Sconto

Lo sconto si riferisce a una riduzione del prezzo di un bene o servizio rispetto al suo valore nominale o di listino. È una pratica comunemente utilizzata per incentivare le vendite, migliorare la liquidità o attrarre nuovi clienti.

Tipologie di sconto

Gli sconti possono essere di diverse tipologie, quali:

  • commerciali, con la riduzione del prezzo concessa da un venditore all’acquirente. Hanno lo scopo di incentivare l’acquisto immediato o in grandi quantità, proprio come avviene in occasione degli sconti stagionali, di promozioni speciali e sconti per acquisti all’ingrosso;
  • finanziari, con la riduzione del prezzo che viene concessa sul pagamento anticipato di un debito. Il fine, in questo caso, è migliorare la liquidità e ridurre il rischio di credito. L’esempio classico è lo sconto per pagamento entro 10 giorni su una fattura con scadenza a 30 giorni;
  • bancari, con la riduzione che viene applicata sul valore nominale di una cambiale o altro titolo di credito quando viene ceduto a una banca prima della scadenza. In questo modo si cerca una liquidità immediata.

Vantaggi e svantaggi degli sconti

Gli sconti, con le loro consequenziali implicazioni economiche, possono comportare una serie di vantaggi e svantaggi. Nel primo caso abbiamo:

  • l’aumento delle vendite e del volume d’affari;
  • la fidelizzazione dei clienti attraverso offerte vantaggiose;
  • il miglioramento della gestione del magazzino riducendo le scorte invendute.

Quanto agli svantaggi, un eccessivo ricorso agli sconti può portare:

  • alla possibile erosione dei margini di profitto;
    alla percezione negativa del marchio se gli sconti sono troppo frequenti;
    al rischio di abituare i clienti a non acquistare a prezzo pieno.

In base a quanto detto, appare evidente che l’applicazione di sconti richiede un’attenta valutazione degli impatti sui margini di profitto e sulla percezione del valore del prodotto o servizio offerto.