Si avvicinano le feste e molte imprese, in questo periodo, sostengono delle spese di rappresentanza per rafforzare la propria immagine e offrono degli omaggi aziendali ai clienti e ai dipendenti per fidelizzarli. I costi per sostenere i regali di Natale sono alti ed è necessario gestirli correttamente dal punto di vista fiscale: per poterli portare in detrazione dalle imposte devono rispondere a una serie di criteri di inerenza, congruità e coerenza con l’attività che viene quotidianamente svolta.
Da un punto di vista strettamente fiscale, le regole da rispettare variano dalla tipologia di spesa, dall’ammontare del suo costo e dal fatturato dell’azienda.
Indice
Spese di rappresentanza, come vanno gestiti gli omaggi aziendali
Quando un omaggio ha un valore inferiore a 50 euro non è sottoposto alla disciplina che regolamenta le spese di rappresentanza: il costo è deducibile completamente.
La situazione inizia a cambiare quando si supera questa soglia. In questo caso valgono le seguenti regole:
- per le aziende che fatturano fino a 10 milioni di euro, i costi sono deducibile fino all’1,5% dei ricavi;
- per le aziende che fatturano da 10 a 50 milioni, i costi sono deducibile fino allo 0,6% dei ricavi;
- per le aziende che fatturano oltre 50 milioni, i costi sono deducibile fino allo 0,4% dei ricavi.
Particolare attenzione deve essere posta alla gestione dell’Iva, per la quale l’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 147/2015 ha previsto che per i regali con un valore unitario fino a 50 euro l’imposta sia completamente detraibile. Quando viene superata questa soglia l’Iva non è più detraibile.
Regali di Natale ai dipendenti, attenzione alle soglie dei fringe benefit
Da ricordare, per gli omaggi leggermente più importanti effettuati ai dipendenti, sono le soglie esentasse dei fringe benefit.
Quando il datore di lavoro riconosce una retribuzione in natura ai dipendenti (in questo concetto possono entrare alcuni regali di questo periodo dell’anno), i destinatari non devono pagare le imposte se rimangono sotto una determinata soglia (valida per il 2025):
- fino a 1.000 euro per la generalità dei dipendenti;
- fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.
Il datore di lavoro, attraverso i fringe benefit, può fare un importante regalo di Natale ai propri dipendenti, premiando l’impegno individuale o potenziando la retribuzione ordinaria.
Oneri di utilità sociale
Quando ci si riferisce agli omaggi natalizi ai dipendenti è bene fare attenzione agli oneri di utilità sociale, che sono stati individuati dall’articolo 100 del Tuir.
In questa voce rientrano le spese che sono state sostenute per delle opere o dei servizi utilizzati dalla generalità dei dipendenti volontariamente e che hanno determinate finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale o sanitaria.
Sono dei costi deducibili nel limite del 5 per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente, così come risulta dalla dichiarazione dei redditi. Più che degli omaggi vengono considerati dei costi sostenuti dal datore di lavoro per soddisfare una serie di bisogni dei lavoratori.
La gestione dei classici regali natalizi
La cesta natalizia o il panettone difficilmente possono essere fatti rientrare nell’elenco dei fringe benefit.
Qui entriamo in un campo completamente diverso, soprattutto a seguito delle modifiche apportate dalla Legge n. 244/2007 (la Finanziaria 2008): questi costi rientrano nel novero delle spese di rappresentanza.
Anche questi costi devono essere ricompresi tra le spese per prestazioni di lavoro previste dall’articolo 95 del Dpr n. 917/1986 e non nelle spese per omaggi. Valgono le stesse regole che abbiamo visto in precedenza.
In questo caso, però, è necessario applicare regole diverse rispetto a quelle che abbiamo visto in precedenza per quanto riguarda l’Iva, che è indetraibile, indipendentemente dal loro costo, perché manca l’inerenza con l’esercizio dell’impresa. Non viene ritenuta una spesa di rappresentanza perché manca il requisito del sostenimento per finalità promozionali.
Gli omaggi fanno sempre reddito, anche se prodotti dall’azienda
È importante ricordare che gli omaggi che vengono offerti ai lavoratori concorrono sempre alla formazione del reddito di lavoro dipendente, anche quando dovessero essere messi a disposizione per promuovere l’immagine dell’azienda o i prodotti della stessa.
Ma non solo. Nel momento in cui superano i limiti annuali dei fringe benefit sono tassati. Su questo argomento appare importante dare un’occhiata a quanto ha spiegato l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello n. 89/2024:
Al riguardo, occorre considerare che gli omaggi in questione, per quanto utili alla strategia aziendale, in concreto, soddisfano un’esigenza propria del singolo lavoratore (ad es. prendere un caffè al bisogno) e rappresentano, comunque, un arricchimento del lavoratore (ad es. i sacchetti di caffè e i prodotti di merchandising) e, pertanto, non possono considerarsi erogati nell’esclusivo interesse del datore di lavoro.
I criteri di inerenza, congruità e coerenza
Le spese di rappresentanza devono sempre rispondere a dei criteri inerenza. Devono cioè essere delle erogazioni a titolo gratuito effettuate a scopo promozionale o di pubbliche relazioni.
Ma soprattutto è importante che rispondano a dei criteri di ragionevolezza in relazione all’obiettivo che l’azienda si è posta di raggiungere: generare dei potenziali benefici economici.
Le spese sostenute devono essere corredate da un’apposita documentazione, dalla quale sia possibile risalire alle generalità dei soggetti ospitati, sia indicata la durata e il luogo della manifestazione e siano resi espliciti i costi che sono stati sostenuti.
Rientrano nelle spese di rappresentanza, anche quando sono erogate ai dipendenti, i seguenti costi:
- viaggi turistici nel corso dei quali siano state effettuate delle attività promozionali dei servizi o dei beni la cui produzione è al centro delle attività dell’impresa;
- eventi di intrattenimento nel corso di ricorrenze aziendali o di festività nazionali o religiose;
- l’inaugurazione di una nuova sede, di un ufficio o di un qualsiasi stabilimento dell’impresa;
- eventi che si concretizzano mentre ci sono delle mostre o delle fiere, nelle quali vengono esposti i beni e i servizi che l’impresa produce.