Multe in spiaggia, anche fino a 3mila euro se fai questo: tutti i divieti

Attenzione al relax in spiaggia, alcuni comportamenti sono multati. La lista delle sanzioni salate

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

L’estate è il momento dell’anno in cui cerchiamo relax e divertimento sulla sabbia dorata delle spiagge. In quei momenti, la sensazione di libertà è quasi totale, ma è apparente e ha dei limiti ben definiti. Anche in spiaggia, infatti, esistono regole precise da rispettare e la loro violazione può comportare sanzioni piuttosto salate. Dalle norme sulla sicurezza a quelle per la tutela dell’ambiente, ecco tutto ciò che bisogna sapere per evitare spiacevoli sorprese durante le giornate al mare.

Fumare in spiaggia: libertà sì ma limitata

Fumare in spiaggia potrebbe sembrare un gesto innocuo, ma in molte località italiane è severamente regolamentato. Comuni come Bibione e Cabras hanno introdotto norme molto rigide che vietano di fumare entro 10 metri dalla battigia, estendendo il divieto su tutta la spiaggia in alcune aree.

Le restrizioni non sono solo una questione di salute pubblica, ma anche di rispetto per l’ambiente, poiché i mozziconi di sigaretta abbandonati rappresentano un grave problema di inquinamento.

I trasgressori che vengono sorpresi a fumare in queste zone rischiano sanzioni piuttosto elevate, con multe che possono raggiungere i 500 euro.

Fare il bagno con cattivo tempo: un rischio da evitare

Quando sventola la bandiera rossa, è un chiaro segnale che fare il bagno è pericoloso. Questo avviso non è solo una raccomandazione, ma una vera e propria regola di sicurezza. Ignorare la bandiera rossa e avventurarsi in mare può mettere a rischio non solo la propria vita, ma anche quella degli altri, compresi i soccorritori.

Le autorità locali prendono molto seriamente queste infrazioni e, oltre a mettere a repentaglio la propria incolumità, si può incorrere in sanzioni amministrative. È essenziale rispettare questi segnali per evitare incidenti e multe.

Portare cani in spiaggia: regole diverse a seconda delle località

Gli amici a quattro zampe sono spesso considerati parte della famiglia, ma non tutte le spiagge sono accoglienti nei loro confronti. In molte località italiane, la presenza dei cani è limitata, specialmente nella zona della battigia.

Sebbene esistano spiagge pet-friendly, in altre aree portare un cane in spiaggia può comportare multe che possono arrivare fino a 200 euro.

Inoltre, i gestori degli stabilimenti balneari che non fanno rispettare queste regole possono incorrere in sanzioni ancora più pesanti. È quindi importante informarsi in anticipo sulle normative locali per evitare spiacevoli sorprese.

Accendere fuochi in spiaggia: una tradizione pericolosa

Accendere un falò in spiaggia è una tradizione che molti associano alla notte di Ferragosto, ma è una pratica severamente vietata in molte località.

Sebbene non vi sia un divieto nazionale specifico, molti Comuni hanno imposto restrizioni rigide per motivi di sicurezza e tutela ambientale.

Durante periodi di alta frequentazione come Ferragosto, i controlli delle autorità locali sono particolarmente intensi e le sanzioni possono variare da 400 a 3.000 euro. Anche se l’accensione di un piccolo falò può sembrare innocua, se dovesse mettere in pericolo l’incolumità pubblica, potrebbe addirittura configurarsi come reato.

Lasciare attrezzature in spiaggia durante la notte: un’abitudine da abbandonare

L’abitudine di lasciare ombrelloni, sedie a sdraio o tende sulla spiaggia libera dopo il tramonto per riservare il posto per il giorno successivo è molto diffusa, ma è anche vietata.

Molti comuni italiani hanno introdotto questa regola per mantenere ordine e garantire l’accessibilità della spiaggia a tutti. Le autorità locali sono autorizzate a rimuovere gli oggetti lasciati incustoditi e a infliggere multe che variano da poche decine a diverse centinaia di euro.

Fare rumore eccessivo: il rispetto della quiete altrui

La spiaggia è un luogo di relax per tutti e superare i limiti di rumore accettabili può rovinare l’esperienza di chi cerca tranquillità. Le norme che regolano il rumore variano da località a località, ma in generale è vietato disturbare la quiete pubblica, soprattutto durante le “ore di riposo”.

Chi infrange questa regola può essere soggetto a multe, e in casi estremi, a procedimenti legali per disturbo della quiete pubblica. A Venezia, ad esempio, la musica è vietata tra le 13 e le 16, per garantire un periodo di silenzio a chi desidera riposare.

Cucinare in spiaggia: un piacere che può costare caro

Molti amano l’idea di un picnic o di un barbecue in riva al mare, ma in molte spiagge italiane, accendere fornelli o barbecue è vietato. La regola è stata introdotta per prevenire incendi e mantenere pulito l’ambiente costiero.

Le multe per chi viola questo divieto possono essere immediate e variare a seconda del comune, spesso raggiungendo importi significativi. È sempre consigliabile informarsi sulle norme locali e, se possibile, utilizzare le aree picnic designate, se presenti.

Mangiare in spiaggia: sì, ma con rispetto

Mangiare in spiaggia è un piacere che tutti si concedono, ma è fondamentale farlo nel rispetto dell’ambiente e degli altri bagnanti. Portare cibo da casa è consentito, ma bisogna evitare di lasciare rifiuti, soprattutto plastica, che possono inquinare il mare e la sabbia.

Alcuni stabilimenti balneari potrebbero cercare di limitare il consumo di cibo portato da casa, ma è importante sapere che legalmente non possono impedirlo.

Uso di plastica monouso: l’importanza della sostenibilità

L’inquinamento da plastica è uno dei maggiori problemi ambientali globali, e molte spiagge italiane hanno dichiarato guerra all’uso di stoviglie in plastica non biodegradabile.

Nelle Isole Tremiti, ad esempio, è vietato utilizzare piatti, bicchieri e posate non biodegradabili e chi non si adegua può incorrere in sanzioni fino a 500 euro.

Topless in spiaggia: cosa dice la legge?

Il topless in spiaggia è una pratica che, sebbene non sia universalmente accettata, non è vietata dalla legge italiana. In generale, è considerato legale fare il topless sulle spiagge italiane, a meno che non vi siano specifiche ordinanze comunali che lo proibiscano.

L’azione è possibile perché non offende la pubblica decenza. A dirlo è stata la Corte di Cassazione, che ha escluso la possibilità che il seno scoperto offenda la pubblica decenza. Questo distingue il seno in spiaggia dalla connotazione erotica e sessuale, che invece sono atti osceni (sentenza Cassazione n. 37395/2004) e puniti di conseguenza.

Accesso al mare negli stabilimenti balneari: un diritto

L’accesso al mare è un diritto di tutti e nemmeno gli stabilimenti balneari (ora indisposti per via delle concessioni balneari scadute) possono impedirlo.

Per legge, il passaggio verso la battigia deve essere sempre libero e gratuito. Alcuni gestori di stabilimenti provano comunque a far pagare l’accesso al mare, commettendo un abuso che viola i diritti dei bagnanti.

Se ci si trova in una situazione simile, è possibile chiamare le autorità competenti per far valere il diritto di accesso. Chi viola tale regola rischia sanzioni severe.

Giocare a pallone e installazioni sportive: attenzione agli altri bagnanti

Infine giocare a pallone in spiaggia è uno dei passatempi preferiti da molti, ma è importante ricordare che esistono regole specifiche per garantire la sicurezza di tutti.

Le partite sono generalmente consentite solo in aree designate e temporaneamente allestite. Lasciare montate installazioni sportive come reti da beach volley o porte da calcio oltre il tempo di utilizzo è considerato un’occupazione illegale del suolo pubblico, e chi lo fa può essere multato e costretto a rimuovere immediatamente l’attrezzatura.