Energia eolica e solare, ecco il futuro: superano del 70% il “vecchio” nucleare

Da un rapporto sull'industria nucleare emerge la crisi dell'energia atomica, a beneficio di fonti rinnovabili sempre più efficienti

Foto di Claudio Carollo

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato:

La produzione di energia eolica e fotovoltaica sale a livelli record, anche grazie a una sempre maggiore riduzione dei costi. Nel 2024 l’elettricità generata da fonti rinnovabili nel mondo ha superato del 70% l’energia nucleare, confermando la crisi della fissione dell’atomo a fronte di tecnologie verdi ormai più evolute ed efficienti.

La tendenza emerge dal rapporto Wnir 2025 (World Nuclear Industry Status Report) che ogni anno restituisce la fotografia della produzione degli impianti nucleari su scala internazionale, scendendo nel dettaglio delle condizioni delle centrali e lo smantellamento dei reattori, fornendo un paragone con lo sviluppo dei nuovi sistemi di produzione di energia sostenibile.

Il rapporto sull’energia nucleare

Il report è stato presentato nella sede di Roma della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, dall’Ufficio federale della Germania per la sicurezza della gestione dei rifiuti nucleari, Base, insieme alle due fondazioni tedesche Friedrich-Ebert e Heinrich-Böll.

L’evento organizzato dal Kyoto Club, alla presenza di esperti e scienziati provenienti da tutto il globo, ha permesso un dibattito sul confronto tra l’elettricità sviluppata dall’industria nucleare e il mercato sempre più in espansione nel mondo dell’energia rinnovabile.

Uno sviluppo reso possibile dai prezzi scesi in picchiata negli ultimi 40 anni su materiali e impianti fotovoltaici: dal 1976 al 2019 il costo reale dei moduli solari è calato del 99,6%, mentre l’efficienza della conversione della radiazione è arrivata circa il 20%, puntando a un tasso del 35% nel futuro prossimo.

Numeri che hanno portato a un’esplosione degli investimenti su fonti rinnovabili, con punte del +81% nel 2024 in Asia (eccetto Cina e India) e mercati dell’Oceano Pacifico, del +85% in Europa, Africa centrale e meridionale (a esclusione dei Paesi Ue e del Regno Unito), fino al +167% nel Nord e Sud America (fatta eccezione per Usa e Brasile).

Il sorpasso delle rinnovabili sul nucleare

In questo quadro i mercati più grandi hanno sancito ormai il sorpasso sul nucleare dell’energia verde, che ha superato la fissione atomica di più del 70% nella produzione mondiale dello scorso anno. Una dinamica avvalorata dalle parole del coordinatore del Wnir 2025, Mycle Schneider:

Mentre in molti Paesi vengono fatte dichiarazioni politiche e stanziati ingenti fondi pubblici, il numero di Stati che operano e costruiscono centrali nucleari è in realtà in diminuzione. L’energia nucleare è diventata irrilevante nel mercato globale delle tecnologie di generazione elettrica, ormai dominato da solare ed eolico, sempre più integrati dai sistemi di accumulo

Il predomino delle rinnovabili è confermato anche dai dati aggiornati a giugno 2025, quando il solare ha superato di un quinto l’elettricità generata dai reattori, scesa a livello internazionale del 4,5%.

Nel 2024 la Cina ha fornito il 40% dell’energia eolica e fotovoltaica nel resto del mondo, registrando una crescita sul nucleare del 3,7%. Nell’Unione europea, eolico e solare hanno rappresentato rispettivamente il 17% e l’11% della produzione interna complessiva, contro il 23% dalle centrali atomiche, aumentata su base annua quasi esclusivamente per il rinnovamento degli impianti in Francia.

In India l’energia sviluppata dal vento e dal sole è cresciuta del 33% in entrambi i settori, mentre negli Stati Uniti le rinnovabili stanno per completare la rincorsa al nucleare.