Arriva il divorzio veloce: cos’è e come averlo

Via libera alla domanda congiunta e cumulativa per ottenere separazione e divorzio nello stesso giorno

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 18 Ottobre 2023 19:56

Le novità introdotte dalla riforma Cartabia hanno tracciato la rotta, ora arriva una sentenza della Cassazione a fornire la corretta interpretazione della normativa fugando ogni dubbio: le coppie scoppiate che abbiano deciso di porre fine al matrimonio possono presentare al giudice una domanda congiunta. Domanda che può avere valore cumulativo per la separazione e il divorzio. Da oggi, in sintesi, si può ottenere separazione e divorzio nello stesso giorno.

Dal divorzio breve al divorzio brevissimo

La questione era stata sollevata dal tribunale di Treviso. La sentenza della Cassazione emessa a Sezioni Unite fa piazza pulita di ogni dubbio in materia e impone un nuovo modus operandi a quei tribunali che fino ad oggi, anche dopo l’entrata in vigore della riforma, hanno respinto giudicandole inammissibili le domande cumulative di separazione e divorzio.

La riforma Cartabia del processo civile ha sì introdotto la possibilità del ricorso congiunto, ma secondo le prime interpretazioni dei giudici il caso sembrava limitato ai soli contenziosi. La sentenza della Cassazione ora chiarisce che a ricadere nell’ambito della normativa ci sono anche ai ricorsi consensuali. Il nuovo orientamento accorcia i tempi, elimina le incertezze e riduce i costi.

Secondo i supremi giudici, che hanno elaborato il verdetto 28727 del 16 ottobre 2023, “In tema di crisi familiare, nell’ambito del procedimento di cui all’art 473 bis 51 cpc è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”.

Divorzio breve: gli avvocati approvano

Plaude l’Organismo congressuale forense, l’organo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana, i cui membri esprimono “viva soddisfazione per l’intervento tempestivo della Corte di Cassazione che pone fine alla difformità di pronunce di merito ristabilendo un criterio univoco di interpretazione dell’art 473 bis n.49 cpc. All’indomani della entrata in vigore della riforma Cartabia che ha introdotto la facoltà prevista dall’art 473 bis n.49 cpc di proporre domanda cumulata di separazione e divorzio, si è assistito al proliferare di pronunce discordanti in vari Tribunali d’Italia (Treviso, Firenze, Genova, Milano, Vercelli, Lamezia Terme, Bari, Padova) e con propria nota del giugno 2023 l’Organismo congressuale forense aveva chiesto al Ministero di chiarire la disciplina con un intervento normativo”.

“Adesso la Cassazione – conclude la nota dell’Ocf – ha chiarito i dubbi interpretativi cosicché la normativa vigente può essere applicata in modo univoco e senza disparità di trattamento su tutto il territorio nazionale. L’Organismo congressuale forense auspica che l’introduzione di tale facoltà possa condurre un maggior rispetto delle linee guida in tema di giustizia previste dal Pnrr”.

Separazione e divorzio insieme: come fare

La domanda deve essere depositata, come di norma, con un ricorso. Il richiedente deve immediatamente dimostrare al giudice i mezzi di prova in suo possesso e tutti i documenti che descrivono la propria condizione patrimoniale (dichiarazione dei redditi dell’ultimo triennio, elenco dei beni intestati e delle quote societarie oltre agli estratti conto bancari). Dichiarazioni mendaci o omissioni espongono al rischio di condanna al pagamento delle spese legali e dei danni in favore del coniuge. La riforma Cartabia, fra le altre cose, ha introdotto controlli fiscali più stringenti per chi intenda divorziare.