Chi è alle prese con un trasferimento, o chi in passato ne ha affrontato uno, sa bene quanto sia difficoltoso trovare una casa che vada incontro alle proprie esigenze. Nelle grandi città, poi, tutto questo è reso ancora più difficile dal rincaro dei prezzi e dalla domanda sempre maggiore rispetto all’offerta.
Cercando di sfruttare le difficoltà di chi non riesce a trovare un appartamento a Milano, dunque, negli ultimi tempi si è diffusa una truffa che, purtroppo, ha coinvolto a sua insaputa il sito di Airbnb.
Truffa Airbnb
La truffa funziona così: vengono pubblicati sul web annunci di case o stanze in affitto a prezzi competitivi e situate in zone molto centrali (nonché appetibili) della città. Gli appartamenti in questione però spesso non esistono e le foto pubblicate, nella stragrande maggioranza dei casi, sono anche state rubate. Chi pubblica l’annuncio specifica che ha fretta di affittare – da qui spiegato anche il prezzo basso e l’esigenza di chiudere subito l’accordo – perché per motivi professionali/personali dovrà lasciare subito l’Italia e trasferirsi all’estero.
Una volta che l’affittuario contatta l’autore dell’annuncio, e superati i convenevoli, la prassi è sempre la stessa, ovvero viene chiesto all’interessato di bloccare la casa versando una somma pari al primo mese di affitto e alla caparra. Per tranquillizzare quest’ultimo i truffatori tirano in ballo il sito di Airbnb, inviando un link per la prenotazione e facendo credere che sarà la piattaforma a gestire tutto (e non loro ad incassare i soldi). Il sito a cui rimanda il link inviato, però, non ha niente a che fare con Airbnb, ma è solo un’imitazione di quello ufficiale.
Come limitare i danni
Una volta versati i soldi, difatti, gli utenti truffati non saranno più contattati e gli annunci ai quali erano stati rimandati scompaiono nel nulla. I tentativi di truffa segnalati nei gruppi Facebook dedicati a chi cerca o affitta casa a Milano sono molteplici. Proprio per questo motivo Airbnb ha deciso di correre ai ripari.
Per limitare i danni e cercare di mettere un freno all’abuso del buon nome dell’azienda, infatti, sul sito ufficiale è stata creata una sezione apposita per segnalare questi annunci/siti fake ed eventuali tentativi di truffa. Oltre al form per le segnalazioni, è stata pubblicata anche una breve guida contenente alcuni consigli per riuscire a riconoscere i tentativi di phishing e scamming prima che sia troppo tardi, evitando di quindi di cadere in una delle tante trappole che spesso riserva il web.
Airbnb, rischio telecamere
Se in questa truffa Airbnb è unicamente vittima, nel caso delle telecamere interne agli appartamenti avrebbe di certo potuto fare qualcosa con maggior anticipo. Il nuovo regolamento è attivo dal 30 aprile 2024 e vieta l’uso di telecamere di sicurezza interne in qualsiasi proprietà presente sul sito.
La piattaforma consentiva l’uso di telecamere di sicurezza nelle aree comuni, come ingressi e corridoi. Una forma di sicurezza per i proprietari ma, al tempo stesso, una violazione della privacy degli inquilini. Una vittoria per gli utenti, che però da tempo chiedono di poter ottenere giustizia e risarcimenti contro chi, invece, viene beccato con telecamere nascoste in casa, per ben altri scopi.