Floater è un termine utilizzato nell’ambito dell’economia e della finanza per indicare un tipo di obbligazione o un prestito che prevede un tasso di interesse variabile, che fluttua nel tempo in base a un indice di riferimento, come il tasso interbancario o il tasso di rendimento dei titoli di Stato.
Caratteristiche di un floter
La caratteristica principale di un floater è che il tasso di interesse viene aggiustato periodicamente, solitamente ogni sei mesi o un anno, in base alle variazioni dell’indice di riferimento. Questo permette all’emittente del titolo di adeguare il rendimento del floater alle condizioni di mercato correnti, garantendo una maggiore flessibilità rispetto ai titoli a tasso fisso.
Come vengono utilizzati i floters
I floaters sono spesso utilizzati per finanziare progetti a lungo termine o per gestire il proprio debito, in particolare da:
- enti governativi;
- società;
- istituzioni finanziarie.
Gli investitori che acquistano floaters, inoltre, beneficiano di una maggiore protezione dall’inflazione e da eventuali cambiamenti nel tasso di interesse di mercato, poiché il rendimento del titolo si adatta automaticamente alle condizioni economiche.
Limiti dei floters
Tuttavia, gli investitori devono tenere conto del rischio di fluttuazione del tasso di interesse, che può influenzare il valore del floater sul mercato secondario. Inoltre, la liquidità dei floaters può essere inferiore rispetto ai titoli a tasso fisso, poiché la loro struttura complessa richiede una maggiore attenzione da parte degli investitori e degli operatori di mercato.
In sintesi, un floater è un titolo di debito a tasso variabile che si adatta alle condizioni di mercato attraverso l’aggiustamento periodico del tasso di interesse in base a un indice di riferimento. Questo strumento finanziario offre flessibilità all’emittente e protezione dall’inflazione agli investitori, ma comporta anche rischi legati alla fluttuazione del tasso di interesse e alla liquidità.