Il Consiglio europeo e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sugli standard di emissione di CO2 dei veicoli pesanti (HDV). L’accordo prevede una riduzione delle emissioni di CO2 del 45% entro il 2030, del 65% entro il 2035 e del 90% entro il 2040.
L‘obiettivo di questo accordo è ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti stradali, che è responsabile di oltre il 25% delle emissioni di gas serra nell’Ue. Le nuove norme contribuiranno a raggiungere le ambizioni climatiche dell’UE per il 2030, che prevedono una riduzione delle emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, e la neutralità climatica entro il 2050.
Indice
Accordo per promuovere i veicoli a emissioni zero nell’Ue
Il Consiglio europeo ha annunciato che la proposta mira a promuovere una crescente quota di veicoli a emissioni zero (ZEV) nel parco veicoli pesanti dell’Ue. L’obiettivo è garantire contemporaneamente la preservazione e il rafforzamento dell’innovazione nel settore, mantenendo la sua competitività. L’accordo è considerato provvisorio in attesa dell’adozione formale da parte di entrambe le istituzioni.
Riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti dell’Ue: un quadro normativo in evoluzione
Questo accordo si sviluppa nell’ambito in cui, secondo il Consiglio, il settore dei veicoli pesanti (HDV) è responsabile di oltre il 25% delle emissioni di gas serra provenienti dal trasporto su strada nell’UE. Gli standard sulle emissioni di CO2 per alcuni veicoli pesanti sono stati introdotti per la prima volta nel 2019, con obiettivi stabiliti per il periodo 2025-2029 e per il 2030 e gli anni successivi. Il 14 febbraio 2023, la Commissione ha presentato una proposta di revisione delle norme sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti.
Il Consiglio ha chiarito che l’accordo provvisorio sarà ora sottoposto all’approvazione dei rappresentanti degli Stati membri presso il Consiglio (Coreper) e alla commissione ambiente del Parlamento. Se otterrà l’approvazione, il testo dovrà successivamente essere adottato formalmente da entrambe le istituzioni. Tale processo include una revisione da parte dei giuristi-linguisti prima di poter essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE e, di conseguenza, entrare in vigore.
Campo di applicazione del regolamento
Il Consiglio dei co-legislatori ha recentemente concordato sull’ampliamento dell’ambito di applicazione del regolamento, estendendo la sua portata a quasi tutti i nuovi veicoli pesanti con emissioni di CO2 certificate. Questa inclusione coinvolge una vasta gamma di mezzi, compresi autocarri più piccoli, autobus urbani, pullman e rimorchi, con l’obiettivo principale di ridurre le emissioni.
L’accordo provvisorio prevede alcune esenzioni dagli obiettivi di riduzione della CO2 per specifiche categorie, tra cui produttori di piccoli volumi e veicoli utilizzati per attività come l’estrazione mineraria, la silvicoltura e l’agricoltura. Inoltre, sono esentati veicoli ad uso delle forze armate, dei vigili del fuoco, nonché veicoli destinati alla protezione civile, all’ordine pubblico e all’assistenza medica.
La nota sottolinea che il campo di applicazione del regolamento sarà ulteriormente esteso, in una fase successiva (2035), anche ai veicoli professionali come i camion della spazzatura o le betoniere. In un’ottica di adattamento alle nuove tecnologie, l’accordo affronta anche la questione dei veicoli retrofittati, consentendo il trasferimento di veicoli convenzionali convertiti in Zero Emission Vehicles (ZEV) tra produttori.
Un altro punto saliente dell’accordo provvisorio è l’incarico affidato alla Commissione di valutare, entro il 2025, la necessità di facilitare la diffusione sul mercato dei veicoli pesanti modificati attraverso l’implementazione di norme armonizzate per la loro approvazione. Questo passo mira a promuovere l’adozione di veicoli più ecologici e sostenibili nel panorama dei trasporti su strada.
Obiettivi ambiziosi e nuove definizioni
Il Consiglio europeo e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sugli standard di emissione di CO2 dei veicoli pesanti (HDV). L’accordo prevede una riduzione delle emissioni di CO2 del 45% entro il 2030, del 65% entro il 2035 e del 90% entro il 2040. Questi obiettivi sono più ambiziosi rispetto a quelli fissati nel 2019 e contribuiranno a raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050.
L’accordo prevede inoltre obiettivi specifici per i rimorchi:
- 7,5% di riduzione delle emissioni di CO2 per i rimorchi entro il 2030
- 10% di riduzione delle emissioni di CO2 per i semirimorchi entro il 2030
I co-legislatori hanno inoltre introdotto la definizione di “e-trailer” per apportare chiarezza giuridica e adattare la normativa esistente agli sviluppi tecnici di questo nuovo tipo di rimorchio. Gli e-trailer sono rimorchi elettrici che possono contribuire a ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti.
Autobus urbani a zero emissioni entro il 2035
Il Consiglio europeo ha presentato una modifica ambiziosa, delineando un obiettivo chiave di emissioni zero al 100% per gli autobus urbani entro il 2035. Contestualmente, è stato fissato un obiettivo intermedio del 90% per questa categoria già entro il 2030. La decisione riflette l’impegno a promuovere la transizione verso mezzi pubblici più sostenibili e a ridurre l’impatto ambientale delle flotte di autobus urbani.
Tuttavia, i co-legislatori hanno concordato di escludere gli autobus interurbani da questo ambizioso obiettivo. Invece, gli autobus interurbani saranno inseriti negli obiettivi generali per gli autobus, riconoscendo la diversità di utilizzo e le esigenze specifiche di questo tipo di veicoli pesanti. Questo passo strategico mira a bilanciare gli obiettivi di sostenibilità con le diverse realtà del trasporto pubblico su strada.
Revisione strategica del regolamento: nuove prospettive per il 2027
L’efficacia e l’impatto del regolamento modificato sui suddetti obiettivi saranno riesaminati dalla Commissione nel 2027. I colegislatori hanno aggiunto una serie di disposizioni per rendere la clausola di revisione più completa.
Nella ricerca di una revisione completa, i co-legislatori hanno introdotto disposizioni aggiuntive per potenziare la clausola di revisione. Tra le nuove misure, la Commissione sarà incaricata di sviluppare una metodologia comune per la valutazione e la rendicontazione delle emissioni di CO2 dell’intero ciclo di vita dei nuovi veicoli pesanti. Inoltre, la valutazione includerà un’esplorazione del ruolo di un fattore di correzione del carbonio (CCF) nella transizione verso una mobilità a zero emissioni nel settore degli Heavy-Duty Vehicles (HDV).
Parte integrante della revisione sarà anche un’analisi approfondita del contributo dei veicoli pesanti alimentati esclusivamente con carburanti a zero emissioni di CO2. Questo approccio strategico evidenzia l’importanza di adottare misure coerenti e informate per plasmare il futuro della mobilità sostenibile nel contesto dei veicoli.
Come ridurre le emissioni di CO2 dei mezzi pesanti: le tre strategie principali
Come abbiamo detto, i mezzi pesanti, come camion e bus, sono tra i maggiori responsabili delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti, con un impatto negativo sull’ambiente e sul clima. Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 stabiliti dall’Ue, è necessario un cambiamento radicale nel settore dei trasporti, che coinvolga tutti gli attori: produttori, operatori, consumatori, autorità pubbliche. Le possibili soluzioni per abbattere le emissioni di CO2 dei mezzi pesanti sono diverse e complementari, e si possono raggruppare in tre categorie principali: l’efficienza energetica, il cambio di modalità di trasporto e l’innovazione tecnologica.
L’efficienza energetica
L’efficienza energetica si riferisce all’ottimizzazione dei consumi di carburante e di energia elettrica dei veicoli pesanti, attraverso l’adozione di misure che migliorino le prestazioni e riducano gli sprechi. Alcune di queste misure sono:
- La manutenzione regolare dei veicoli, che permette di controllare lo stato del motore, dei freni, dei filtri, ecc. e di intervenire in caso di anomalie o malfunzionamenti
- La scelta di pneumatici adeguati, che abbiano una bassa resistenza al rotolamento, una buona aderenza e una pressione corretta, e che siano sostituiti quando sono usurati o danneggiati
- La riduzione del peso del carico, che comporta una minore richiesta di energia per il movimento del veicolo e una minore usura dei componenti meccanici
- L’uso di sistemi di navigazione intelligenti, che consentano di scegliere il percorso più breve e meno congestionato, di evitare le soste inutili e di ottimizzare la velocità e l’accelerazione
- La formazione degli autisti sulle tecniche di guida ecologica, che consistono nel mantenere una velocità costante e moderata, nel ridurre le frenate e le ripartenze brusche, nel spegnere il motore quando non è necessario, nel sfruttare il cambio marcia in modo efficiente, ecc.
Queste misure possono portare a risparmi significativi sia in termini economici che ambientali, riducendo i costi di gestione e manutenzione dei veicoli e le emissioni di CO2 fino al 20%.
Il cambio di modalità di trasporto
Il cambio di modalità di trasporto consiste nel favorire lo spostamento delle merci e delle persone da modalità di trasporto ad alta intensità di emissioni, come la strada, a modalità più efficienti e sostenibili, come il ferrovia, la navigazione interna o il trasporto marittimo. Questo richiede lo sviluppo di infrastrutture e servizi integrati, che consentano una maggiore interoperabilità e complementarità tra le diverse modalità di trasporto, nonché incentivi economici e normativi per rendere più competitivi i trasporti alternativi alla strada. Alcuni dei vantaggi di questa strategia sono:
- La riduzione del traffico e della congestione sulle strade, con benefici per la sicurezza, la fluidità e la qualità dell’aria
- La riduzione delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti atmosferici, grazie all’uso di modalità di trasporto più pulite e a basso impatto ambientale
- La riduzione dei costi di trasporto, grazie alla maggiore efficienza e capacità di trasporto di altre modalità, come il treno o la nave, rispetto al camion
- La riduzione dei consumi energetici, grazie all’uso di fonti di energia rinnovabili o a basso contenuto di carbonio, come l’elettricità o l’idrogeno, per alimentare le altre modalità di trasporto
Secondo uno studio della Commissione europea, se il 30% del trasporto merci su strada a lunga distanza fosse trasferito ad altre modalità di trasporto entro il 2030, le emissioni di CO2 potrebbero essere ridotte di circa il 60 milioni di tonnellate all’anno.
L’innovazione tecnologica
L’innovazione tecnologica riguarda lo sviluppo e la diffusione di veicoli pesanti a basse o zero emissioni, alimentati da fonti energetiche rinnovabili o alternative ai combustibili fossili, come l’elettricità, l’idrogeno, il biometano, i carburanti sintetici, ecc. Questo implica anche la creazione di una rete capillare di punti di ricarica o rifornimento, che garantiscano la disponibilità e l’accessibilità di queste fonti energetiche. Alcuni dei vantaggi di questa strategia sono:
- La riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas serra, grazie all’uso di veicoli che non producono o producono poche emissioni nocive per l’ambiente e per la salute.
- La riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, grazie all’uso di fonti energetiche rinnovabili o prodotte localmente, che aumentano la sicurezza e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico
- La riduzione dei rumori, grazie all’uso di veicoli più silenziosi e meno disturbanti per le comunità e gli ecosistemi
- La creazione di nuovi posti di lavoro e di nuove opportunità di mercato, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e di nuovi servizi legati alla mobilità a zero emissioni
L’Ue sta sostenendo l’innovazione tecnologica nel settore dei mezzi pesanti attraverso vari programmi di finanziamento e ricerca, come Horizon 2020, il Green Deal, il Clean Hydrogen Partnership, ecc. L’obiettivo è di consolidare la leadership dell’industria europea nel settore delle tecnologie per la mobilità a zero emissioni e di contribuire alla transizione ecologica e digitale dell’economia.