Rinnovabili, boom dell’energia pulita in Europa: quali obiettivi per il Green Deal

Nel 2023 e 2024 hanno rappresentato la principale fonte di elettricità nell’Ue: a trainare le fonti pulite sono eolico e solare mentre le fossili sono in calo

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Giulia Bassi

Giornalista

Laureata in Storia, ha un master in Giornalismo d'Inchiesta. Giornalista professionista, si occupa di attualità, green e sport. Tifa Inter, legge di tutto.

Pubblicato: 4 Dicembre 2024 12:24

Il 2023 e il 2024 si può dire che siano stati gli anni delle energie rinnovabili, che hanno rappresentato la principale fonte di elettricità in Europa. A rilevarlo sono stati i dati Eurostat, secondo cui le fonti pulite hanno coperto circa il 44,7% di tutta la produzione, generando così 1,21 milioni di Gigawattora (GWh), con un aumento del 12,4% rispetto all’anno precedente.

Gli obiettivi del Green Deal sulle rinnovabili

Bruxelles ha presentato già dal 2022 il piano RePowerEu che mira a risparmiare energia, diversificare le forniture e dare impulso alla transizione energetica pulita. Agire in modo intelligente, concreto e funzionale, per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili fa parte del più ampio pacchetto di strategie europee per la transizione green. Come previsto dal Green Deal Europeo, infatti, il piano REPowerEU ha lo scopo di aumentare la diffusione delle energie rinnovabili, far risparmiare energia e diversificare l’approvvigionamento energetico.

L’Unione europea, infatti, ha compreso di volersi e doversi rendere autonoma per quanto riguarda la capacità di energie rinnovabili (l’obiettivo minimo vincolante per il 2030 è stato alzato al 42,5%): questo soprattutto dopo le turbolenze dei prezzi dell’energia sui mercati conseguenti alle vicende internazionali, come la guerra in Ucraina. È stato fissato un nuovo obiettivo vincolante a livello Ue, che consiste nel migliorare l’efficienza energetica dell’11,7% entro il 2030.

Energia eolica e solare in crescita

Parlando dell’impennata delle rinnovabili dal 2023, dunque, va sottolineata poi la crescita di tutto il comparto del solare, non solo nel Vecchio Continente ma a livello globale. Il fotovoltaico al giorno d’oggi rappresenta senza dubbio alcuno la tipologia di generazione dell’elettricità più economica in tutto il mondo, con prezzo che hanno raggiunto minimi storici. Rispetto al 2022, l’aumento del fotovoltaico in Europa è stato del 18,9%. Un dato notevole, ma che “migliora” ancora di più se si pensa che in cinque anni, dal 2018 al 2023, la produzione da fotovoltaico è aumentata addirittura del 126,3%.

Secondo l’ultimo Global Wind Report, nel mondo sono stati installato 116 gigawatt di nuova capacità di energia eolica nel 2023, facendo segnare un aumento del 50% rispetto al 2022, e rendendo il 2023 l’anno migliore per quanto riguarda i nuovi progetti eolici.

Capacità energetiche dei Paesi nel mondo

Il Paese leader a livello mondiale per l’installazione di energia eolica (offshore e onshore) è stata la Cina, seguita da Stati Uniti, Brasile e Germania. L’Europa, come detto, ha vissuto il suo anno record, e fatto la sua parte, a partire dal 2023 con 3,8 gigawatt di nuova capacità eolica offshore. Senza dimenticare che Africa e Medioriente hanno installato quasi 1 gigawatt di capacità di energia eolica nel 2023, quasi il triplo rispetto all’anno precedente.

Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) e dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), sono sette i Paesi che generano ormai tutta la loro energia da fonti rinnovabili: oltre il 99,7% dell’elettricità in Albania, Bhutan, Etiopia, Islanda, Nepal, Paraguay e Repubblica Democratica del Congo proviene, infatti da energia geotermica, idroelettrica, eolica e solare.

Secondo uno studio della Stanford University, inoltre, la Norvegia ricava il 98,38% della sua energia da vento, acqua o sole. Altri 40 Paesi hanno ottenuto almeno la metà della loro elettricità da fonti rinnovabili nel 2021 e nel 2022, di cui 11 in Europa. Altri, come Germania o il Portogallo, sono in grado di funzionare al 100% con vento, acqua e sole per brevi periodi di tempo.

L’energia solare garantisce una quota significativa dell’espansione dell’energia rinnovabile nel 2023, rappresentando da sola il 73% di tutta la crescita, seguita dall’energia eolica. Secondo l’Università di Exeter e lo University College di Londra, l’energia solare potrà diventare la principale fonte di energia al mondo entro il 2050.

Meno gas, carbone e fossile

Nello stesso tempo è diminuita complessivamente del 19,7% (con un contributo di 0,88 GWh, pari al 32,5% dell’energia elettrica in Ue) l’elettricità prodotta da combustibili fossili. Il gas naturale che è sceso del 7,4% dal 2022: si tratta del valore più basso registrato dal 1995.

Le forniture di petrolio sono diminuite dell’1,5%: una quota probabilmente ancora poco significativa ma già il solo fatto di parlare di un indice negativo, quindi di un fenomeno in diminuzione, è indicatore della direzione tracciata verso le rinnovabili. Un calo è stato registrato anche per il carbone. É, infatti, l’aumento dell’energia eolica e solare a far diminuire la dipendenza dai combustibili fossili.

Progressi per un’energia sicura anche nel 2024

E come emerge dalla relazione sullo stato dell’Unione dell’energia 2024, la tendenza positiva è confermata anche dai dati sul 2024. Nella prima metà dell’anno, infatti, la metà della produzione di energia elettrica dell’Ue proveniva da fonti rinnovabili. La quota di gas russo nelle importazioni europee è scesa dal 45% nel 2021 al 18% nel giugno 2024, mentre le importazioni da partner fidati come la Norvegia e gli Stati Uniti sono aumentate.

A livello internazionale, l’Unione europea ha guidato l’iniziativa globale per triplicare la capacità di energia rinnovabile e a raddoppiare i miglioramenti dell’efficienza energetica nell’ambito della transizione verso l’abbandono dei combustibili fossili, che è stata approvata da tutte le parti in occasione della COP28 di Dubai.

Come riportato sul sito della Rappresentanza in Italia della Commissione Ue, anche nel 2024, in sostanza, sono stati compiuti progressi significativi in materia di energie rinnovabili, con l’energia eolica che ha superato il gas per diventare la seconda fonte di energia elettrica dell’UE dopo il nucleare e, nel primo semestre del 2024, le energie rinnovabili hanno generato il 50% dell’energia elettrica nell’Ue.

Dati e tendenze positive che, in ogni caso, devono essere portati avanti, visto che gli sforzi in materia di efficienza energetica dovranno essere ulteriormente intensificati in modo che l’Ue possa davvero raggiungere l’obiettivo di riduzione del consumo finale di energia dell’11,7 % entro il 2030 (un aspetto, questo, fondamentale anche per migliorare la competitività dell’industria).