo shopping online effettuato su siti inglesi dall’Italia, bisognerà pagare la dogana?

Brexit, accordo raggiunto con l’Ue

Dopo quasi un anno di trattative, l’Ue ha finalmente raggiunto un compromesso con il Regno Unito sullo scambio merci: si tratta di un accordo a “tariffa zero”, che permetterà gli scambi sul piano internazionale (dall’Ue all’Inghilterra e viceversa) senza l’applicazione di nuove tariffe sulle merci britanniche.

I prodotti spediti da e per il Regno Unito, tuttavia, dovranno essere conformi alle norme di origine per poter usufruire degli accordi a tariffa zero (consultabili sul sito ufficiale del governo britannico).

Attenzione però, l’accordo non si riferisce alle procedure doganali, che verranno disciplinate secondo i termini stabiliti dall’Organizzazione mondiale del commercio, che prevedono dazi e controlli alla frontiera.

Acquisti da siti inglesi e Brexit: quando si paga la dogana

A livello doganale, chiunque compri su un sito inglese a partire dal 1° gennaio 2021 (data di entrata in vigore della Brexit) dovrà considerare il proprio acquisto al pari di uno effettuato su un e-commerce americano o cinese. Per quanto riguarda lo specifico il Regno Unito, i dazi si  applicheranno alle transazioni che superano le 135 sterline (circa 147 euro).

Brexit, si allungano i tempi di consegna: cosa cambia per lo shopping online

I controlli alla dogana delle merci spedite da e per il Regno Unito, inevitabilmente, potrebbero comportare un allungamento dei tempi di spedizione. Chi è abituato ad acquistare da siti inglesi, dunque, deve iniziare a valutare l’ipotesi che la consegna del pacco – rispetto al passato – potrebbe richiedere un periodo di attesa maggiore.

Inoltre, uno dei problemi che le autorità stanno cercando di risolvere, è quello relativo ai resi. Posto che molti e-commerce riconoscono ai propri clienti la possibilità di restituire la merce, il rischio che si corre è che su un pacco già inviato e tassato alla dogana si possa essere costretti a ripagare i dazi una volta che lo stesso verrà rimandato indietro.

Intanto, alcuni siti hanno deciso di farsi carico delle spese doganali proprio per non scoraggiare l’acquisto, mentre altri si stanno attrezzando con l’apertura di centri logistici in altri paesi Ue. Nel dubbio, prima di effettuare qualsiasi tipo di acquisto, è sempre meglio consultare la sezione policy dell’e-commerce prendendo visione di quelle che sono le condizioni di vendita e di reso per chi compra dall’Italia.