Tra i molteplici utilizzi virtuosi dell’idrogeno, uno dei meno conosciuti eppure più promettenti è quello relativo all’acciaio. Sì, perché dall’idrogeno verde è possibile produrre acciaio 100% green. Questa possibilità, già esplorata da alcune realtà ma ancora in fase embrionale se pensiamo al suo potenziale di espansione, permetterebbe di ridurre le emissioni di CO2 del settore siderurgico di ben il 90%.
Oggi, il comparto siderurgico è tra i più inquinanti in assoluto: produce infatti qualcosa come 2,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno, cioè il 7/9% delle emissioni globali totali. In questo quadro, le prospettive legate all’acciaio verde sono decisamente interessanti. E anche in Italia c’è già qualcuno che sta lavorando in questo senso.
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Il progetto “Dalmine Zero Emissions”
L’idrogeno verde per produrre acciaio è il cuore del “Dalmine Zero Emissions” per decarbonizzare l’acciaieria di Tenaris: si tratta di un progetto per realizzare le soluzioni più idonee per la produzione, la distribuzione e l’utilizzo di idrogeno verde nel sito di Dalmine, provincia di Bergamo. È la prima applicazione di idrogeno verde su scala industriale nel settore siderurgico in Italia: qualcosa di rivoluzionario, insomma.
Grazie a una partnership stretta nel 2021 tra Tenaris, Edison, Snam e Tenova, l’obiettivo è generare idrogeno e ossigeno tramite un elettrolizzatore da circa 20 megawatt installato nello stabilimento di Dalmine. Un percorso in linea con gli obiettivi della transizione energetica fissati a livello nazionale con il Piano energetico nazionale (Pniec) e a livello europeo con il Green Deal.
Si vuole quindi utilizzare idrogeno prodotto in situ per alimentare un bruciatore recentemente sviluppato da Tenova (100% H2 ready), installato in un forno di riscaldo per la laminazione a caldo di tubi senza saldatura, presso lo stabilimento di TenarisDalmine.
Il progetto Dalmine Zero Emission prevede la sostituzione del gas naturale con idrogeno verde per alimentare tutti i forni di Dalmine, a partire da quello dell’acciaieria. Per poterlo realizzare, sarà necessaria una revisione completa dell’ingegneria e della distribuzione del gas all’interno dello stabilimento, a partire dai bruciatori, che dovranno essere pronti a passare dal 100% gas naturale al 100% idrogeno, per garantire la continuità della produzione nonostante le prestazioni degli elettrolizzatori in loco.
TenarisDalmine metterà a disposizione il sito e il forno di riscaldo contribuendo con il suo know-how all’installazione, alla conduzione e al monitoraggio delle prestazioni degli impianti siderurgici. Snam sta lavorando a un sistema per l’elettrolisi alcalina da fornire a TenarisDalmine per produrre l’idrogeno necessario al test. Tenova fornirà bruciatori specificamente realizzati per essere alimentati con idrogeno.
Da sottolineare che l’idrogeno verde, una volta bruciato, non emette anidride carbonica, ma per essere prodotto richiede un’importante quantità di acqua e ulteriore energia rinnovabile, e questa è per certi versi la vera sfida.
Sviluppo di una nuova filiera strategica per la neutralità climatica italiana
Il progetto, che si pone come un vero e proprio test, dovrebbe anche contribuire a sviluppare soluzioni integrate che possano ridurre in modo sostanziale le emissioni di CO2 dei processi produttivi delle cosiddette industrie hard to abate, cioè quelle in cui l’abbattimento delle emissioni di gas serra è difficile, quando non impossibile.
La rivoluzione Net Zero per la siderurgia italiana parte da Dalmine, quindi, ma le tre società valuteranno in futuro se ampliare la loro collaborazione per estendere l’applicazione dell’idrogeno ad altre fasi del processo produttivo. Certamente, il progetto segna un passo importante nello sviluppo della Strategia nazionale per l’idrogeno messo a punto dal governo Meloni e dal suo ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
A tendere, si potrà infatti immaginare lo sviluppo di una nuova filiera nazionale, strategica, che necessariamente nei prossimi decenni accompagnerà l’evoluzione del sistema economico e produttivo verso la neutralità climatica.