Via libera, in maniera definitiva, alle modifiche ai punteggi Isa 2024, applicabili al periodo d’imposta 2023. Le novità relative agli indici sintetici di affidabilità fiscale sono state introdotte da un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 29 aprile 2024: la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 10 settembre ha fatto sì che diventasse operativo al 100%.
Ricordiamo che le novità relative agli indici sintetici di affidabilità fiscali devono essere applicati al periodo d’imposta 2023. Sono strettamente connessi, quindi, con la presentazione della dichiarazione dei redditi 2024 e con gli importi che i contribuenti devono versare a titolo di acconto e saldo delle imposte.
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Isa 2024, pronta la nuova versione
Il 10 settembre 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Mef dello scorso 29 aprile. Al suo interno sono state stabilite alcune modifiche ai punteggi Isa che si applicano ai contribuenti che sono sottoposti agli indici sintetici di affidabilità fiscale.
Le novità hanno un impatto diretto sul periodo d’imposta 2023 e sono importanti, perché hanno preso in considerazione la situazione congiunturale registrata proprio lo scorso anno. Sono state stabilite, inoltre, le regole per gli indici di concentrazione della domanda e dell’offerta per area territoriale. Tra le novità introdotte vi sono alcune misure di ciclo settoriale e si è provveduto a modificare le note tecniche e metodologiche. Ma non solo: il legislatore ha messo mano alle regole relative alla territorialità.
Il decreto pubblicato in Gu si porta dietro un ulteriore aggiornamento: il software dell’Agenzia delle Entrate. Battezzato Il tuo Isa 2024 CPB è lo strumento che gli uffici dell’amministrazione finanziaria mettono a disposizione dei contribuenti per calcolare senza errori il punteggio.
Il punteggio Isa – ossia quello relativo agli indici di affidabilità fiscale – deve essere calcolato tenendo conto delle nuove regole in vista del 31 ottobre 2024, ossia la deadline entro la quale deve essere presentata la dichiarazione dei redditi 2024.
Dubbi ancora aperti
Una questione, almeno per il momento, rimane ancora aperta. È quella relativa ai contribuenti che hanno già provveduto ad inviare la propria dichiarazione, senza aver tenuto conto delle nuove regole. Questi soggetti saranno tenuti ad effettuare un nuovo calcolo, che potrebbe andare ad incidere sulle imposte già versate.
Ricordiamo, tra l’altro, che il punteggio Isa è importante per permettere l’accesso al concordato preventivo biennale. Il calcolo esatto incide sulla possibilità o meno di scegliere se accedere o meno alla nuova misura.
Lo statuto del contribuente e tempistiche Isa
La pubblicazione del Decreto Mef sugli Isa 2024 è arrivata in ritardo, almeno in relazione alle tempistiche previste dalla normativa vigente per versare le imposte sui redditi. Tra l’altro avviene proprio in prossimità della scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi, che, almeno per l’anno in corso, è stata fissata al 31 ottobre 2024.
Sostanzialmente, però, non sono stati rispettati i tempi previsti dall’articolo 6, comma 3, della Legge n. 212/2000, ossia lo Statuto del Contribuente. La normativa in vigore stabilisce, infatti, che siano messi a disposizione del contribuente 60 giorni prima della scadenza relativa ad un determinato adempimento:
- i modelli di dichiarazione;
le istruzioni necessarie per la loro compilazione; - i servizi telematici.
In questo caso non sono stati rispettati i tempi minimi. A puntare il dito contro questa problematica è stato, per primo, Marco Cuchel, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, che in tempi non sospetti aveva portato alla luce questa falla pericolosa falla normativa. Cuchel aveva sottolineato che pubblicare una norma con degli effetti retroattivi avrebbe comportato il mancato rispetto delle disposizioni dello Statuto del Contribuente.
All’orizzonte sembrerebbe aprirsi qualche possibilità di proroga della dichiarazione dei redditi 2024. Un’opportunità che avrebbe anche un impatto diretto sulla possibilità di aderire al concordato preventivo biennale.
Isa, cosa sono e perché vanno applicati
Perché il nodo degli Isa, gli indici sintetici di affidamento fiscale, risultano essere così importanti? E perché, sostanzialmente, si tira in ballo anche lo Statuto del Contribuente. Questi strumenti, volendo sintetizzare al massimo, servono a fornire al contribuente una valutazione sulla propria affidabilità fiscale, che viene valutata grazie a dei punteggi che vanno da 1 a 10. Più alto è il punteggio, maggiori sono i benefici premiali a cui possono accedere i singoli soggetti. Si può dire, in un certo senso, che i punti funzionano come i voti a scuola.
Per vedersi attribuire un punteggio Isa il contribuente deve comunicare all’Agenzia delle Entrate i propri dati economici, contabili e strutturali. Per farlo deve utilizzare alcuni modelli messi a disposizione direttamente dall’AdE.
Gli indici sintetici di affidabilità fiscale vengono costruiti appoggiandosi ad una serie di modelli di Business (MoB): sono dei gruppi omogenei di imprese che hanno delle caratteristiche simili. Il singolo contribuente è assegnato ad una di esse sulla base dei dati che ha indicato all’interno del modello dichiarativo. L’appartenenza ad un MoB o all’altro è condizionato da una serie di variabili che risultano essere rilevanti per le stime econometriche di alcuni indicatori elementari di affidabilità. L’appartenenza, inoltre, è determinata dalle soglie di riferimento di alcuni indicatori elementari.
In altre parole i Modelli di Business costituiscono la struttura base che costituisce la catena dei valori alla base della produzione di un determinato servizio o di un bene. E, soprattutto, risultano essere l’espressione delle differenze fondamentali che scaturiscono dalle diverse funzioni operative di impresa.
Gli indicatori
Sostanzialmente gli Isa costituiscono la media semplice tra due indicatori elementari:
- indicatori elementari di affidabilità: servono a valutare l’attendibilità di relazioni e rapporti tra grandezze di natura contabile e strutturale. Hanno un valore minimo pari ad 1 e massimo pari a 10;
- indicatori elementari di anomalia: il loro scopo è quello di mettere in evidenza delle incongruenze contabili e gestionali. O anche un semplice disallineamento tra i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate e quelli dichiarati dal contribuente.
In sintesi
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Mef attraverso il quale sono state introdotte alcune modifiche agli Isa 2024 applicabili per il periodo d’imposta 2024. Purtroppo molti contribuenti, al momento, hanno già versato le imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi. l’obbligo di doversi adeguare potrebbe determinare un ricalcolo degli importi da versare.