Coleottero giapponese, nuove trappole per fermare i danni in Lombardia

La Popillia japonica è un coleottero alieno, vorace e invasivo. Se non contrastato è in grado di danneggiare il verde pubblico e le coltivazioni

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

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In Lombardia è allarme per la Popillia japonica, meglio nota come coleottero giapponese, un insetto che minaccia il verde pubblico e i giardini privati, nonché le campagne.

Foglie che diventano trasparenti in poche ore, alberi spogliati del verde e piante ornamentali ridotte a scheletri: la Popillia japonica è vorace: gli adulti sono stati segnalati su più di 300 specie vegetali.

Il periodo della Popillia japonica

Con l’arrivo dell’estate, l’insetto infestante ha raggiunto il picco stagionale. È visibile in modo particolare a Milano, dove le segnalazioni si moltiplicano da fine maggio.

Il coleottero giapponese è una specie aliena invasiva, che è stata osservata per la prima volta in Europa nel 2014 nel Parco del Ticino, tra Piemonte e Lombardia. Oggi è presente in quasi tutte le province lombarde, ad eccezione di Mantova.

L’assessore regionale all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Alessandro Beduschi assicura che il Servizio Fitosanitario della Lombardia “monitora costantemente la situazione e introduce azioni mirate di contenimento”.

La Regione ha messo in campo un sistema di monitoraggio articolato su 20 siti e ha installato 1.200 dispositivi “attract and kill”: si tratta di treppiedi dotati di esche attrattive e reti trattate con insetticida, progettati per attirare e uccidere gli esemplari adulti. Ogni dispositivo è codificato e corredato di cartelli informativi. Le autorità ricordano che questi strumenti non vanno manomessi o spostati: tutte le informazioni aggiornate sono consultabili sul sito ufficiale del Servizio Fitosanitario della Regione (fitosanitario.regione.lombardia.it).

La distribuzione degli esemplari varia da zona a zona, ma l’insetto prolifera soprattutto in aree verdi e umide, dove trova condizioni ideali per moltiplicarsi. Il picco della presenza adulta si registra nel mese di luglio, mentre a partire da metà agosto la popolazione inizia a calare, fino a scomparire temporaneamente durante l’inverno.

Gli adulti del coleottero giapponese sono stati intercettati su prodotti agricoli, imballaggi, su navi ed aerei. Le larve possono anche essere trasportate attraverso il commercio di piante ornamentali.

Come riconoscere il coleottero giapponese

Gli adulti di Popillia japonica sono di colore verde metallizzato brillante. Il corpo ha forma ovale e le dimensioni sono variabili: da un minimo di 5×7 millimetri a un massimo di 8×11 millimetri. La femmina è più grande del maschio. Ai lati ha alcuni ciuffi di peli bianchi.

Cosa fare contro la Popillia japonica

Le autorità sottolineano che nella battaglia contro lo scarabeo giapponese serve la collaborazione di tutti. I cittadini sono invitati a vigilare e a intervenire nei propri spazi verdi. In caso di infestazione limitata, è consigliata la raccolta manuale degli insetti, da eliminare immergendoli in acqua e sapone. Utili anche le reti antinsetto, da scuotere al mattino quando i coleotteri sono meno attivi.

Sconsigliate invece le trappole fai da te: spesso attirano più insetti di quanti ne riescano a catturare, con l’effetto di aggravare il problema nel proprio giardino o nella propria campagna. L’uso di insetticidi è raccomandato solo in casi gravi e sempre seguendo le istruzioni fornite dagli enti competenti.

Allarme per l’agricoltura

Oltre al danno estetico e ambientale, la Popillia japonica rappresenta una minaccia concreta per l’agricoltura. I suoi attacchi possono compromettere la salute di molte colture, dalle viti alle coltivazioni orticole. Beduschi conclude dicendo che

Finora grazie al monitoraggio capillare e agli interventi di contenimento, i danni, anche economici, sono rimasti limitati. L’evoluzione è seguita giornalmente, ma per limitarne la diffusione e quindi minimizzarne gli effetti negativi, è necessaria attenzione e collaborazione di tutti.