Idrogeno green, via libera ad aiuti per 450 milioni di euro all’Italia

Per accelerare la diffusione delle capacità di idrogeno rinnovabile, l’Italia ha ricevuto un importante sostegno dalla Commissione europea. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

Come supporto all’Italia per ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, in linea con il piano REPowerEU, limitando nel contempo, il più possibile, le distorsioni concorrenziali, la Commissione europea ha approvato un aiuto, per un importo pari a 450 milioni di euro, a sostegno della produzione di idrogeno rinnovabile per promuovere la transizione verso un’economia a zero emissioni nette, in linea con il piano industriale del Green Deal.

La Commissione ha concluso che il regime di aiuti italiano è necessario, adeguato e proporzionato, al fine di accelerare la transizione verde e agevolare lo sviluppo di talune attività economiche che rivestono importanza per l’attuazione del piano REPowerEU e del piano industriale del Green Deal, in conformità dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), TFUE e delle condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi e transizione.

Aiuti dalla Ue per 450 milioni di euro

Nell’ambito del quadro temporaneo di crisi e transizione, l’Italia ha notificato alla Commissione un regime di aiuti di 450 milioni di euro, a sostegno degli investimenti nella produzione integrata di idrogeno rinnovabile e di energia elettrica rinnovabile in aree industriali dismesse al fine di promuovere la transizione a un’economia a zero emissioni nette.

La misura, finanziata nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, sarà disponibile per le imprese di tutte le dimensioni attive in Italia, ad eccezione degli enti creditizi e degli altri istituti finanziari.

I progetti saranno selezionati mediante procedura di gara aperta e competitiva. Il sostegno pubblico sarà erogato sotto forma di sovvenzioni dirette a copertura dei costi d’investimento. L’importo massimo di aiuto per ogni progetto sarà di 20 milioni di euro.
La Commissione ha verificato che il regime italiano rispetta le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi e transizione.

In particolare:

  • l’aiuto sarà concesso in base a un regime comprensivo di stime di volume e dotazione;
  • l’importo dell’aiuto sarà determinato mediante procedura di gara competitiva aperta, chiara, trasparente e non discriminatoria;
  • l’aiuto sarà concesso prima del 31 dicembre 2025.

Su queste basi la Commissione ha approvato la misura di aiuto in quanto conforme alle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato.

La versione non riservata della decisione sarà consultabile sotto il numero SA.106007 nel registro degli aiuti di Stato del sito web della Commissione, una volta risolte eventuali questioni di riservatezza.

Il quadro temporaneo di crisi e transizione

Il 9 marzo 2023 la Commissione europea ha adottato un quadro temporaneo di crisi e transizione per promuovere misure di sostegno in settori fondamentali per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette, in linea con il piano industriale del Green Deal e per contribuire ad accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa.

Il nuovo quadro temporaneo di crisi e transizione modifica e proroga in parte il quadro temporaneo di crisi, adottato il 23 marzo 2022 per consentire agli Stati membri di sostenere l’economia nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina, a sua volta già modificato il 20 luglio 2022 e il 28 ottobre 2022.

Il quadro temporaneo di crisi e transizione prevede che gli Stati membri possano concedere i seguenti tipi di aiuti:

  • aiuti di importo limitato, in qualsiasi forma, destinati alle imprese colpite dall’attuale crisi o dalle sanzioni e contro sanzioni adottate in tale contesto, fino ai nuovi massimali, aumentati a 250 000 € e a 300 000 €, rispettivamente, per i settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura e a 2 milioni di € per tutti gli altri settori;
  • sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati. In casi eccezionali e subordinatamente all’esistenza di rigorose misure di salvaguardia, gli Stati membri possono fornire alle imprese energetiche garanzie pubbliche superiori al 90 % per le attività di negoziazione sotto forma di garanzie finanziarie non finanziate alle controparti centrali o ai partecipanti diretti;
  • aiuti destinati a compensare i prezzi elevati dell’energia. Gli aiuti, che possono essere concessi in qualsiasi forma, compenseranno parzialmente le imprese, in particolare gli utenti a forte consumo di energia, a fronte dei costi aggiuntivi dovuti agli aumenti eccezionali dei prezzi del gas e dell’energia elettrica. L’importo degli aiuti individuali può essere calcolato sulla base dei consumi passati o correnti, tenendo conto della necessità di mantenere intatti gli incentivi di mercato per ridurre il consumo energetico e garantire il proseguimento delle attività economiche;
  • misure che accelerano la diffusione delle energie rinnovabili. Gli Stati membri possono istituire regimi di investimenti in tutte le fonti di energia rinnovabile, tra cui l’idrogeno rinnovabile, il biogas e il biometano, lo stoccaggio e il calore rinnovabile, anche mediante pompe di calore, con procedure di gara semplificate che possono essere attuate rapidamente, prevedendo, nel contempo, garanzie sufficienti per tutelare la parità delle condizioni;
  • misure che agevolano la decarbonizzazione dei processi industriali. Per accelerare ulteriormente la diversificazione dell’approvvigionamento energetico, gli Stati membri possono sostenere gli investimenti nella riduzione graduale dell’utilizzo di combustibili fossili, in particolare attraverso l’elettrificazione, l’efficienza energetica e lo spostamento verso l’utilizzo di idrogeno rinnovabile e idrogeno elettrolitico rispondente a determinati requisiti, con maggiori possibilità di sostenere la decarbonizzazione dei processi industriali mediante il passaggio ai combustibili derivati dall’idrogeno. Gli Stati membri possono 1) istituire nuovi regimi basati su gare d’appalto o 2) sostenere direttamente i progetti, senza gare d’appalto, con determinati limiti alla quota di sostegno pubblico per investimento. Sarebbero previsti bonus supplementari specifici per le piccole e medie imprese e per soluzioni particolarmente efficienti sotto il profilo energetico. In mancanza di gara è stato introdotto un metodo ulteriormente semplificato per determinare il livello massimo di sostegno;
  • misure volte a sostenere la riduzione della domanda di energia elettrica, in conformità del regolamento relativo a un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell’energia;
  • misure per accelerare ulteriormente gli investimenti in settori strategici per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette, consentendo aiuti agli investimenti per la fabbricazione di attrezzature strategiche, segnatamente batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, per la produzione di componenti fondamentali e per la produzione e il riciclaggio delle materie prime critiche necessarie. In casi eccezionali e ferma restando la presenza di determinate garanzie, gli Stati membri possono elargire un sostegno superiore a singole imprese in presenza di un rischio reale di dirottamento degli investimenti al di fuori dell’Europa.

Le misure particolarmente importanti ai fini dell’accelerazione della transizione verde e della riduzione della dipendenza dai combustibili resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2025.

Le altre misure del quadro temporaneo di crisi volte a rispondere alla crisi nell’immediato (aiuti di importo limitato, sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati, aiuti destinati a compensare i prezzi elevati dell’energia, misure volte a sostenere la riduzione della domanda di energia elettrica) resteranno applicabili fino al 31 dicembre 2023.