FAI: come vengono ripartiti i fondi raccolti

Il FAI ha pubblicato un video per illustrare come vengono ripartiti i fondi raccolti ogni anno per proteggere la bellezza del nostro Paese e raccontarla agli italiani

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Nell’ambito di un’operazione trasparenza, il FAI ha reso noto come vengono ripartiti i fondi raccolti ogni anno. Dal 1975 il Fondo Ambiente Italiano si impegna per proteggere la bellezza del nostro Paese e per raccontarla agli Italiani di oggi e a quelli di domani. Si tratta di una fondazione italiana con lo scopo di agire, senza lucro, per la tutela, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.

FAI, la divisione dei fondi

Ogni anno vengono raccolti fondi per più di 30 milioni di euro. Anche quest’anno la cifra è stata superata, così come avvenuto nel 2017. Il FAI ha così deciso di rivelare da dove arrivano questi fondi e soprattutto come verranno utilizzati. La fonte di finanziamento principale sono le aziende con il 68% della raccolta, pari a poco più di 20 milioni di euro. Il 22% arriva dalle aziende, mentre il 2% è il contributo che arriva dalle istituzioni. Infine il restante 8% è dato da associazioni, fondazioni e investimenti.

I fondi raccolti sono serviti per il 68% alla loro principale destinazione: restauro, conservazione e gestione di luoghi speciali regolarmente aperti al pubblico. È questa la priorità da parte del FAI e attualmente sono oltre 60 i beni che il fondo ha messo a disposizione di tutti. Da Parco Villa Gregoriana a Tivoli, il cui nucleo è greco, passando alla Villa del Balbianello fino al Negozio Olivetti che vede la luce a Venezia nel 1958, da oltre quarant’anni il FAI lavora per tutelare e valorizzare un patrimonio di bellezza innegabile. Tutto questo grazie all’impegno di professioni e volontari.

Sul sito ufficiale è possibile anche capire come viene suddiviso il 68% destinato alle attività generali. Il 41% è per la gestione dei beni, il 16% invece per interventi su beni propri e in concessione. Infine il 10% è destinato alla promozione della cultura, educazione e vigilanza del territorio, mentre l’0,8% è per gli interventi ai Luoghi del Cuore e a beni terzi.  Oltre a restaurare, conservare e gestire luoghi speciali, i fondi raccolti servono anche per ulteriori investimenti e per ammortizzare i costi di gestione. Dei 30 milioni raccolti, il 19% viene investito per le campagne di raccolte fondi mentre il 13% viene impiegato per i servizi generali. Si tratta di un grande lavoro di squadra che permette di restituire bellezza all’Italia giorno dopo giorno.

Come donare al FAI

Il sito ufficiale del FAI consente di effettuare delle donazioni, sia in quanto privato che in qualità di azienda. La trasparenza è una delle caratteristiche chiave, il che porta a evidenziare come siano stati ottenuti e reinvestiti ben 132 milioni di euro dal 1975. Il tutto in nome di restauri al servizio della collettività.

Il sito offre in tempo una barra in costante aggiornamento, che evidenzia nomi e cifre delle donazioni effettuate. Tutti vengono ringraziati, a prescindere dall’importo. Ognuno offre ciò che può e che vuole.

Il sito suggerisce cinque slot, da 10, 30, 90, 300 e 500 euro. Al di sotto è però possibile indicare liberamente un importo. In seguito occorre trascrivere un indirizzo mail valido, nome, cognome ed eventuale numero di tessera del FAI. In pochi click il gioco è fatto, via carta di credito o debito, così come attraverso gli account Paypal o Satispay.