Rottamazione quinquies, tutti gli esclusi dai vantaggi: scontro Lega-Giorgetti

La Lega punta ad aumentare la platea delle persone coinvolte nella Rottamazione quinquies, ma è lo stesso Giorgetti a opporsi all'inclusione di chi non ha dichiarazioni dei redditi

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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La nuova Rottamazione delle cartelle esattoriali sta dando vita a un dibattito molto acceso all’interno della maggioranza e della Lega stessa, il partito che ha spinto di più per questa norma. Diversi esponenti vorrebbero infatti ampliare la platea delle persone coinvolte rimuovendo una delle principali limitazioni alla misura, l’obbligo di aver presentato una dichiarazione dei redditi per gli anni da rottamare.

Prima che dall’opposizione o da altre forze della maggioranza, il primo no a questa idea è però arrivato proprio da un membro del partito di Salvini, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, preoccupato per le coperture e per la tenuta dei conti pubblici.

La proposta sulla Rottamazione quinquies

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, leader della Lega, sta insistendo in diverse dichiarazioni pubbliche sull’opportunità di estendere la Rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali a più contribuenti possibili:

Non sarà una rottamazione 5, sarà una pace fiscale definitiva per tutti i carichi pendenti fiscalmente parlando fino al dicembre 2023, ovviamente di chi ha fatto la dichiarazione dei redditi. Riguarda più di 16 milioni di italiani che, senza pagare le sanzioni, in rate tutte uguali di nove anni, potranno restituire allo Stato quello che devono e tornare finalmente a respirare. Stiamo provando a fare uno sforzo in più per migliorare ed estendere ancora la platea è quello a cui la Lega sta lavorando, ma sono già molto soddisfatto del risultato ottenuto.

L’idea sarebbe quella di includere anche le cartelle derivate da accertamenti che hanno riscontrato una dichiarazione infedele. Niente da fare, quindi, per chi non ha presentato nessuna dichiarazione dei redditi. Al momento, infatti, entrambe le categorie sono escluse dai vantaggi della norma.

L’opposizione di Giorgetti

Anche su questa opzione però, il Ministero dell’Economia guidato dal leghista Giorgetti non sembra essere disponibile a fare aperture. È stato lo stesso ministro a stroncare l’ipotesi di un allargamento della platea della Rottamazione delle cartelle:

Questa sarà l’ultima Rottamazione ed è rivolta a quelle imprese che non ce la farebbero se dovessero pagare tutto il debito in maniera immediata. Espandere la platea, come chiede la Lega, richiederebbe una copertura. Voglio vedere che copertura c’è.

Durante la sua audizione alla Commissione Bilancio, Giorgetti ha poi ribadito l’obiettivo di rispettare il prima possibile i parametri europei limitando la spesa in deficit. L’Italia, infatti, potrebbe uscire con un anno di anticipo dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo.

Le critiche alla Rottamazione durante le audizioni

La proposta della Lega non trova sponda nemmeno nei principali organi economici indipendenti dello Stato. Banca d’Italia, Corte dei Conti e Ufficio parlamentare di bilancio hanno tutti sottolineato, durante le audizioni sulla Manovra, che difficilmente la Rottamazione delle cartelle ha portato vantaggi fiscali per lo Stato in passato.

Mauro Orefice, presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo, ha analizzato i problemi della norma, rilevando:

L’intervento sconta, comunque, le criticità più volte sottolineate dalla Corte, e, in particolare, la possibilità che la misura possa ridurre la compliance fiscale, il rischio che l’erario possa diventare un ‘finanziatore‘ dei contribuenti morosi, incentivando l’omesso versamento come forma di liquidità, l’incertezza sugli effetti sui saldi di finanza pubblica.