Bonus caldaie, tutto quello che c’è da sapere per usarlo al meglio

Quali sono i requisiti, chi può fare richiesta e come richiedere gli incentivi per cambiare le caldaie

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Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

L’Italia si prepara ad un cambiamento non indifferente nel settore delle caldaie, con il divieto di installazione di nuove caldaie a combustibili fossili, comprese quelle a gas, che potrebbe entrare in vigore già dal 2024, se la direttiva europea sarà recepita in tempo. Ma come fare per affrontare questo cambiamento? Il Governo italiano ha previsto una serie di incentivi per agevolare la sostituzione delle vecchie caldaie con modelli più efficienti dal punto di vista energetico.

Tutti gli incentivi per cambiare le caldaie

Tra gli incentivi previsti dal governo, ci sono il Bonus 50% e l’Ecobonus, che permettono di usufruire di detrazioni fiscali per sostituire il proprio apparecchio termico. Tutti coloro i quali desiderino sostituire la vecchia caldaia con modelli nuovi, più attenti al risparmio energetico e all’ambiente, potranno beneficiare di questi incentivi, inclusi i proprietari di immobili e i soggetti che hanno un diritto reale sugli stessi, come gli inquilini in affitto.

Ma quali sono le soluzioni disponibili per la sostituzione delle caldaie?

  • Attualmente, la caldaia può essere sostituita con l’agevolazione del Bonus 50% per interventi di ristrutturazione semplice. Si può infatti accedere a un’agevolazione fiscale del 50% delle spese sostenute per un importo massimo di 30.000 euro per la sostituzione della caldaia, con il nuovo impianto che deve essere di classe A, cioè a basso impatto ambientale.
  • Un’altra soluzione è rappresentata dall’Ecobonus, con l’agevolazione del 65%, che prevede la sostituzione della caldaia con una di classe A e contestualmente l’installazione di sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VII per il controllo della temperatura dell’acqua in relazione a quella ambientale.

Quanto si può risparmiare per la sostituzione della caldaia

Con il Bonus Ristrutturazioni al 50%, l’importo della detrazione è pari alla metà, anche se si acquista la caldaia senza sistema evoluto di termoregolazione. Il requisito richiesto è che la caldaia sia almeno di classe A. Il limite massimo di spesa è di 96.000 euro per le spese effettuate, con la ripartizione delle quote annuale per dieci anni.

Invece, con l’Ecobonus, è possibile beneficiare di una detrazione fiscale del 65% sull’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione almeno di classe energetica A, ma è necessario installare anche dei sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VII.

La classe V prevede l’utilizzo di un termostato d’ambiente modulante, ovvero un sistema che varia la temperatura dell’acqua basandosi su quella ambientale. La classe VI, invece, prevede l’utilizzo di una centralina di termoregolazione o di un sensore ambientale, che cambia la temperatura dell’acqua basandosi sia sulla temperatura interna che su quella esterna. Infine, la classe VII prevede l’utilizzo di una centralina di controllo ambientale.

Chi può beneficiare degli incentivi per la sostituzione delle caldaie

Recapitolando: l’importo dell’agevolazione varia in base alla tipologia di lavoro effettuato. Nel caso in cui venga installata una caldaia a condensazione con efficienza media stagionale e appartenente alla classe energetica A, l’agevolazione sarà del 50% delle spese. Nel caso in cui, invece, venga sostituita la caldaia con un modello in classe A o superiore e vengano installati anche strumenti evoluti di termoregolazione, l’agevolazione sarà del 65% delle spese. Infine, se si tratta di un’abitazione unifamiliare e il quoziente familiare reddituale è inferiore a 15.000 euro, si può accedere al Superbonus con un’agevolazione del 90% delle spese.

Il bonus caldaia può essere richiesto da tutti i proprietari di immobili su cui vengono effettuati i lavori per l’installazione di una caldaia di nuova generazione. Nel calcolo dei costi che sono inclusi nell’agevolazione, sono considerate le spese per lo smontaggio e il montaggio della nuova caldaia. Tuttavia, è necessario comunicare all’ENEA dei lavori avvenuti per poter procedere con la richiesta dell’agevolazione. Infatti, il bonus caldaia, come altri bonus per l’edilizia, può essere richiesto solo nel rispetto di alcuni criteri specifici. In particolare, è indispensabile procedere al tracciamento delle spese per poter accedere all’agevolazione.

I requisiti per ottenere le detrazioni per le caldaie

Per richiedere i Bonus, bisogna soddisfare i requisiti stabiliti dalla Legge 296/2006. Essi comprendono:

  • La sostituzione totale o parziale degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione che abbiano un’efficienza energetica stagionale per il riscaldamento d’ambiente superiore al 90%, che corrisponde al valore minimo previsto dalla classe A del regolamento UE n. 811/2013.
  • La sostituzione totale o parziale degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e l’installazione contemporanea di sistemi di termoregolazione avanzati appartenenti alle classi V, VI o VIII, come stabilito dalla comunicazione della Commissione 2014/C 207/02.
  • La sostituzione totale o parziale degli impianti di climatizzazione invernale con generatori d’aria calda a condensazione.

Per accedere al Bonus Caldaia, è necessario dunque rispettare tutti questi requisiti e soddisfare le condizioni specifiche previste dalla legge.

Caldaie a condensazione, un’alternativa ecologica

La caldaia a condensazione è un dispositivo che produce acqua calda per il riscaldamento e l’acqua sanitaria di una casa e rappresenta un’ottima alternativa alle caldaie alimentate da combustibili fossili. A differenza delle caldaie tradizionali, questo tipo di impianti sono più efficienti ed ecologiche, poiché sfruttano il calore prodotto dalla condensazione del vapore acqueo contenuto nei gas di scarico della combustione, riducendo così i costi della bolletta e le emissioni di CO2. Tuttavia, queste caldaie richiedono una manutenzione più attenta e possono costare di più, con prezzi di installazione superiori rispetto alle alternative.

Il funzionamento delle caldaie a condensazione si basa sull’utilizzo del calore diretto dei fumi di combustione e del vapore acqueo prodotto con la stessa combustione del gas o del gasolio. Questo doppio sistema di produzione di energia consente di risparmiare cifre notevoli sul costo delle bollette. Inoltre, le caldaie a condensazione contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale del riscaldamento, producendo meno emissioni di CO2 e di altri gas inquinanti rispetto alle caldaie tradizionali. Tra i contro delle caldaie a condensazione, si evidenziano i costi maggiori rispetto alle caldaie tradizionali, dovuti anche alla necessità di un tubo di scarico specifico resistente alla corrosione causata dall’acidità della condensa. Inoltre, queste caldaie richiedono una pulizia più frequente dello scambiatore di calore e del tubo stesso per eliminare gli accumuli di sporco. Un’alternativa alle caldaie tradizionali, sono gli impianti  di riscaldamenti a pallet. Alcune regioni offrono incentivi per la sostituzione.

Risparmiare con le nuove caldaie

Per acquistare una caldaia a condensazione, i prezzi possono variare dai 600 euro per i modelli a bassa potenza a oltre 2.000 euro. Come abbiamo visto tuttavia, grazie ai bonus e incentivi statali, si può risparmiare sulla spesa iniziale. Inoltre, è possibile pagare a rate il dispositivo, direttamente in bolletta, spesso con installazione e manutenzione gratuite o comprese nella modica cifra mensile richiesta dal proprio fornitore di gas.

Quanto al risparmio effettivo, dipende dal sistema di riscaldamento presente in casa. Un sistema a bassa temperatura, come i pannelli a pavimento, consente di risparmiare percentuali comprese tra il 20% e il 40% rispetto alle caldaie tradizionali, a seconda del tipo di impianto. Una famiglia media che consuma circa 1.500 m³ di gas all’anno potrebbe risparmiare tra i 200 e i 300 euro all’anno con una caldaia a condensazione, in base alle stime degli esperti.