Tasse sulla casa, arriva la smentita di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni smentisce l'aumento delle tasse sulla casa. Il chiarimento del governo dopo le dichiarazioni di Giorgetti sulla revisione catastale e il Superbonus

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 9 Ottobre 2024 16:23Aggiornato: 9 Ottobre 2024 16:52

A seguito delle dichiarazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che aveva ipotizzato una revisione catastale per alcuni immobili, si è diffusa la notizia di nuove tasse sulla casa. Il centrodestra ha smentito ogni ipotesi e ribadito la propria posizione.

“La casa è sacra”: la smentita di Freni (Lega)

Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha voluto chiarire la posizione del governo durante la discussione sul Piano strutturale di bilancio (Psb) in Senato. Freni ha infatti ribadito che non sono previste nuove tasse sulla casa, sottolineando anche come il centrodestra consideri la casa “un bene inviolabile”.

Ha quindi preso la parola e citato la pagina 156 del Psb, punto nel quale si chiarisce l’assenza di nuove tasse in arrivo. La casa per il centrodestra è sacra e nessuno la tasserà”, ha commentato.

Il Piano strutturale di bilancio (Psb) infine è stato approvato dalla Camera con 183 voti favorevoli. Tra i temi centrali ci sono il consolidamento degli effetti del taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef in tre scaglioni. Non c’è, a conferma di quanto detto, nessuna menzione in merito a un aumento delle tasse sulla casa per la generalità dei cittadini.

Interviene anche Giorgia Meloni: “È falso”

Giorgia Meloni, in un intervento social, si unisce alla smentita del centrodestra: “Leggo in queste ore dichiarazioni fantasiose secondo cui il governo vorrebbe aumentare le tasse che gravano sui cittadini: è falso“.

Aggiunge che un simile comportamento lo avevano i governi di sinistra, “noi le tasse le abbassiamo, come sanno bene i lavoratori dipendenti, le mamme lavoratrici, le partite Iva”.

Infine, rivolta ai cittadini dallo spazio social, chiarisce che “la cultura politica di questo governo è quella di ridurre le tasse, sostenere le famiglie e sostenere le imprese, non la cultura di gravare ulteriormente sui cittadini”.

Cosa aveva detto il ministro Giorgetti?

Le preoccupazioni su un possibile aumento delle tasse sulla casa sono nate a seguito dell’intervento del ministro Giancarlo Giorgetti in Parlamento, durante il quale ha anticipato alcune delle misure previste per la prossima legge di Bilancio. Tra le novità, Giorgetti ha menzionato un aggiornamento degli archivi catastali per includere immobili non censiti e rivedere le rendite catastali degli immobili che hanno usufruito del Superbonus 110%.

Secondo il ministro, chi ha beneficiato del Superbonus ha visto il valore del proprio immobile aumentare grazie alle ristrutturazioni finanziate in parte con fondi pubblici. Di conseguenza, Giorgetti ha sostenuto che il valore aggiornato degli immobili deve essere riflesso anche al catasto, il che potrebbe comportare un aumento delle imposte come l’Imu e altre tasse legate al valore catastale.

Subito dopo le dichiarazioni, il ministero ha chiarito che si tratta solo di applicare una legge già in vigore, che impone di aggiornare il valore catastale dopo i lavori di ristrutturazione e non di una nuova misura fiscale.

Superbonus e rendite catastali: cosa cambia davvero?

La riforma del catasto proposta da Giorgetti non è un intervento complessivo, ma riguarda esclusivamente chi ha beneficiato del Superbonus 110%. Il ministero ha chiarito che l’aggiornamento delle rendite catastali è obbligatorio per chi ha visto aumentare il valore del proprio immobile a seguito dei lavori finanziati con fondi pubblici.

L’adeguamento, quindi, non coinvolge tutti i proprietari di immobili, ma solo chi ha usufruito di questo bonus. Il mancato aggiornamento della rendita catastale potrebbe portare a sanzioni amministrative che vanno da 1.032 a 8.264 euro.

La misura, in definitiva, interesserà circa 496mila edifici (circa il 4% del patrimonio edilizio italiano). Per questi potrebbe comportare un effettivo aumento delle imposte come l’Imu per le seconde case (poiché sulla prima abitazione non si paga).

Non si tratta quindi di una nuova tassa generalizzata sugli immobili, ma di un aggiornamento mirato alle abitazioni che hanno beneficiato di un aumento del valore.