Durante il Consiglio dei ministri del 23 dicembre, il Governo ha nominato Vincenzo Carbone come nuovo direttore dell’Agenzia delle entrate. Carbone sostituisce Ernesto Maria Ruffini, che ha annunciato le sue dimissioni lo scorso 13 dicembre. Carbone ha 61 anni, lavora nell’Ade dal 1999 ed era già direttore vicario dell’agenzia prima dell’addio di Ruffini.
Si tratta dunque per lo più di una scelta di continuità da parte del Governo. Carbone dovrebbe proseguire il lavoro di Ruffini ed espandere alcuni strumenti fiscali su cui l’esecutivo punta molto, come il concordato preventivo biennale, che nella sua prima versione non ha avuto il successo sperato.
Chi è Vincenzo Carbone, il nuovo direttore dell’Agenzia delle entrate
L’addio di Ernesto Maria Ruffini, anche parzialmente in polemica con le politiche fiscali del Governo Meloni, avrebbe potuto portare a una rivoluzione interna all’Agenzia delle entrate. Gli anni di direzione Ruffini hanno profondamente cambiato l’Ade, portando innovazione soprattutto dal punto di vista della digitalizzazione. Il nuovo corso dell’esecutivo, che lo riteneva troppo poco concentrato sulla lotta all’evasione, non si conciliava però con gli obiettivi di Ruffini.
Il Consiglio dei ministri di lunedì 23 dicembre ha deciso di fare una scelta di continuità con la vecchia dirigenza, almeno fino al 2026, quando sarebbe scaduto il mandato di Ruffini. Il nuovo direttore dell’Agenzia delle entrate è Vincenzo Carbone, già direttore vicario, con alle spalle una lunga carriera all’interno dell’agenzia, cominciata nel 1999.
Carbone ha 61 anni e negli ultimi 33 ha ricoperto numerosi incarichi di spicco all’interno dell’Ade. Ha diretto le sezioni provinciali di Roma I e Roma II a livello territoriale, mentre a quello centrale si è distinto alla guida del reparto dedicato ai grandi contribuenti. Dal 2023 coordina insieme al Governo gli sforzi per portare a termine la riforma fiscale tramite legge delega, incarico durante il quale ha sviluppato una sinergia con il viceministro Maurizio Leo.
Come cambia il fisco con Vincenzo Carbone
La scelta di Vincenzo Carbone come direttore dell’Agenzia delle entrate sarebbe anche una decisione politica per evitare scontri all’interno della maggioranza di governo in un momento molto delicato. La continuità, almeno per i prossimi 12 mesi, permette di rimandare la scelta del nuovo direttore al termine del mandato che era originariamente di Ruffini.
Consente inoltre al Governo di continuare a lavorare con Carbone alla riforma fiscale, proseguendo quanto già incardinato negli ultimi mesi. Questo non significa però che non cambierà nulla. Durante il lavoro alla delega fiscale, Carbone ha sviluppato un rapporto personale stretto con il viceministro Leo, che vorrebbe ampliare il concordato preventivo biennale.
Dopo il risultato sotto le aspettative della prima iterazione dell’opzione fiscale per le partite Iva, il Governo vorrebbe tentare di rilanciare la misura in modo da renderla più appetibile e la collaborazione con l’Agenzia delle entrate sarà fondamentale in questo senso. Proseguirà inoltre l’ampliamento delle risorse umane dell’Ade, che prevede l’assunzione di almeno 340 funzionari e 20 dirigenti entro la fine del prossimo anno.