La settimana di Ferragosto, una delle più intense per il traffico aereo, è stata quest’anno segnata da una serie di cancellazioni che hanno colpito migliaia di viaggiatori. Lo sciopero del personale di EasyJet, avvenuto proprio nel cuore dell’estate, ha provocato la cancellazione di oltre 200 voli, lasciando a terra numerosi passeggeri e creando una cascata di disagi che si sono estesi ben oltre i confini della nazione coinvolta.
Sciopero EasyJet: quali le motivazioni
Il personale di cabina di EasyJet in Portogallo ha deciso di incrociare le braccia per protestare contro le condizioni di lavoro che ritengono inadeguate.
Secondo i sindacati, le richieste del personale si concentrano principalmente su migliori condizioni contrattuali e aumenti salariali che riflettano l’aumento del costo della vita e l’intensificazione del lavoro durante i periodi di picco.
Le trattative tra i sindacati e la compagnia aerea si sono protratte per mesi, ma senza successo, portando infine alla decisione di procedere con lo sciopero.
Quali sono le conseguenze per i viaggiatori?
Le ripercussioni dello sciopero sono state pesanti. In Portogallo, 1 volo su 5 è stato cancellato, ma l’impatto non si è limitato solo ai confini nazionali. I disagi si sono propagati in tutta Europa, con voli in partenza da altri Paesi che hanno subito ritardi o cancellazioni a catena. Molti viaggiatori, che avevano pianificato le loro vacanze da tempo, si sono trovati costretti a riprogrammare i loro itinerari o, in alcuni casi, a cancellare del tutto le loro vacanze.
Nei principali aeroporti portoghesi, come Lisbona e Porto, la situazione è stata particolarmente critica. Le lunghe file ai banchi del check-in e la difficoltà a ottenere assistenza hanno esasperato i passeggeri, molti dei quali si sono rivolti ai social media per esprimere la loro frustrazione. Anche gli aeroporti italiani, spagnoli e francesi hanno risentito degli effetti dello sciopero, con decine di voli coinvolti e migliaia di passeggeri bloccati.
La risposta di EasyJet
EasyJet ha cercato di affrontare la situazione offrendo rimborsi e la possibilità di riprogrammare i voli cancellati. L’ondata di richieste e l’elevato numero di voli coinvolti ha reso difficile gestire la crisi in modo efficace. Molti passeggeri infatti hanno lamentato la mancanza di informazioni chiare e tempestive, un problema che ha aggravato ulteriormente la loro situazione.
Le reazioni dei passeggeri sono state delle più disparate. Mentre alcuni hanno espresso comprensione per le ragioni dello sciopero, molti altri si sono detti indignati per il timing dello stesso, che ha coinciso con uno dei periodi più critici dell’anno per il turismo. La scelta di scioperare durante Ferragosto ha sollevato polemiche, soprattutto considerando l’impatto sproporzionato che ha avuto sui viaggiatori.
Uno sciopero, più scioperi: il contesto
Lo sciopero del personale EasyJet si inserisce in un contesto più ampio di tensioni nel settore del trasporto aereo, che ha visto una serie di scioperi e disagi in tutta Europa durante l’estate.
Le compagnie aeree, già provate dalla pandemia, stanno ora affrontando una domanda crescente di viaggi e la necessità di migliorare le condizioni di lavoro per il loro personale.
La situazione è resa ancora più complicata dall‘aumento dei costi operativi e dalle sfide legate alla gestione del personale. Il tempo per trovare soluzioni, nel frattempo, è scaduto.