Certificazione Unica Provvisoria 2024, ecco quando bisogna averla

Cos'è la Certificazione Unica Provvisoria, chi la deve avere e quando deve essere richiesta

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

A cosa serve la Certificazione Unica Provvisoria? In quali casi viene emesso questo particolare documento? Grazie a questa particolare CU il lavoratore è in grado di dare al proprio datore di lavoro alcune informazioni di vitale importanza, che possono servire a redigere la dichiarazione dei redditi.

La Certificazione Unica Provvisoria, ad esempio, permette di effettuare il conguaglio delle varie trattenute direttamente sulla busta paga, senza dover costringere il lavoratore ad effettuare un unico versamento, nel momento in cui presenta il Modello 730..

Cambiare azienda nel corso dell’anno, comporta diverse conseguenze a livello fiscale per i dipendenti. Sono tenuti, ad esempio, a presentare la dichiarazione dei redditi completa, nella quale devono essere riportati i guadagni percepiti nel corso dell’anno da entrambi i datori di lavoro. Per poter espletare l’obbligo della dichiarazione dei redditi, il dipendente deve necessariamente ricevere la Certificazione Unica (CU): questo è un documento che viene consegnato direttamente dal datore di lavoro e che dovrà essere consegnato (ovviamente dal lavoratore) all’intermediario che si occupa della presentazione del Modello 730.

Nel momento in cui si dovesse cambiare lavoro, il dipendente ha diritto a ricevere la CU Provvisoria dal vecchio datore di lavoro. Quest’ultimo ha tempo dodici giorni per consegnarla all’ex dipendente, che, a sua volta, dovrà provvedere a darla al nuovo datore di lavoro.

Certificazione Unica, questa sconosciuta

Prima di addentrarci nella CU Provvisoria è bene soffermarsi un attimo sulla Certificazione Unica. Stiamo parlando di un particolare documento che deve essere consegnato ad ogni lavoratore dall’azienda. È indispensabile riceverla per poter fare la dichiarazione dei redditi: al suo interno sono contenute tutte le informazioni sui redditi che sono stati percepiti dal dipendente e sono state indicate le ritenute fiscali applicate.

È importante ricordare che i datori di lavoro, in qualità di sostituti d’imposta, sono tenuti a versare all’Erario le tasse per conto dei propri lavoratori. Nonostante questo, il dipendente ogni anno è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta precedente.

Attraverso la Certificazione Unica si hanno a disposizione le informazioni utili per poter presentare correttamente il Modello 730. Questo è il motivo per il quale il lavoratore deve prestare la massima attenzione perché la CU sia corretta. Nel caso in cui non gli dovesse essere consegnata dovrà richiederla al datore di lavoro.

Il dipendente che dovesse cambiare lavoro nel corso dell’anno ha la possibilità di chiedere la Certificazione Unica al datore di lavoro precedente.

La Cu Provvisoria

A questo punto diventa importante capire cosa sia la Certificazione Unica Provvisoria e a cosa serva. È un documento che permette al dipendente di dare alla nuova azienda alcune informazioni molto importanti per la dichiarazione dei redditi. Attraverso la CU Provvisoria, infatti, è possibile riepilogare le seguenti informazioni:

  • i redditi che sono stati percepiti fino a quel momento e che si riferiscono all’anno in corso;
  • i contributi che sono stati versati dal precedente datore di lavoro;
  • la tassazione che è stata versata per nome e per conto del dipendente;
  • le informazioni relative al TFR e le tasse che sono state applicate su questi importi.

La CU Provvisoria può essere consegnata direttamente dalla vecchia azienda o può essere il dipendente a richiederla nel momento in cui decida di andarsene. Nella maggior parte dei casi questo documento viene consegnato entro il 7 marzo dell’anno successivo rispetto a quello nel quale il lavoratore percepisce i redditi. Nel caso in cui lo dovesse richiedere il lavoratore, la vecchia azienda ha tempo dodici giorni per consegnarla, in modo che il dipendente possa girare il documento all’impresa presso la quale è andato a lavorare.

Nel caso in cui la Certificazione Unica non dovesse venire consegnata dal datore di lavoro, è possibile denunciare la mancanza all’Agenzia delle Entrate, che può provvedere ad irrogare delle sanzioni agli inadempienti.

I vantaggi della CU provvisoria

La CU provvisoria comporta dei vantaggi sia per i datori di lavoro che per gli stessi dipendenti. Con la presentazione di questo documento alla nuova impresa, il dipendente comunica tutti i dati relativi al reddito ed ai versamenti delle imposte già effettuati.

Il dipendente che cambia lavoro è tenuto a dichiarare i redditi percepiti da entrambi i lavori. Questo potrebbe comportare la necessità di versare un importo maggiore di Irpef. Nel caso in cui un lavoratore si dovesse trovare nella situazione di cambiare due o tre aziende nell’arco dello stesso anno solare, potrebbe trovarsi nella necessità di effettuare un conguaglio Irpef alto, da versare tutto insieme.

Nel momento in cui il nuovo datore di lavoro è in possesso della CU Provvisoria, che arriva direttamente dal vecchio rapporto di lavoro del dipendente, può rilevare quali imposte sono state versate in precedenza e può procedere con il conguaglio a fine anno. In questo modo il datore di lavoro avrà la possibilità di suddividere le imposte a carico del dipendente nel corso dell’anno, un po’ ogni mese, in modo da evitare un versamento unico.

Nel caso in cui il lavoratore dovesse cambiare azienda nel corso dell’anno, il suggerimento è quello di chiedere la CU Provvisoria al datore di lavoro precedente il più in fretta possibile. E soprattutto darla in mano alla nuova azienda appena ottenuta. Grazie a questo accorgimento il nuovo datore di lavoro potrà procedere con le operazioni di conguaglio il prima possibile.

Quando si svolgono due lavori

Una situazione particolare, che si può venire a verificare, è quella che vede un dipendente svolgere due lavori diversi contemporaneamente. È il caso, ad esempio, di due part time. Anche in questo caso il diretto interessato è tenuto a dichiarare, una volta all’anno, tutti i redditi che sono stati percepiti da entrambi i lavori.

In questo caso, purtroppo, non risulta possibile chiedere il conguaglio delle imposte. È necessario, però, comunicare ai due diversi datori di lavoro la sussistenza dell’altra attività, sia per correttezza contrattuale, ma anche per le imposte.

Il lavoratore riceverà, comunque vada, due distinte CU: entrambe dovranno essere utilizzate per effettuare la dichiarazione dei redditi. I datori di lavoro provvederanno ad applicare l’Irpef partendo dall’aliquota più bassa: quando si andranno a sommare i redditi in fase di dichiarazione dei redditi, il contribuente avrà un’aliquota marginale più elevata rispetto a quelle che sono state applicate nella dichiarazione dei redditi nel corso dell’anno. Dovrà, quindi, versare un’imposta in fase di presentazione del Modello 730.