Quali sono le tasse più evase? Una è da record

Il ministero dell'Economia e delle Finanze ogni anno mette a disposizione una relazione sull'evasione fiscale e contributiva: ecco quali sono le tasse più evase

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Miliardi su miliardi che potrebbero far comodo all’Italia e che però, invece, si aggiungono sempre di più alla montagna di soldi che mancano alle casse dello Stato. Parliamo dei numeri delle tasse evase nel Bel Paese, con migliaia di contribuenti che ogni anno trovano il modo di aggirare il pagamento delle tasse facendo registrare un ammanco non di poco conto allo Stato. Numeri che l’Italia e il ministero dell’Economia, nello specifico, conosce bene.

Le tasse più evase in Italia

Ogni anno il ministero dell’Economia e delle Finanze fornisce un rapporto preciso sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva. Una relazione da cui è possibile evincere quelle che a oggi sono le tasse maggiormente evase in Italia, con un bottino che anno dopo anno si fa sempre più ricco, mentre le casse dello Stato sono più vuote.

A differenza di tanti che pagano, c’è infatti chi di mettere mano al portafoglio per pagare le tasse dovute non ne vuole proprio sapere. Ed ecco allora che i numeri si ingigantiscono sempre più.

Secondo l’ultima relazione del ministero, che espone i dati dal 2015 al 2020, la tassa maggiormente evasa è l’Irpef, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Di quanto? Di ben 32 miliardi di euro solo dal lavoro autonomo e impresa, cifre che permetterebbero di finanziare una legge di Bilancio. L’evasione, tra l’altro, è in crescita: dal 65,1% del 2015 al 68,3% del 2019.

Da record anche l’evasione dell’IVA, ma con numeri che diminuiscono negli anni. Si è infatti passati dai 34 miliardi del 2016 ai 27 del 2019, con lo Stato che ha recuperato 7,2 miliardi di gettito. Numeri monstre anche per l’IRES e IMU, con evasione di 8 e 5 miliardi che però sono diminuiti nell’ultimo quinquennio.

A diminuire è stata l’evasione del canone Rai, il cui crollo è dovuto principalmente dall’inserimento voluto dal governo Renzi in bolletta col pagamento in dieci rate. Dal 2015, in cui si registravano 977 milioni di evasione, negli ultimi dati del 2019 si è scesi a 239 milioni, con “mamma Rai” che ringrazia.

Dove si pagano più tasse

C’è chi evade, è vero, ma c’è anche chi paga. E quali sono le città dove si pagano più tasse? Neanche a dirlo, considerando le grandi città, le prime quattro per incassi sono del centro-nord. Si tratta di Venezia (993,88 euro pro capite), Milano (949,24), Roma (840,99) e Bologna (815,91). Quelle che registrano meno entrate sono tutte situate nel sud Italia: Bari (566,99), Napoli (484,24), Messina (474,76) e Catania (410,08).

A dir la verità, però, i comuni italiani incassano mediamente 496,54 euro pro capite da imposte e tasse. Guardando per ogni territorio e Regione, invece, le amministrazioni con le entrate maggiori sono quelle della Valle d’Aosta (1.138,79 pro capite), della Liguria (882,18) e della Toscana (688,43), tre territori del centro-nord. Al contrario, i comuni che mediamente incassano di meno appartengono a tre aree del sud, ovvero Basilicata (333,64 euro pro capite), Calabria (327,52) e Sardegna (324,49).

Considerando poi quasi 8.000 comuni italiani, secondo i dati di Openbilanci quello che registra le entrate maggiori è la nota località turistica valdostanta di Courmayeur in cui si registrano 4.966,56 euro pro capite. A seguire ci sono poi Argentera, in provincia di Cuneo con 4.906,95 euro, Portofino, nella provincia Genovese con 4.747,11 euro e Madesimo, in provincia di Sondrio, con 4.521,33 euro.