I libri scolastici si possono detrarre dal 730? Tutte le spese detraibili a scuola

Non è possibile portare in detrazione nel Modello 730 le spese sostenute per i libri scolastici. Ma è possibile adottare alcuni accorgimenti per risparmiare

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Sfatiamo immediatamente ogni dubbio. Le spese sostenute dalle famiglie per l’acquisto dei libri scolastici dei figli non sono detraibili dal Modello 730.  Le spese effettuate per comprare i testi per la scuola secondaria di primo e di secondo grado e quelle sostenute per il materiale di cancelleria non permettono di accedere ad alcun tipo di agevolazione nel momento in cui si presenta la dichiarazione dei redditi.

Discorso diverso, invece, per le altre spese scolastiche o universitarie, che permettono di accedere ad una detrazione del 19% direttamente nel Modello 730. L’acquisto dei libri per la scuola e del materiale di cancelleria non rientra nei casi previsti dall’articolo 15 del Tuir, grazie al quale i contribuenti hanno la possibilità di accedere ad una serie di agevolazioni fiscali.

Spese di istruzioni, quali si possono detrarre dal Modello 730

Sono diverse le spese di istruzione che possono essere portate in detrazione, ma da queste si escludono quelle per i libri scolastici. L’articolo 15, comma 1, lettera e-bis) del Tuir prevede che possano essere inserite all’interno del Modello 730 – nello specifico è necessario utilizzare il Rigo E8 con il codice 12 – le spese per frequentare:

  • le scuole dell’infanzia, ossia le cosiddette scuole materne;
  • le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado, in altre parole le scuole elementari e quelle medie;
  • scuole secondarie di secondo grado, in altre parole la scuola superiore.

Possono essere portati in detrazione indistintamente i costi sostenuti per le scuole paritarie e per quelle statali.

A quanto ammontano le detrazioni nel Modello 730

Il comma 1 dell’articolo 15 del Tuir contiene delle indicazioni precise e ben dettagliate sulle spese scolastiche che possono essere portate in detrazione al 19%. La normativa di riferimento fornisce, nel dettaglio, le seguenti indicazioni:

Le spese per la frequenza di scuole dell’infanzia del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione di cui all’articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62, e successive modificazioni, per un importo annuo non superiore a 564 euro per l’anno 2016, a 717 euro per l’anno 2017, a 786 euro per l’anno 2018 e a 800 euro a decorrere dall’anno 2019 per alunno o studente. Per le erogazioni liberali alle istituzioni scolastiche per l’ampliamento dell’offerta formativa rimane fermo il beneficio di cui alla lettera i-octies), che non è cumulabile con quello di cui alla presente lettera.

I libri di testo e la cancelleria non sono detraibili

A questo punto è necessario comprendere quali siano i motivi per i quali i libri di testo e le spese sostenute per la cancelleria non siano detraibili. A dare indicazioni in questo senso ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare n. 3/E del 2 marzo 2016, attraverso la quale è stato stabilito che non sono detraibili le tasse, i contributi obbligatori e quelli volontari erogati nei confronti degli istituti scolastici. All’interno della stessa circolare viene specificato che dalle detrazioni spettanti direttamente a seguito della presentazione del Modello 730 rimangono esclusi i libri scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado e l’acquisto del materiale di cancelleria.

L’impossibilità di portare in detrazione dalla dichiarazione dei redditi i libri scolastici viene confermata ogni anno dalle circolari che vengono pubblicate sempre dall’Agenzia delle Entrate, con le quali vengono fornite le istruzioni per compilare correttamente il Modello 730.

Ma perché i costi relativi ai libri scolastici e al materiale di cancelleria non rientrano tra quelli detraibili? Il motivo è molto semplice: vengono ritenute escluse dalle spese che si devono sostenere per la frequenza delle scuole dell’infanzia del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione.

Libri scolastici, i casi particolari

In linea di principio le spese per l’acquisto dei libri scolastici non possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi. La situazione cambia, ad ogni modo, nel momento in cui questo costo confluisce in un’unica voce legata alle spese di iscrizione.

Spesso le scuole private fanno rientrare i costi dei testi all’interno della retta, che comprende una serie di servizi, tra i quali rientrano:

  • il riscaldamento;
  • la divisa scolastica;
  • la mensa;
  • il dopo scuola;
  • l’amministrazione;
  • i libri scolastici.

In questo caso i costi sostenuti per i testi rientrano tra quelli di frequenza della scuola e possono essere portati in detrazione. Ma sono casi rari, che si applicano esclusivamente quando gli studenti frequentano degli istituti privati.

Libri scolastici, il suggerimento

Altra strada che si apre per scaricare i libri scolastici è quella messa a disposizione dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, che possono portare in detrazione i libri scolastici nell’ambito dell’attività di lavoro autonomo e nell’esercizio di arti e professioni perché strumentali al proprio lavoro.

Come risparmiare sui libri scolastici

Se è vero che non è possibile portare in detrazione i libri scolastici dalla dichiarazione dei redditi, è possibile, ad ogni modo, cercare di risparmiare un po’ adottando alcune piccole soluzioni:

  • si possono acquistare dai compagni più grandi: questa, senza dubbio, è l’opzione più gettonata adottata soprattutto dai ragazzi delle superiori. Si riesce a risparmiare fino al 50%. Prima di effettuare l’acquisto è importante controllare i libri, che siano in buono stato;
  • sconti online: chi invece volesse acquistare dei libri nuovi, può scegliere di acquistarli online. Non ci sono dei costi fissi e nella maggior parte delle occasioni si riesce ad accedere a delle promozioni vantaggiose;
  • sconti al supermercato: anche gli acquisti effettuati al supermercato permettono di accedere ad una serie di sconti, che possono arrivare anche al 15% del prezzo di copertina.

In sintesi

I libri scolastici non possono essere portati in detrazione sulla dichiarazione dei redditi. Le spese scolastiche che possono essere portate in detrazione sono quelle connesse alla frequenza della scuola.

Ad ogni modo è possibile riuscire a risparmiare adottando alcuni accorgimenti quando si acquistano i testi.