Festa dell’albero 2024, in Italia 5.000 nuovi alberi per un futuro più sostenibile

Alberi e foreste, risorse vitali contro la crisi climatica e un'opportunità per città più vivibili e sostenibili, con impatti ecologici ed economici duraturi

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Pubblicato: 21 Novembre 2024 05:00

L’autunno è la stagione ideale per piantare nuovi alberi. Sebbene alcuni dei loro benefici più evidenti si manifestino durante i mesi estivi, quando le piante svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del clima urbano, ogni albero piantato oggi rappresenta un investimento per il futuro. È proprio per sottolineare l’importanza di questa pratica che, dal 21 al 24 novembre, in concomitanza con la Giornata nazionale degli alberi, si celebra la Festa dell’Albero, storica campagna di Legambiente. Grazie all’impegno di volontari e associazioni, insieme a scuole, amministrazioni locali e imprese, ogni anno vengono organizzati numerosi eventi sul territorio nazionale. Sono diversi i motivi per piantare un albero:

  • Regolazione del clima: gli alberi agiscono come veri e propri condizionatori naturali, assorbendo l’anidride carbonica e rilasciando ossigeno. Inoltre, contribuiscono a ridurre il calore urbano, creando delle oasi di frescura nelle città;
  • Miglioramento della qualità dell’aria: le foglie degli alberi filtrano le polveri sottili e altri inquinanti presenti nell’aria, contribuendo a rendere l’ambiente più sano per tutti;
  • Protezione del suolo: le radici degli alberi aiutano a consolidare il terreno, prevenendo l’erosione e i rischi di frane;
  • Aumento della biodiversità: gli alberi offrono cibo e riparo a numerose specie animali, contribuendo a creare ecosistemi più ricchi e vari;
  • Benessere psicologico: trascorrere del tempo in un ambiente verde ha effetti positivi sulla nostra salute mentale, riducendo lo stress e aumentando il senso di benessere.

Piantare un albero è un gesto semplice ma significativo. Ogni nuovo albero piantato è un passo verso un futuro più sostenibile, dove uomo e natura possono coesistere in armonia.

Alberi contro la crisi climatica: un rimedio naturale per città più vivibili

Le isole di calore e gli eventi meteorologici estremi rappresentano alcune delle sfide più critiche che le città devono affrontare a causa del cambiamento climatico. Gli alberi si rivelano alleati preziosi nella lotta contro questi fenomeni, offrendo una soluzione naturale per migliorare la qualità della vita e ridurre i rischi per la salute pubblica.

Le aree urbane sono particolarmente esposte agli effetti del cambiamento climatico, con un aumento significativo delle ondate di calore e dei fenomeni meteorologici estremi come piogge intense e venti violenti. Nel 2023, si è registrato un aumento del 167% delle morti legate al caldo tra le persone over 65, rispetto agli anni ’90, un dato allarmante che sottolinea l’urgenza di interventi concreti per proteggere la popolazione più vulnerabile.

Secondo studi condotti dal Global Centre for Clean Air Research (Gccar), gli alberi e i giardini botanici sono tra i più efficaci strumenti di mitigazione del calore urbano. In particolare:

  • Giardini botanici: possono abbassare le temperature di circa 5°C;
  • Alberi lungo le strade: offrono una riduzione media di 3,8°C nelle aree circostanti.

Questi effetti benefici aumentano significativamente quando gli spazi verdi, come giardini verticali, parchi urbani e viali alberati, sono collegati tra loro, creando una rete verde capace di amplificare la mitigazione climatica.

Verde urbano e alberi nelle città italiane

Il verde urbano e la presenza di alberi nelle città sono elementi cruciali per il benessere dei cittadini e per la sostenibilità ambientale. Tuttavia, secondo i dati dell’ultimo rapporto Ecosistema Urbano 2024 di Legambiente, solo 9 città capoluogo possono vantare più di 100 mq di verde urbano pro capite. Questo dato include diverse tipologie di spazi verdi, come zone di verde storico, parchi urbani, aree verdi attrezzate, giardini scolastici, foreste urbane, orti urbani e orti botanici. Questo rappresenta una diminuzione rispetto agli anni precedenti: erano infatti 19 nel 2020, secondo i dati Istat.

Le città che possono essere definite “più verdi” sono Isernia, Rieti, Trento e Sondrio, con oltre 300 metri quadri di verde urbano pro capite. Queste città si distinguono per la loro attenzione alla qualità della vita e alla sostenibilità ambientale, offrendo ampi spazi verdi ai loro abitanti. Al contrario, le località con minore superficie verde, meno di 10 metri quadri ad abitante, sono Savona e Imperia in Liguria, insieme a Lecce, Bari, Foggia, Chieti, Siracusa, Trapani, Messina e Crotone. Queste città mostrano una carenza significativa di spazi verdi, il che può avere ripercussioni negative sulla qualità della vita urbana.

Per quanto riguarda la presenza di alberi, sono 50 le città italiane con 20 o più alberi ogni 100 abitanti, un aumento rispetto allo scorso anno, quando erano 44. Tra queste, 14 città ne contano almeno 40 ogni 100 abitanti, dimostrando un impegno significativo nella riforestazione urbana. Tuttavia, all’opposto, ci sono 6 città con 5 o meno alberi ogni 100 abitanti, tutte localizzate al sud e nelle isole: Campobasso, Sassari, Agrigento, Napoli, Crotone e Siracusa. Queste città mostrano una carenza preoccupante di alberi, il che può avere effetti negativi sulla qualità dell’aria e sul clima urbano.

Al contrario, le città con il maggior numero di alberi per ogni 100 abitanti sono Belluno, Modena, Cremona e Trieste. Queste città si distinguono per il loro impegno nella piantumazione di alberi, contribuendo positivamente alla qualità dell’aria, alla mitigazione del calore urbano e alla biodiversità.

Il tesoro nascosto di alberi e foreste, benefici ecologici ed economici

Gli alberi e le foreste non rappresentano solo una componente essenziale dell’ecosistema terrestre, ma costituiscono anche una risorsa preziosa con impatti positivi a livello ecologico, sociale ed economico. Come abbiamo anticipato, tra i principali benefici ambientali che offrono si annoverano:

  • Lo stoccaggio della CO2: cruciale per il contrasto al cambiamento climatico;
  • La conservazione della biodiversità: fondamentale per il mantenimento degli equilibri naturali;
  • La depurazione dell’acqua: grazie al lavoro delle radici che filtrano l’acqua e la rendono disponibile nelle falde;
  • Il contrasto all’erosione del suolo: essenziale per preservare la stabilità dei terreni.

In Italia, con una superficie forestale di oltre 11 milioni di ettari, pari al 37% del territorio nazionale, le foreste sono una risorsa chiave per il benessere ambientale e la crescita economica.

Il valore economico ed ecologico delle foreste

Un’analisi del Ministero dell’Ambiente (2018) ha calcolato il valore economico dei servizi ecosistemici offerti dalle foreste. Ad esempio, il servizio di purificazione delle acque svolto dalle radici degli alberi ha un valore stimato di 1,1 miliardi di euro. Ancora più significativo è il contributo al controllo dell’erosione del suolo, il cui valore si colloca tra i 35 e i 149 miliardi di euro, una cifra che supera di gran lunga il valore della manovra finanziaria 2024, pari a 24 miliardi di euro. La qualità degli habitat è stimata complessivamente in 13,5 miliardi di euro, di cui 4,9 miliardi sono attribuibili alle foreste. L’assorbimento di CO2, infine, genera un valore economico compreso tra 8,8 e 58 miliardi di euro, evidenziando il ruolo cruciale delle foreste nella mitigazione del cambiamento climatico.

L’industria del legno e della carta, un pilastro economico

Oltre ai benefici ambientali, le foreste sono fondamentali per l’economia italiana, alimentando settori strategici. La filiera del legno-arredo conta 71.534 imprese e impiega oltre 307.000 addetti, registrando un saldo commerciale attivo di 7,6 miliardi di euro, secondo i dati della Fondazione Symbola. Parallelamente, il settore della carta e della grafica coinvolge oltre 16.000 aziende con più di 160.000 addetti, generando nel 2023 un fatturato di 27,2 miliardi di euro, come riportato dalla Federazione Carta e Grafica. A questi comparti si aggiunge il mercato dei prodotti forestali non legnosi, che comprende sughero, funghi, bacche e radici, e rappresenta un settore in espansione.

La gestione sostenibile: una necessità per il futuro

La gestione responsabile delle foreste è fondamentale per massimizzare e rendere accessibili i loro benefici. Giuseppe Bonanno, direttore di Fsc Italia, sottolinea come le foreste siano una risorsa multifunzionale: “Le foreste possono essere una bottega, una farmacia e una ferramenta allo stesso momento. Da qui arrivano prodotti alimentari, materiali per la cura personale e legname per l’edilizia. Dobbiamo lavorare affinché tali benefici non rimangano esclusivi, ma siano goduti dalla generazione presente e da quelle future”.

Investire in una gestione forestale sostenibile significa preservare il patrimonio naturale e costruire un futuro in cui ambiente ed economia possano prosperare insieme. Alberi e foreste, già centrali nella vita quotidiana, rappresentano un’opportunità concreta per affrontare le sfide climatiche e sociali, garantendo al contempo benessere e sostenibilità per le generazioni presenti e future.